Il Paese di Tenerezza
Scritto da Laura Savani. Pubblicato in mirabilia
Gli adepti della società preziosa, quel vasto movimento sorto nel Seicento negli ambienti aristocratici vicini alla corte, nato più come movimento femminista che come corrente letteraria, possedevano un linguaggio estremamente ricercato e particolare, fatto di neologismi e di metafore ingegnose. Essi si compiacevano di frivoli e leziosi baloccamenti e facevano a gara nell’ideare un gergo sempre più complesso e raffinato. L’importante era essere persone di spirito e possedere un buon eloquio.
Nel ricercare espressioni sempre più articolate, il tempo passava piacevolmente, a volte anche in schermaglie amorose (puramente verbali). Erano bandite dal lessico tutte le parole ignobili e materiali e anche per questo i preziosi si dilettavano a comporre il proprio vocabolario, arrivando a vietare persino alcuni termini, come ad esempio la parola “face”, faccia, poiché il popolo utilizzava questo termine imprecando contro i turchi: “face de grand Turc!”.
Metafore raffinate
Il linguaggio dei preziosi era fatto di metafore raffinate somiglianti ad indovinelli. Eccone alcuni esempi:
la luna: fiaccola del silenzio
lo specchio: il consigliere delle grazie
bicchiere d’acqua: un bagno interno
denti: mobilio della bocca
capelli grigi: quietanze d’amore
piedi: carri sofferenti
candela: supplemento del sole
Insomma il preziosismo era diventato ridicolo e Molière, al quale non poteva sfuggire il grottesco, ideò la commedia “Le preziose ridicole” in cui le protagoniste Polixéne e Aminte snobbano disgustate i loro spasimanti:“Scommetto che non hanno mai visto la Carta di Tenerezza…”, fa esclamare Molière a Polixéne.
Ma che cos’era la Carta di Tenerezza?
Il paese di Tenerezza
I sentimenti come l’amicizia, l’amore, l’odio e l’indifferenza venivano esaminati in tutte le loro sfumature dai preziosi. Essi avevano ideato le Carte del Tenero e i Questionari d’Amore. La carta più celebre era quella del Paese di Tenerezza, che fece la sua comparsa nel romanzo Clelia di Madame de Scudéry.
La carta altro non era che la mappa geografica di un paese immaginario fatto di città, fiumi, laghi e mari; itinerari virtuali e allegorici per arrivare al corteggiamento schivando diversi pericoli. Un viaggio iniziatico nel mondo dei sentimenti.
Ecco un passo tratto da uno di questi itinerari amorosi la cui descrizione ricorda vagamente Alice nel paese delle meraviglie e l’Isola che non c’è di Peter Pan:
“La prima città situata in fondo alla carta è Nuova-Amicizia. Siccome la tenerezza può sorgere per tre cause differenti: o per stima, o per riconoscenza, o per inclinazione, tre città di Tenerezza sono indicate su tre fiumi diversi, e tre strade diverse sono tracciate per arrivarci… Abbiamo dunque Tenerezza-su-Stima, Tenerezza-su-Inclinazione e Tenerezza-su-Riconoscenza. Pertanto, siccome la tenerezza che nasce per inclinazione non ha bisogno d’altra cosa per essere ciò che è, non ci sono villaggi sulle rive di questo fiume, che procede tanto rapido da non esservi bisogno d’alloggio lungo le sue sponde.
Ma, per giungere a Tenerezza-su-Stima, la cosa è diversa, poiché vi sono tanti villaggi quante sono le piccole e grandi cose che possono contribuire a far nascere attraverso la stima questa tenerezza di cui si parla. Infatti, voi vedete che, da Nuova-Amicizia si passa a una città chiamata Grande-Intelligenza perché è da questa che nasce normalmente la stima. Di seguito si vedono i piacevoli villaggi di Bei-Versi, Biglietti-Galanti e Biglietti-Dolci… Poi, per progredire su questa strada, vedete Sincerità, Grande-Cuore, Probità, Rispetto, Fedeltà e Bontà, che si trova di fronte a Tenerezza.
Dopo ciò, bisogna ritornare a Nuova-Amicizia per vedere con quale strada si vada di là a Tenerezza-su-Riconoscenza. Osservate dunque, vi prego, come bisogna andare anzitutto da Nuova-Amicizia a Compiacenza, poi al piccolo villaggio che si chiama Sottomissione, e a quell’altro molto piacevole, Piccole-Cure. Di là, passando per Assiduità, si raggiungono Zelo e Grandi-Servigi. Per sottolineare il fatto che ci sono poche persone capaci di renderne, Grandi-Servigi è più Piccolo degli altri villaggi. Procedendo, bisogna passare per Sensibilità, quindi andare ad Obbedienza e infine varcare Costante-Amicizia, che è senza dubbio il cammino più sicuro per arrivare a Tenerezza-su-Riconoscenza.
Ma attenzione: prendendo un po’ troppo a destra o a sinistra ci si può smarrire: perché se all’uscita di Grande-Intelligenza si andasse a Negligenza, e poi, seguitando a sbagliare, a Incostanza e di là a Tepidezza, a Leggerezza, a Oblio, invece di trovarsi a Tenerezza-su-Stima ci si troverebbe al Lago d’Indifferenza, con le sue fredde acque stagnanti.
Dall’altra parte, se all’uscita di Nuova-Amicizia, si prendesse un po’ troppo a sinistra e s’andasse a Indiscrezione, a Perfidia, a Maldicenza, o a Cattiveria, invece di trovarsi a Tenerezza-su-Riconoscenza si giungerebbe al Mare di Inimicizia, in cui tutti i vascelli fanno naufragio. Il fiume d’Inclinazione si getta in un mare detto dei Pericoli, al di là del quale vi è quella che definiamo Terra Incognita, poiché non si sa che cosa vi si trovi…” (Madame de Scudéry – Clelia)
per approfondimenti leggi anche la pagina: Il "salotto" e l'opinione pubblica in Francia
Fonti: Vita di Luigi XIV di Mario Rivoire