Il Dictionnaire des art et métiers condannava nel 1773 i trucchi composti da piombo, biacca, magistero di ossido di bismuto naturale, pur riconoscendo il regresso del loro impiego negli anni settanta del Settecento: in particolar modo del vermiglione, un tipo di rosso ricavato da un miscuglio di zolfo e argento vivo che i profumieri da tempo non utilizzavano più perché nocivo alla salute.
Dopo il 1770 gli ideatori di cosmetici si rivolsero più frequentemente all’Accademia delle Scienze. Nel 1778 Luigi XVI creò la Società reale di Medicina per controllare ogni autorizzazione sui rimedi segreti. Ciò spiega il successo, alla fine del secolo, delle materie vegetali, ritenute meno pericolose: quelle Toilettes de Flore nelle quali il rosso si otteneva più dallo zafferano che dal vermiglione ricavato dal bismuto. Queste scelte cosmetiche avevano indubbiamente tonalità più delicate che si accordavano con l’incarnato naturale e con la fisionomia.
La produzione dei cosmetici a fine 700
La fabbricazione dei cosmetici divenne sempre meno domestica e sempre più artigianale, con il suo mercato e i suoi prodotti. Gli elaborati miscugli fatti in casa, nel segreto degli studi privati, come racconta Molière nelle Preziose Ridicole, diminuirono. È per i farmacisti e i profumieri, unicamente per loro, che le farmacopee di Lemery e di Baumé evocavano ormai la composizione di rossi e bianchi, e il dosaggio diventa il principio fondamentale.
La Toilette de Flora è un manuale di bellezza scritto dal medico francese Pierre-Joseph Buc'hoz, pubblicato nel 1772. Il libro ebbe un tale successo che è stato ristampato in numerose edizioni ed era ancora in stampa alla fine del 19 ° secolo!
La Toilette di Flora contiene più di 300 ricette per tutto ciò che concerne la bellezza femminile: profumi, unguenti per labbra, creme per le mani, creme per il viso, bagni, intrugli per eliminare i peli o far crescere i capelli, guanti profumati e persino il dentifricio!
Tutte le ricette bandiscono gli ingredienti ormai alla fine del '700 assodati come tossici (mercurio, allume, zolfo, etc.), facendo ricorso ad ingredienti esclusivamente vegetali come cera d'api, rosa essiccata, olio di mandorle dolci, ma anche burro, uva, mele e pere.
Alcune ricette dei cosmetici presenti nella raccolta:
Cipria profumata per il viso e i capelli
Prendete radice di giaggiolo fiorentino un chilo, rosa appassita una libbra, corteccia di sandalo giallo l'oncia e mezzo, chiodi di garofano due dramme, e un po 'di buccia di limone; ridurre il tutto ad una polvere fine, e mescolare con essa dieci chili di amido, o meglio di polvere grigia o bianca, incorporare bene, e colorarli come volete, poi passare al setaccio fine.
Balsamo per preservare le labbra
Prendete mezza libbra di burro fresco, un quarto di libbra di cera d'api, quattro o cinque once di uva nera, e circa un grammo di radici di alcanna; cuocere insieme a fuoco lento finché la cera è completamente sciolta, e il composto diventa di un colore rosso vivo, poi scolarla e metterla da parte per l'uso.
Liquid Rouge “che imita esattamente i colori della Natura “(belletto per le guance)
Radice di alcanna (fortemente colorante) essiccata e ridotta in polvere, radice di benzoino, legno di rosa, menta piperita. Far macerare in alcohol fino a quando avrà ottenuto un bel colore rosso carminio e filtrare.
Per dare sollievo ai piedi stanchi
Infondere in acqua calda foglie di salvia una maciata, due rametti di rosmarino, menta piperita e angelica due manciate, 10 bacche di ginepro. Immergere i piedi nudi e lasciarli a riposo in immersione per almeno mezz'ora. L'infuso avrà effetto tonificante, rinvigorente e disinfestante.