Carte da gioco educative
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in mirabilia
L'inserimento del gioco formativo nell'educazione dei fanciulli prese piede intorno alla prima metà del XV secolo. I primi a pensare di utilizzare un mazzo di carte a scopo istruttivo furono gli educatori italiani tra cui l'umanista Vittorino da Feltre che raccomandava per i suoi studenti un alfabeto in forma di lettere dipinte in vari colori per giocare a carte. In questo modo il gioco con le carte, da sempre demonizzato, assumeva un aspetto nobile ed utile.
Nel XVI secolo, il francescano Tommaso di Strasburgo Murner, ideò delle carte da gioco speciali per insegnare filosofia (Chartiludium logicae) e diritto romano (Chartiludium summariæ istituto) agli studenti presso le Università di Cracovia e Friburgo. Le carte ebbero un così grande successo che vennero ristampate a Parigi nel 1629.
La popolarità sempre crescente di questi giochi era legata soprattutto al miglioramento della memoria e al ruolo delle immagini come supporto di memorizzazione.
Tra il 1644 e il 1645 l'accademico Jean Desmarets de Saint-Sorlin e l'incisore fiorentino Stefano Della Bella realizzarono su richiesta del cardinale Mazzarino, le prime carte educative francesi per insegnare storia, geografia e le favole al giovane Luigi XIV. Tra i giochi del piccolo re c'era "il gioco delle favole e della geografia", ma soprattutto il "gioco delle regine" dedicato ad Anna d'Austria. Vi comparivano le regine della mitologia classica come Clitennestra e Penelope; quelle dell'Antico Testamento (la regina di Saba, Ester, ecc.); le regine dell'impero Romano (Messalina, Agrippina, ecc.); le regine del male come Brunilde e Fredegonda; le regine modello di santità come S. Elena e Bianca di Castiglia; le regine dal tragico destino come Maria Stuarda; e infine le regine ancora regnanti tra cui la stessa Anna d'Austria.
Successivamente uscì il gioco delle Armi d'Europa, ideato dal gesuita Claude-Oronce Fine Brianville, per insegnare Araldica; il gioco ebbe un così straordinario successo anche in Italia, in Inghilterra e nei Paesi Bassi che Brianville fu invitato a lasciare la Compagnia di Gesù per poter entrare nell'ambiente educativo di Luigi XIV, per il quale, nel 1664, produsse un nuovo gioco di carte, l'Astratto Metodico della storia di Francia.
Le carte da gioco a scopo educativo dettero il via ad altri giochi collegati all'istruzione; uscirono infatti alcuni giochi dell'oca legati alla storia di Francia, oppure legati alla religione e all'insegnamento della morale.
Nicolas de Fer, geografo, editore e autore di stampe di giochi di carte e giochi dell'oca sugli uomini illustri e i re di Francia è uno degli autori più celebri. Presto, accanto alle carte e ai giochi dell'oca si unirono gli “enigmi” che ebbero una grande diffusione in Inghilterra intorno al 1760.
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