Il matrimonio
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in mirabilia
Benedetto il letto coniugale e partito il curato si assistevano a certe facezie di rito pagano, come presenziare al consumo della prima notte nuziale. Lo stesso Luigi XIII, tanto pudico, non disdegnò di assistere alle fatiche della sorellastra Catherine Henriette de Vendome, al Louvre, accanto al Duca d'Elbeuf. Le tende del letto non furono neanche chiuse ed il duca non fu particolarmente imbarazzato tanto che gli riuscirono tre assalti.
Il giorno dopo il matrimonio la sposa riceveva a letto le visite dei parenti.
Le donne dovevano tenere un contegno rigoroso come presenziare in piedi da parte al marito durante i pasti e dopo il matrimonio spesso dal 'tu' del fidanzamento passavano al voi dopo la cerimonia, un modo per riconoscere la dipendenza nella quale erano cadute.
Le adultere finivano sovente in galera in istituti religiosi e spesso erano messe alla gogna per poi essere messe al bando o temporaneo o perpetuo.
Per far mettere in istituiti di penitenti religiosi le moglie non serviva neanche un processo bastava avere per esempio una lettera con sigillo reale come questa supplica dimostra: Jean de Proust Du Plan una delle guardie della vostra porta, supplica molto umilmente la maestà vostra di volergli accordare una lettera con il vostro piccolo sigillo, onde far rinchiudere la nobile dama Marie Dupont, sua sposa, in uno dei luoghi dove si imprigionano le libertine e dissolute.
Per annullare i matrimoni la cosa più usata era di dichiarare di non aver consumato la notte di nozze per questo si doveva dar prova con esami specifici per le donne ma per l'uomo si ricorreva alla causa di impotenza. Il Congresso così erano chiamate queste prove di accoppiamento ordinate dai giudici si attuavano in luoghi pubblici, in genere in stabilimenti di bagni, dove gli esperti assistevano all'accoppiamento per verificare se l'uomo fosse in grado di poter essere virile.
Ecco cosa accadde nel 1659: il marchese de Langey era sposato da 4 anni felicemente quando la sua sposa si recò a Parigi e lì, complice la zia, denunciò il marito di impotenza e chiese per tanto lo scioglimento del matrimonio perché non era stato consumato. La zia era tanto sicura della purezza della nipote che ben dodici esperti, invece dei quattro imposti dalla legge, si occupassero di stabilire se la marchesa fosse ancora vergine. Il responso fu però negativo per la marchesa che per contro ribadì la sua purezza e addito a causa della sua deflorazione i tentativi infelici del marito impotente, al che uno spirito libero ebbe disse: “Non si potrà dire che Langey, durante questi quattro anni sia rimasto inattivo con le dita”.
Il marchese vistosi umiliato chiese allora un congresso per stabilire la verità e dopo due anni la moglie lo concesse, mentre Parigi incominciava divertita a partecipare alla inconsueta vicenda familiare. Madame de Sevigné incontrando il marchese gli disse, “per voi il congresso stà nelle vostre braghe”. Il giorno del congresso tutta Parigi era alla finestra ed il popolo denigrando la marchesa tifava per il Langey mentre gli arceri contenevano la folla che si accalcava in fauburg Saint – Antoine davanti allo stabilimento dei bagni dove si tenne la prova di virilità. Il marchese chiese che alla moglie fosse praticato un bagno per evitare l’effetto dei astringenti e che gli sciogliessero i capelli perché non vi fossero talismani negativi. Gli esperti in numero di 15 presenziarono all’impresa ascoltando il resoconto di tre levatrici che di tanto in tanto si accostavano al letto. Il marchese prima di iniziare chiese due uova fresche perché fosse maschio al primo colpo. Si impegnò molto tanto da cambiare due camice ma non combino nulla.
Finito il termine il marchese esclamo : “Sono rovinato!” . Il parlamento non poté che sciogliere il matrimonio per impotenza del marito.
La sorte volle però che il marchese si risposò tre anni appresso e dalla nuova moglie ebbe tre figli.
Leggi anche: Prassi matrimoniale e Dopo il matrimonio