Con il suo stile rococò cortese, il Palazzo Imperiale di Innsbruck rappresenta un’opera monumentale dell’architettura austriaca. Comprende circa 400 locali e occupa una superficie di 85000 mq. Dal XV secolo fino alla fine della monarchia asburgica (1918), la famiglia imperiale o i membri della corte alloggiarono sempre a palazzo per periodi più o meno brevi.
La struttura
L’aspetto attuale del palazzo risale ai lavori di rifacimento intrapresi a partire dal 1754. Il portone sulla facciata nella Hofgasse risale a questo periodo ed è caratterizzato da forme architettoniche vigorose. I portoni costruiti più tardi, quelli lungo la facciata principale che si stende sul Rennweg, sono valorizzati da balconi che li sormontano e dagli attici che si ergono sulla linea dei cornicioni. La facciata sul Rennweg conserva la linea architettonica medievale, e termina a sud e a nord in una torre circolare coronata da una cupola che ne evidenzia i contorni. Attraverso il portone sud del palazzo si accede alla grande corte e da qui, proseguendo verso ovest, si entra nel più piccolo cortile delle cucine. Nel 1754 iniziano i lavori per costruire l’ala sud del palazzo lungo la Hofgasse, e l’ala occidentale e settentrionale della grande corte. L’ala sul Rennweg, ossia la facciata principale, segue negli anni che vanno dal 1766 al 1770. Nella parte nord-orientale del Palazzo Imperiale si trova una sala sotterranea, sostenuta da colonne rotonde, del periodo di Massimiliano I, la cui parte occidentale è rimasta essenzialmente inalterata nel suo aspetto originario.
Sala di Guardia
Svolge la funzione di sala di ricevimento per la Sala dei Giganti. Sulla parete della sala dove si trovano le finestre è appeso il ritratto di Eleonora, sorella dell’imperatore Leopoldo e moglie del duca Carlo V di Lorena che risiedette a Palazzo Imperiale con il titolo di Governatore del Tirolo. Le altre 3 grandi pitture alla parete rappresentano scene di lotta contro i Turchi in Ungheria, realizzate da Jean Baptiste Martin nel 1715 circa. La grande tela sulla parete corta rappresenta la consegna delle chiavi al vittorioso duca Carlo V, quale segno della sottomissione della città e dei castelli ungheresi riconquistati.
Sala dei Giganti
Dopo anni di abbandono, la sala è stata restaurata tra il 1947 e il 1949 e ha riacquistato lo splendore originale. Con le sue ricche decorazioni, gli ornamenti dorati, gli affreschi e i ritratti dai colori vivaci, la Sala dei Giganti è tra le migliori creazioni in stile rococò. La luce che entra dalle grandi finestre esalta l’effetto dei colori, dei marmi bianchi e lo splendore dell’oro. Nella sala vi hanno luogo spettacoli musicali in occasione del “Festival della musica antica” che si svolge a Innsbruck. Viene inoltre utilizzata per diveste manifestazioni e ricevimenti. Al tempo di Massimiliano la sala presentava dipinti di giganti, e il nome è rimasto da allora. È una sala di festa nel vero senso della parola: la sua eleganza architettonica ne fa un monumento duraturo testimone dell’epoca dell’imperatrice Maria Teresa. Sulla parete nord ci sono i ritratti dell’imperatore Francesco I nel mezzo, a destra quello di Maria Teresa, a sinistra quello di Giuseppe II, figlio primogenito e grande riformatore. Lungo le pareti lunghe ci sono i ritratti di tutti e 16 i figli, tra cui quello di Leopoldo, successore di Giuseppe alla dignità di imperatore, e quello della figlia più giovane, la sfortunata Maria Antonietta sposa di Luigi XVI di Francia. I ritratti provengono dalla scuola di Martin von Meytens, e in parte sono di Carl Auerbach. Le pitture del soffitto rappresentano un’allegoria della ricostituzione del potere della casa imperiale. La pittura al centro rappresenta il trionfo della dinastia Asburgo-Lorena: la Forza, il Potere Sovrano e l’Eroismo accompagnano il carro trionfale, sul quale le due dinastie personificate da due donne si danno la mano. La Saggezza, nella figura di Minerva, guida i cavalli. Completano il quadro l’Ungheria liberata con i Turchi incatenati ai piedi, la città di Vienna liberata e l’Invidia calpestata dagli zoccoli dei cavalli.
I due ovali rappresentano “regalie” (le ricchezze del paese) portate alla festa trionfale da personaggi in costume folcloristico.
Sala dei Capitoli
Il pezzo notevole di questa sala, sistemato nell’angolo smussato, è una superba stufa smaltata in stile rococò, originale dell’epoca, con ricchi ornamenti in bianco e oro, che poggia su tre piedi di metallo dorato a forma di zampa di animale ed è coronata da un vaso. Anche le stufe in maiolica che si trovano nelle altre stanze sono originali dell’epoca e venivano accese dal corridoio con grandi ceppi di faggio.
Sala Andreas Hofer
In questa sala, dedicata all’eroe nazionale tirolese che risiedette a corte come governatore nel 1809, si trova la tavola “Famiglia Augusta” di Balthasar Moll, del 1769. Questa tavola rettangolare possiede una cornice dorata riccamente lavorata in stile Luigi XVI con decori di ghirlande. La parte superiore è formata da tre corone plastiche posate su cuscini, con quella imperiale in alto al centro, affiancata da due aquile che reggono spada e scettro. Ai lati, le corone di Ungheria e di Boemia. La tavola in argento mostra un albero genealogico lavorato in rilievo, dal quale dipartono rami di lauro. Nella ramificazione sono inseriti 19 medaglioni ovali in bronzo dorato con i ritratti dell’imperatore Francesco I, dell’imperatrice Maria Teresa e dei loro figli. I medaglioni con la coppia imperiale e l’intera “Famiglia Augusta” sono disposti a seconda della grandezza, tenendo conto del rango di corte al quale ogni singola figura appartiene.
Salone Bianco
In origine camera da letto, ai tempi dell’imperatore Francesco Giuseppe I diventa una sala di ricevimento. Contiene una bellissima stufa rococò del 1773 e un ritratto di gruppo dell’imperatore Francesco I e Maria Teresa con nove dei loro figli nel castello di Schonbrunn.
Stanza Cinese
Così chiamata per le pitture parietali risalenti al 1773, raffiguranti ballerini e musicanti cinesi. Le pitture vennero scoperte nel 1944, dopo che una bomba danneggiò le tappezzerie del XIX secolo che le ricoprivano. Vennero restaurate nel 1950-51.
Cappella del Palazzo Imperiale
Questa cappella, con ricche decorazioni rococò in bianco e oro, viene realizzata da Maria Teresa nel luogo della camera mortuaria del consorte Francesco I, morto di apoplessia durante i festeggiamenti per le nozze del figlio Leopoldo con l’infanta di Spagna Ludovica. Sulla mensa dell’altare si trova un notevole gruppo scultoreo in alabastro, di grandezza superiore al naturale, raffigurante la Pietà affiancata da due sculture di donne piangenti. L’opera è di Anton Josef Sartori, 1766. Di fronte alla parete con le finestre si trovano i dipinti “La visitazione di Maria al tempio” (1732) e “L’entrata di Maria al tempio” (1733) entrambi di J.G.D. Grasmair.
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