Trianon era il nome di un vecchio villaggio acquistato da Luigi XIV per ingrandire la sua proprietà. Nel 1670 Le Vau, suo primo architetto, costruì qui una casa di porcellana per andarvi a fare le merende; il padiglione e le costruzione annesse furono ricoperte di lastre di maiolica e ornamenti blu e bianchi, nello stile di Delft.
Nel 1687 il re considerò già la costruzione fragile e fuori moda e affidò allora a Mansart e a Le Notre la realizzazione del Trianon di marmo. Luigi XIV sorvegliò assiduamente i lavori, accompagnato da Madame de Maintenon; Saint-Simon diceva del re ha il compasso nell'occhio per l'esattezza delle proporzioni, per la simmetria.
La palazzina era composta da un cortile d'ingresso fiancheggiato da due piccole costruzioni a un solo piano, con grandi finestre ad arco sormontate da una balaustra adorna di vasi e di sculture. In fondo alla corte, un peristilio lasciava intravedere il giardino e, con grande sorpresa del visitatore, altre costruzioni.
Luigi XIV dimenticava al Trianon di essere re: era la sua casa di campagna, nella quale si recava accompagnato da un piccolo seguito, non essendo essa residenza ufficiale della Corte.
Il sovrano vi pranzò per la prima volta il 22 gennaio 1688 in compagnia di Madame de Maintenon, di Madame de Noailles e de Delfino. I cortigiani non erano presenti e gli stessi principi reali dovevano "chiedere il permesso di essere ammessi al Trianon". Le principesse, figlie del re, la duchessa di Borbone, la duchessa di Chartres (figlia del re e di Madame de Montespan), e l'arguta principessa Conti (figlia del re e di Louise de La Vallière) si dilettavano molto in questo palazzo di Flora, dove la vita era improntata alla più grande libertà.
Sebbene le principesse avessere l'autorizzazione a invitare le amiche, era generalmente il re in persona a scegliere le dame privilegiate che dovevano recarvisi senza mariti; Madame de Rochefort, Madame d'O, Madame de Chevreuse, Madame de Dangeau, amiche della Maintenon, erano quelle inviate più spesso.
Il marito della raffinata marchesa Dangeau scrisse: Il re dopo la messa si recava al Trianon con le dame. Il pranzo aveva luogo all'una. Alla fine del pasto, un ministro arrivava per il lavoro. Il resto del pomeriggio era dedicato alla caccia, al passeggio, ai giochi. Spesso veniva preparata una lotteria. Madame de Maintenon porgeva via via alle dame il dono sorteggiato per ognuna. Poi esse scendevano verso il Grande Canale, dov'erano riunite alcune barche; durante la passeggiata sull'acqua, i violini eseguivani arie di Lulli. Alle otto, nella piccola sala del teatro, veniva dato un concerto o rappresentata una commedia; la giornata terminava con la cena servita nel peristilio.
Verso la fine del regno, il Trianon spalancò le porte alla Corte. L'ultima festa fu data il 17 dicembre 1697, in occasione del matrimonio del duca di Borgogna con Maria Adelaide di Savoia.
Maria Adelaide si recava spesso al Trianon, accompagnata per lo più da mademoiselle de Chevreuse, da mademoiselle d'Ayen, e da mademoiselle d'Aubignée; assieme, durante la bella stagione, andavano a visitare il Serraglio - all'altra estremità del Grande Canale - dove si trovavano una cascina, un pollaio, una piccola scuderia, tutto un mondo campestre che già preludeva all'Hameau fatto sorgere ottant'anni più tardi dalla regina Maria Antonietta.
Fra il Trianon di marmo e il villaggio della regina, venne edificata la più graziosa costruzione di Versailles, il Piccolo Trianon, creato dall'architetto Gabriel per Luigi XV; Luigi XVI lo offrirà poi a Maria Antonietta.