Prassi matrimoniale
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in mirabilia
Furetiere nel suo Roman bourgeois si diverte a stabilire una tariffa dei partiti presentabili. Da duemila a sei mila lire è il prezzo per un piccolo impiegato o sergente, da sei a dodicimila lire il commerciante o drappiere capo cameriere o segretario di un gran signore, da trenta a quarantacinquemila è l'uditore dei conti, tesoriere di Francia o pagatore delle rendite; infine da cento a duecentomila scudi è Marchese e Duca.
Ottenuto il consenso di matrimonio il fidanzato era autorizzato ad iniziare il corteggiamento: poteva far visita alla promessa sposa, assistere alla toiltette, tenere lo specchio, fare serenate sotto le finestre. La fanciulla poteva uscire dandogli il braccio ma non poteva entrare nella sua camera.
Figuriamo gli imbarazzi di quegli sposi di tarda età costretti per vari motivi a sposare persone non amate e costretti a corteggiare la futura sposa andando a tenere un specchio in casa dei genitori di lei perchè ella si pettinasse, e quindi tutto il cerimoniale dell'occasione.
In epoca barocca le prove degli atti dei matrimoni dovevano essere gelosamente custodite. Era uso dei seduttori infatti strappare l'atto di matrimonio penetrando di notte nelle chiese. Un giurista che aveva sedotto una donna sposandola dovette pagare due sbirri per farla aggredire poiché essa portava l'atto sempre con se in seno.
Il numero dei testimoni ai matrimoni era elevatissimo nelle famiglie aristocratiche e di alta borghesia, non meno di dieci dovevano firmare ma ci sono anche casi di ottanta firmatari, e Corneille, il grande Corneille, al matrimonio della figlia firmò addirittura con altro nome!
I matrimoni tra vedovi e con persone vedove erano oggetto di gran derisione da parte dei compaesani, sempre propensi alla burla. Sovente la copia era spesso strappata dal letto della notte nuziale per essere portata in un bordello ove entrambi gli sposi novelli avrebbero dovuto dimostrare le loro capacità sessuali. Mentre sotto le finestre degli sposi perduravano chiassate che potevano durare anche otto giorni.
Vallée venne a sapere che la ricca signorina Menant, da lui corteggiata secondo tutte le regole da quando aveva 10 anni sposava un altro, ne fu estremamente incollerito. Pazienza per il tempo perduto, ma il denaro! Così il galante intentò causa alla famiglia Menant per ottenere il risarcimento per aver foderato tutti i mantelli del color azzurro, preferito dalla donzella e speso molto per ricamare con doppie MM che volevano dire Marie Menant.
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