La villa è stata fatta costruire dai nobili Parravicini originari della Valtellina che tra il XVII e il XVIII secolo all’apice della potenza economica finanziaria, acquistarono il Marchesato di Persia che deve il nome ad un piccolo borgo in provincia di Cremona che all’epoca era sotto il territorio di Lodi.
La potenza economica e finanziara dei marchesi si svolgeva in tutta la Lombardia caratterizzandoli come attori attivi nella vita sociale lombarda e del territorio in cui avevano i possedimenti.
La struttura di Villa Parravicini di Persia
Il complesso architettonico della villa si articola in modo disomogeneo rendendo la Villa tra le più originali delle ville della Brianza. Stemma della casata è l’effige di un cigno che troviamo rappresentato in più parti nella villa.
Il cortile della villa è contornato da un ampio porticato con archi a tutto sesto. Un grande arco passante a destra della facciata mette in comunicazione con il cortile superiore, la grande apertura ha alla base una doppia scala con rampe simmetriche quasi a rappresentare una quinta teatrale il cui sfondo è lo scenografico giardino terrazzato.
Il giardino della Villa
Il giardino della villa è di grande impatto paesaggistico, come di tradizione rinascimentale italiana la natura viene sezionata e resa ornamento. Boschetto, alberi da frutta, viti, rampicanti fontane statue, labirinti vegetali e giochi d’acqua rendevano questo giardino una vera magnificenza di gusto tardo barocco.
La decorazione pittorica di Villa Parravicini
La decorazione delle sale interne è la più importante rilevanza artistica della villa che mantiene la struttura originaria. La parte più interessante è costituita dalla decorazione pittorica delle sale del piano nobile che segue un consueto ciclo decorativo, abbiamo così la sala della caccia, la sala delle architetture, quella dei paesaggi e quella degli dei antichi.
Le decorazioni sono contornate da tromp oeil e decorazioni seicentesche, non vi è traccia degli autori che sembrano diversi ma che usano la tecnica dell’affresco realizzata a nastro con unica stesura di intonaco.
Il piano nobile della villa
La sala detta Galleria ha fregi dipinti del XVII secolo che rappresentano paesaggi naturali, ruderi, ponti. I quadri sono separati da finte colonne adornate da nature morte.
La sala della Caccia presenta scene di caccia con cani, cavalli, paesaggi che si perdono in sfumature azzurre. Le scene rappresentate mostrano l’attività della caccia con i cani in lotta contro l’animale e quelle delle dame a cavallo che assistono allo spettacolo.
La sala delle Architetture mostra un tipico artificio barocco di illusione prospettica in cui il quadraturismo amplifica gli spazi. Gli affreschi rappresentano giardini, colonne, timpani, fontane ninfei.
La sala dei Paesaggi è decorata con soggetti semplici ed armoniosi che rendono l’atmosfera idilliaca, piccole architetture, rovine classicheggianti e scene di vita quotidiana di tipico gusto seicentesco.
Le sale del piano terra della villa
La sala delle Ninfe presenta estese decorazioni in stucco che servono da ornamento e cornice delle scene affrescate. Stucchi e mascheroni sono raffinata fattura mentre i medaglioni affrescati raffigurano scene tratte dalla mitologia: Apollo e Dafne, Venere e Marte, Leda e il Cigno.
La sala dei Tupilani ha decorazione più semplice ma interessanti per i soggetti rappresentati. I tulipani fanno da padroni e servono per alludere alla ricchezza e alla potenza della famiglia Parravicini.
La sala delle Stagioni rapprenseta con i suoi affreschi la vita campestre con: la tosatura delle pecore, la coltivazione dei fiori, la vendemia e l’uccisione del maiale.