La fondazione
Pietro il Grande, zar geniale e crudele, impose al suo sconfinato regno la prova più difficile: volle che la nuova città, San Pietroburgo, da lui fondata nel 1702, come piazzaforte militare per il dominio del territorio compreso tra il golfo di Finlandia e il lago Ladoga, diventasse la capitale della Russia allo scopo di neutralizzare la potentissima e infida corte che gravitava intorno al Cremlino moscovita. Grazie alla nuova città lo zar potè trarre i massimi vantaggi strategici e commerciali dalla vittoria nella grande guerra del Nord (1700-1721), in seguito a cui la Russia si proponeva alla ribalta della scena europea come forza egemone in sostituzione della Svezia sconfitta.
San Pietroburgo nacque dunque come capitale di un regno tra i più vasti d'Europa. Le sue dimensioni e la sua monumentalità andarono via via crescendo con la trasformazione della Russia in impero transnazionale e con la conquista dei territori asiatici.
La città non potè essere mai se stessa: fu chiamata Sankt Peterburg perchè in quel suono straniero trovasse l'intrapendenza germanica; divenne Pietrogrado, quando servì una grande capitale slava da contrapporre ai tedeschi nemici; poi Leningrado, la città simbolo del Paese dei soviet, dedicata al padre della rivoluzione. Oggi è di nuovo San Pietroburgo, perchè sia testimone della volontà di riprendere il cammino traumaticamente interrotto nel 1917.
Benchè la città non sia più capitale, continua a mantenere una straordinaria nobiltà d'aspetto e dimensioni che ne fanno una delle maggiori metropoli d'Europa.
Lo stile
Quella che si presenta oggi agli occhi del visitatore è una città che reca tracce del proprio augusto passato, con splendidi dintorni costellati da alcune regge ritenute tra le più belle d'Europa immerse in una natura di grande fascino.
I primi edifici di San Pietroburgo furono eretti quando ancora si combatteva la grande guerra del Nord e quindi hanno carattere militare (la fortezza di Pietro e Paolo) o sono improntati a estrema semplicità.
Pietro il Grande volle dare alla città una fisionomia europea, come si può dedurre dalla scelta degli architetti, dal francese Leblond, che tracciò il primo piano regolatore, al ticinese Domenico Trezzini cui spetta il primo posto fra gli artefici di San Pietroburgo.
Architetti e ingegneri di paesi diversi, chiamati a lavorare spesso insieme, conferirono una singolare varietà di aspetti alla nuova città, che l'Algarotti definì, nel 1739, di stile bastardo, gran finestrone per cui la Russia guarda in Europa.
Il Trezzini costruì sull'isola Zajacij la fortezza dei Santi Pietro e Paolo con la cattedrale, celebre per la sua alta guglia dorata; la sede del collegio dei Dodici e la laura (monastero) di Sant'Alessandro Nevskij (1710-1713) allo sbocco della prospettiva omonima, una delle tre arterie cittadine irradiantisi a ventaglio dal cantiere navale di Pietro il Grande, poi Ammiragliato.
Lo sviluppo architettonico e artistico proseguì con Bartolomeo Rastrelli, architetto delle zarine Anna ed Elisabetta, creatore di una personalissimo linguaggio nel quale si fondono elementi e motivi formali diversi, europei e russi, ispirati al primo barocco. Sua opera sono i palazzi privati Vorontzov (1749-1757) e Stroganov (1752-1754), il monastero Smol'nyj con la stupenda cattedrale che è probabilmente la sua opera più originale, e il palazzo d'Inverno (1754-1762), di solenne e compiuta monumentalità, per il quale fu proposto il paragone con la reggia di Caserta.
Con il bergamasco Giacomo Quarenghi, traduttore in architettura delle aspirazioni regali di Caterina la Grande, la città assunse un inconfondibile impronta neoclassica.
Cosa vedere a San Pietroburgo
Il Palazzo d'Inverno: Entrando nella Dvorcovaja Ploscad' l'effetto è molto scenografico con la facciata barocca del palazzo d'Inverno, un tempo residenza degli zar e oggi uno degli edifici che ospitano il Museo dell'Ermitage, splendida unione fra le fastose stanze ufficiali e le innumerevoli e formidabili collezioni che vi sono ordinate.
Le residenze principesche sulla Nevskij
I grandi feudatari inizialmente furono molto ostili al trasferimento della capitale. Quando però si resero conto che la decisione era irreversibile, si fecero costruire nella città sulla Neva fastose residenze dai migliori architetti.
Palazzo Stroganov fu edificato nel 1752-1754 da Bartolomeo Francesco Rastrelli, che in seguito realizzò la facciata del palazzo d'Inverno.
L'edificio ospitò i ricevimenti più ricchi e fastosi del mondo zarista, con cene divenute leggendarie, a base di labbra d'alce, zampe d'orso, guance d'aringa. Oggi il palazzo è una sede distaccata del Museo Russo.
Il palazzo di Marmo
Palazzo di Marmo si affaccia sul campo di Marte; fu lo splendido dono che Caterina II fece al suo amante, il principe Orlov. Il grande e magnifico palazzo deve il suo nome al fatto che per la sua costruzione furono utilizzati ben 32 marmi diversi.
Il Palazzo d'Estate
Eretto per lo zar Pietro I, il palazzo d'Estate è un edificio in stile barocco olandese progettato dall'architetto Trezzini circondato da uno splendido giardino all'italiana.
Le regge periurbane
Attorno alla città sorgono numerose residenze imperiali, ricche di opere d'arte e circondate da una natura la cui bellezza è stata esaltata dall'opera degli architetti, che l'hanno ordinata in parchi e giardini, e da quella degli scultori, che l'hanno impreziosita con casini, statue, ponticelli e bersò.
Sono luoghi di grande fascino, dai quali ancor oggi traspaiono il carattere e la personalità degli zar che li fecero costruire e che, al pari dei loro parchi, mutano radicalmente aspetto con il variare della stagione, come è proprio della natura nordica.
La più antica delle regge è quella di Petergof: fu lo zar Pietro I a volerla, perchè fungesse da luogo di scenografica accoglienza per le delegazioni straniere.
Il palazzo di Petrodvorec è quello più interessante: è circandato da un vasto parco che lambisce le sponde del golfo di Finlandia. Tra i molti capolavori che conserva, quello più eccezionale è la Grande cascata posta davanti alla facciata del Palazzo Grande (principale edificio del complesso, costruito tra il 1714 e il 1723) formata da 225 sculture dorate e 64 fontane, che creano una complessa composizione, disegnata dallo stesso Pietro il Grande e colma di riferimenti mitologici.
Ekaterininskij dvorec, cioè il Palazzo di Caterina è lo splendido palazzo imperiale che maggiormente incarna i gusti, sia nell'esterno che negli arredi interni, delle due più grandi zarine di Russia: Elisabetta e Caterina II. In stile rococò, carico di elementi decorativi, spesso dorati, il palazzo è frutto del progetto di Rastrelli. La vasta ala laterale rispecchia però il gusto per il neoclassico di Caterina.
La cattedrale di San Nicola (1753-1762), un gioiello rococò