21 Lug2012
Glossario di termini sul periodo barocco
Scritto da Stefano Torselli. Pubblicato in media
Piccolo dizionario dei termini per comprendere il periodo barocco, parole e termini in uso nel seicento e nel settecento, glossario di termini comuni dell'epoca moderna.
Accademia
Nel corso del Settecento si moltiplicano gli istituti culturali, scientifici e letterari, che perdono progressivamente il loro carattere élitario per diventare scuole pubbliche. Anche l'arte è interessata da questo fenomeno, con la fondazione o ristrutturazione delle accademie di Belle Arti.
Nel 1720 sono 19 in tutta Europa, nel 1790 arrivano a un centinaio. La scuola d'arte più prestigiosa è l'Académie Royale di Parigi: fondata nel 1648, diviene nel XVIII secolo il modello assoluto per tutte le città europee. Organizza periodicamente delle esposizioni, chiamate Salon, e istituisce dei premi, tra cui il più prestigioso è il Prix de Rome, un tirocinio gratuito a Roma presso l'Accademia di Francia.
I programmi delle Accademie mirano a fornire agli studenti un insegnamento tecnico e teorico di prim'ordine, con l'intento di formare artisti altamente preparati. Vi s'insegnano materie umanistiche e scientifiche, come anatomia, prospettiva, geometria, filosofia e storia.
Nel 1720 sono 19 in tutta Europa, nel 1790 arrivano a un centinaio. La scuola d'arte più prestigiosa è l'Académie Royale di Parigi: fondata nel 1648, diviene nel XVIII secolo il modello assoluto per tutte le città europee. Organizza periodicamente delle esposizioni, chiamate Salon, e istituisce dei premi, tra cui il più prestigioso è il Prix de Rome, un tirocinio gratuito a Roma presso l'Accademia di Francia.
I programmi delle Accademie mirano a fornire agli studenti un insegnamento tecnico e teorico di prim'ordine, con l'intento di formare artisti altamente preparati. Vi s'insegnano materie umanistiche e scientifiche, come anatomia, prospettiva, geometria, filosofia e storia.
Allegoria
Figura retorica che instaura una particolare relazione tra forma e contenuto, in modo che la prima possa esprimere l’essenza del secondo. Nel Seicento le figurazioni allegoriche sono usate negli ambienti classicisti, mentre vengono rifiutate dagli artisti che prediligono il Naturalismo.
Le tematiche più presenti sono quelle dell’apoteosi e della glorificazione, riferite in primo luogo al trionfo della Chiesa cattolica, ma anche alle famiglie nobiliari e alle casate regnanti.
Nel ritratto allegorico, i protagonisti appartenenti a una grande famiglia si spogliano dei loro abiti e indossano i panni di personaggi mitologici, per evidenziare di volta in volta la loro grandezza, la forza, la temperanza, il potere, la magnanimità, il coraggio.
Le tematiche più presenti sono quelle dell’apoteosi e della glorificazione, riferite in primo luogo al trionfo della Chiesa cattolica, ma anche alle famiglie nobiliari e alle casate regnanti.
Nel ritratto allegorico, i protagonisti appartenenti a una grande famiglia si spogliano dei loro abiti e indossano i panni di personaggi mitologici, per evidenziare di volta in volta la loro grandezza, la forza, la temperanza, il potere, la magnanimità, il coraggio.
Bamboccianti
E' la denominazione data, con intento canzonatorio, a un gruppo di pittori olandesi attivi a Roma nel Seicento. Il soprannome "Bamboccio" era stato attribuito, per le sue deformità, al pittore olandese Pieter van Laer.
I Bamboccianti, riuniti in una vera e propria compagnia di pittori, rispondono da una parte alle richieste del collezionismo, e dall'altra alle peculiarità della pittura di genere olandese, dando un'interpretazione particolare della pittura della realtà e dei modi caravaggeschi.
Dell'aspetto formale della pittura di Caravaggio adottano lo studio della luce, che mette in evidenza il vero. Dal Realismo prendono i soggetti semplici e dimessi, proponendosi come reazione all'imperante Classicismo barocco. Godono del favore dei collezionisti, ma non vengono apprezzati dai critici del tempo.
I Bamboccianti, riuniti in una vera e propria compagnia di pittori, rispondono da una parte alle richieste del collezionismo, e dall'altra alle peculiarità della pittura di genere olandese, dando un'interpretazione particolare della pittura della realtà e dei modi caravaggeschi.
Dell'aspetto formale della pittura di Caravaggio adottano lo studio della luce, che mette in evidenza il vero. Dal Realismo prendono i soggetti semplici e dimessi, proponendosi come reazione all'imperante Classicismo barocco. Godono del favore dei collezionisti, ma non vengono apprezzati dai critici del tempo.
Capriccio
Tipo di paesaggio con elementi architettonici di pura invenzione, con intento decorativo. I capricci raffigurano mondi idealizzati e di particolare gradevolezza, capaci di stimolare la fantasia dello spettatore e suscitarne la meraviglia.
Capolavori del genere sono le splendide incisioni delle "Grottesche" e delle "Carceri d'invenzione" di Giovanni Battista Piranesi, oltre a diverse vedute venete di Canaletto, Guardi e Bellotto, e quelle romane di Giovanni Paolo Panini.
Capolavori del genere sono le splendide incisioni delle "Grottesche" e delle "Carceri d'invenzione" di Giovanni Battista Piranesi, oltre a diverse vedute venete di Canaletto, Guardi e Bellotto, e quelle romane di Giovanni Paolo Panini.
Chippendale
Nato in Inghilterra, questo stile eclettico ha fortuna in patria e negli Stati Uniti. Accoglie il gusto per l'ornamento elaborato e per l'intarsio rococò, ma s'ispira anche al gotico medievale, alle cineserie e al neopalladianesimo, che imperversa in Inghilterra durante la prima metà del Settecento.
Lo stile prende il nome dall'ebanista inglese Thomas Chippendale (1718-1779), che nel 1754 pubblica una raccolta dei suoi modelli decorativi destinata ad avere un enorme successo, intitolata "La guida del gentiluomo e dell'ebanista".
Lo stile prende il nome dall'ebanista inglese Thomas Chippendale (1718-1779), che nel 1754 pubblica una raccolta dei suoi modelli decorativi destinata ad avere un enorme successo, intitolata "La guida del gentiluomo e dell'ebanista".
Cineserie
Le decorazioni di gusto cinese e più generalmente orientale, apprezzate già nel XVI secolo, diventano nel Settecento una vera e propria moda. Non è un caso che il gusto per l'esotico esploda in epoca rococò: l'Oriente rappresenta per gli architetti occidentali una fonte di libertà dagli schemi classici.
Nei giardini si diffondono bizzarri padiglioni coi tetti a pagoda, mentre le case dei nobili si riempiono di porcellane, sete, ventagli dipinti, mobili a lacca, paraventi in tessuto. La nuova moda sbarca anche in Inghilterra,dove nel 1753 si costruisce persino un ponte in stile cinese sul Tamigi.
Nei giardini si diffondono bizzarri padiglioni coi tetti a pagoda, mentre le case dei nobili si riempiono di porcellane, sete, ventagli dipinti, mobili a lacca, paraventi in tessuto. La nuova moda sbarca anche in Inghilterra,dove nel 1753 si costruisce persino un ponte in stile cinese sul Tamigi.
Classicismo
La corrente classicista nasce nell'ultimo decennio del Cinquecento, generata da un lato come reazione al Manierismo, e dall'altro come risposta al nascente Naturalismo. Il mondo classico torna a essere modello di perfezione: a esso guardano gli artisti – tra i quali si possono annoverare i Carracci e Nicolas Poussin - che si conferiscono la capacità di distinguere la perfezione, l'ordine e la bellezza da ciò che è imperfetto, disordine, deformità.
Il classicismo seicentesco rivolge a Raffaello lo stesso interesse riservato ai modelli dell'antichità, e Giovan Pietro Bellori, nel suo Discorso sull'Idea della pittura, scultura e architettura (1672) promuove l'Urbinate a guida del movimento.
Il classicismo seicentesco rivolge a Raffaello lo stesso interesse riservato ai modelli dell'antichità, e Giovan Pietro Bellori, nel suo Discorso sull'Idea della pittura, scultura e architettura (1672) promuove l'Urbinate a guida del movimento.
Effimero
Molto sentita, in età barocca, è la volontà di creare stupore trasformando ogni avvenimento in uno spettacolo. Nascite, morti, matrimoni, trionfi, incoronazioni vengono celebrati in maniera fastosa, con la necessità di affermazione di un'idea o di un potere, passando dallo stupore al coinvolgimento, e quindi al convincimento.
Per tutti questi avvenimenti vengono realizzati imponenti e costosi apparati, che hanno la caratteristica di essere effimeri: ossia vivono solo per la durata della rappresentazione, e in seguito vengono smantellati. Ciò rimanda a un tema caro al Seicento: la vanitas, il valore effimero delle ricchezze, il memento mori. Gli apparati effimeri giungono a noi solo grazie alle cronache del tempo, più alcune incisioni e stampe.
Per tutti questi avvenimenti vengono realizzati imponenti e costosi apparati, che hanno la caratteristica di essere effimeri: ossia vivono solo per la durata della rappresentazione, e in seguito vengono smantellati. Ciò rimanda a un tema caro al Seicento: la vanitas, il valore effimero delle ricchezze, il memento mori. Gli apparati effimeri giungono a noi solo grazie alle cronache del tempo, più alcune incisioni e stampe.
Fetes galantes
Genere pittorico che si svincola dalla monumentalità e austerità dell'accademismo classicista per sposare leggerezza, grazia ed eleganza: i caratteri peculiari del rococò.
Ne è massimo interprete Watteau, ammesso nel 1717 all'Accademia Reale proprio in veste di "pittore di fetes galantes". Il soggetto di questo genere pittorico è l'amore, nella sua veste più giocosa e intrigante.
Vengono ritratti i passatempi dell'alta società francese: coppie di innamorati felici, o gruppi di amici, intenti in giochi divertenti o intrattenimenti musicali.
Ne è massimo interprete Watteau, ammesso nel 1717 all'Accademia Reale proprio in veste di "pittore di fetes galantes". Il soggetto di questo genere pittorico è l'amore, nella sua veste più giocosa e intrigante.
Vengono ritratti i passatempi dell'alta società francese: coppie di innamorati felici, o gruppi di amici, intenti in giochi divertenti o intrattenimenti musicali.
Grand Tour
E' il viaggio d'istruzione attraverso le più importanti città europee, compiuto da aristocratici e borghesi durante il Settecento. Nell'ambiente intellettuale, il Grand Tour è considerato indispensabile per ottenere una completa e raffinata formazione culturale.
L'Italia è la meta principale. Grazie alle scoperte archeologiche – prime fra tutte quelle di Pompei ed Ercolano - il Tour arriva a coprire destinazioni nuove, come Napoli, le rovine di Paestum e la Sicilia.
I viaggiatori sostano in Italia per lunghi mesi, addirittura anni. Roma attrae la maggior parte dei visitatori: soprattutto i collezionisti di antichità- in questo periodo nasce un fiorente mercato d'arte - e gli artisti, che possono studiare e riprodurre dal vero le opere più famose.
L'Italia è la meta principale. Grazie alle scoperte archeologiche – prime fra tutte quelle di Pompei ed Ercolano - il Tour arriva a coprire destinazioni nuove, come Napoli, le rovine di Paestum e la Sicilia.
I viaggiatori sostano in Italia per lunghi mesi, addirittura anni. Roma attrae la maggior parte dei visitatori: soprattutto i collezionisti di antichità- in questo periodo nasce un fiorente mercato d'arte - e gli artisti, che possono studiare e riprodurre dal vero le opere più famose.
Naturalismo
L'opera di Caravaggio segna la nascita del genere, che si prefigge di osservare la natura e dipingerla senza restringerla entro rigide regole. Il Naturalismo intende porre sullo stesso piano ogni elemento del mondo sensibile, dalla figura umana agli oggetti inanimati, senza modificarne l'aspetto al fine di ottenere maggior decoro.
E' presente un significato filosofico e religioso: la natura, in quanto manifestazione del Divino, è degna di essere rappresentata in tutti i suoi aspetti. Nato a Roma, il Naturalismo si diffonde prima in Italia e successivamente viene adottato dagli artisti francesi, spagnoli e olandesi.
E' presente un significato filosofico e religioso: la natura, in quanto manifestazione del Divino, è degna di essere rappresentata in tutti i suoi aspetti. Nato a Roma, il Naturalismo si diffonde prima in Italia e successivamente viene adottato dagli artisti francesi, spagnoli e olandesi.
Natura morta
Il genere, che in area anglosassone è chiamato "still life", si afferma nel XVII secolo. La composizione di oggetti inanimati (frutti, fiori, stoviglie, cacciagione, strumenti musicali, oggetti vari) poggia le sue basi formali nelle tarsie lignee del Quattrocento e del Cinquecento, in cui erano già presenti composizioni virtuosistiche inserite con una logica geometrica e, spesso, con un significato simbolico. Altrettanto importante per la nascita del genere è la tecnica a olio, nata nelle Fiandre, che permette una restituzione del dato reale nei minimi particolari.
Alcune regioni europee e italiane erano interessate già da secoli al dato reale, alla trattazione pittorica delle "cose" al pari della figura umana; una di queste regioni è la Lombardia, ed è proprio di Caravaggio, maestro di formazione lombarda, la prima composizione autonoma di oggetti inanimati: la celeberrima Canestra di frutta del 1597.
Alcune regioni europee e italiane erano interessate già da secoli al dato reale, alla trattazione pittorica delle "cose" al pari della figura umana; una di queste regioni è la Lombardia, ed è proprio di Caravaggio, maestro di formazione lombarda, la prima composizione autonoma di oggetti inanimati: la celeberrima Canestra di frutta del 1597.
Paesaggio
La pittura di paesaggio diventa, nel Seicento, un genere vero e proprio. Fino ad allora la natura era uno sfondo, più o meno partecipe, del vero soggetto del dipinto; nel XVII secolo essa abbandona il ruolo accessorio e giunge a determinare il senso della composizione. Parallelamente, la figura umana si fa molto piccola.
Nel Seicento domina il paesaggio ideale, ossia una veduta immaginata, poetica, non dipinta dal vero. Realizzano bellissimi paesaggi i classicisti italiani, come i Carracci, e i francesi Lorrain e Poussin, che danno vita al paesaggio arcadico.
Nel Seicento domina il paesaggio ideale, ossia una veduta immaginata, poetica, non dipinta dal vero. Realizzano bellissimi paesaggi i classicisti italiani, come i Carracci, e i francesi Lorrain e Poussin, che danno vita al paesaggio arcadico.
Pittoresco
Originariamente, il termine era sinonimo di "pittorico". Dopo il 1750, in Inghilterra, viene elaborato un nuovo significato: secondo Alexander Cozens il gusto pittoresco nasce dall'interesse per l'architettura di paesaggio, molto diffusa nel mondo anglosassone. Si coglie nel mondo naturale uno spirito capace non solo di partecipare alle emozioni del visitatore, ma soprattutto di suscitarle.
Il pittoresco si differenzia così dall'atmosfera bucolica dei tradizionali paesaggi idealizzati: questi ultimi invitavano alla tranquilla contemplazione, mentre il primo vuole suscitare un'intensa spinta emotiva attraverso la rappresentazione della varietà della natura e delle antiche rovine, cariche di nostalgia e di inquietudine. Il giardino all'inglese segue lo stesso principio, e mira a far sembrare naturale e casuale ciò che invece è frutto dello studio attento dell'architetto.
Il pittoresco si differenzia così dall'atmosfera bucolica dei tradizionali paesaggi idealizzati: questi ultimi invitavano alla tranquilla contemplazione, mentre il primo vuole suscitare un'intensa spinta emotiva attraverso la rappresentazione della varietà della natura e delle antiche rovine, cariche di nostalgia e di inquietudine. Il giardino all'inglese segue lo stesso principio, e mira a far sembrare naturale e casuale ciò che invece è frutto dello studio attento dell'architetto.
Pittura di genere
Il genere per antonomasia, nel Seicento, diviene quello che si riferisce a soggetti di vita quotidiana, volutamente assai comuni. I protagonisti sono mangiatori di fagioli, friggitrici di uova, suonatori, storpi, bambini.
La pittura di genere si diffonde grazie ad alcuni fattori che caratterizzano l'arte del Seicento, come la specializzazione in generi e sottogeneri (soprattutto nei Paesi Bassi), la diffusione della pittura da cavalletto (favorita da un ambiente di collezionisti e letterati), la vena naturalista e realista.
Il punto di vista del pittore di fronte ai temi di genere può essere di divertimento, pietà o compassione, ma la scena risulta sempre coinvolgente per lo spettatore.
La pittura di genere si diffonde grazie ad alcuni fattori che caratterizzano l'arte del Seicento, come la specializzazione in generi e sottogeneri (soprattutto nei Paesi Bassi), la diffusione della pittura da cavalletto (favorita da un ambiente di collezionisti e letterati), la vena naturalista e realista.
Il punto di vista del pittore di fronte ai temi di genere può essere di divertimento, pietà o compassione, ma la scena risulta sempre coinvolgente per lo spettatore.
Quadratura
Illusione pittorica affine al trompe-l'oeil, usata per far sembrare più grandi e magnifici gli interni. L'effetto si ottiene attraverso un'applicazione ardita delle regole prospettiche, collocando il fuoco visivo in un punto ideale e non reale del soffitto, in modo da farlo apparire molto più alto.
Nel Settecento la quadratura raggiunge il massimo dell'illusorietà grazie a grandi artisti veneti ed emiliani, primi fra tutti gli architetti-scenografi Ferdinando e Francesco Galli, detti Bibiena dal paese d'origine.
Ferdinando inventa per le sue scenografie teatrali la "veduta per angolo", basata su due fughe incrociate e laterali, che sancisce il superamento della scena a fuga fissa centrale tipica del teatro rinascimentale e seicentesco.
Nel Settecento la quadratura raggiunge il massimo dell'illusorietà grazie a grandi artisti veneti ed emiliani, primi fra tutti gli architetti-scenografi Ferdinando e Francesco Galli, detti Bibiena dal paese d'origine.
Ferdinando inventa per le sue scenografie teatrali la "veduta per angolo", basata su due fughe incrociate e laterali, che sancisce il superamento della scena a fuga fissa centrale tipica del teatro rinascimentale e seicentesco.
Realismo
La pittura realista nasce nell'area culturale olandese. Il termine nasce per distinguere la specificità dei pittori olandesi dalla più ampia tendenza al Naturalismo. Già nel XV secolo i fiamminghi erano maestri nell'attenta osservazione della natura e nella restituzione di ogni minimo particolare della realtà quotidiana.
Questo tipo di indagine prosegue e si affina nel Seicento, in concomitanza con l'indipendenza politica dell'Olanda e la sua floridezza economica e mercantile. Gli artisti olandesi del XVII secolo, Rembrandt in testa, esprimono magistralmente l'attenzione per i dati reali di ambiente, di carattere e di costume.
Questo tipo di indagine prosegue e si affina nel Seicento, in concomitanza con l'indipendenza politica dell'Olanda e la sua floridezza economica e mercantile. Gli artisti olandesi del XVII secolo, Rembrandt in testa, esprimono magistralmente l'attenzione per i dati reali di ambiente, di carattere e di costume.
Reggenza
Questo stile decorativo, nato in Francia durante la reggenza di Filippo d'Orleans, rappresenta una fase di transizione tra la monumentalità barocca e la frivolezza rococò. Nel campo antiquario è noto come "stile Luigi XV".
La ricerca di misura ed eleganza porta a ridurre le dimensioni dei saloni di rappresentanza e a creare salottini e boudoirs dall'atmosfera più intima e raccolta. Le imponenti tappezzerie seicentesche lasciano il posto a fantasiose boiseries, i mobili sono arricchiti da impiallacciature in essenze pregiate e applicazioni in bronzo, sui legni scuri spiccano bellissimi intarsi con disegni geometrici e colori vivaci.
La ricerca di misura ed eleganza porta a ridurre le dimensioni dei saloni di rappresentanza e a creare salottini e boudoirs dall'atmosfera più intima e raccolta. Le imponenti tappezzerie seicentesche lasciano il posto a fantasiose boiseries, i mobili sono arricchiti da impiallacciature in essenze pregiate e applicazioni in bronzo, sui legni scuri spiccano bellissimi intarsi con disegni geometrici e colori vivaci.
Rovina
Il gusto per la "rovina" si diffonde nel Settecento grazie alle scoperte archeologiche e agli studi delle opere classiche greche e romane. I resti degli edifici antichi assumono una grande valenza estetica: vengono inseriti nei dipinti (creando i cosiddetti "capricci") e nella progettazione di parchi e giardini, allo scopo di rievocare il mito e il fascino di un mondo antico, perduto per sempre.
E' una sorta di "memento mori" architettonico, una meditazione sulla caducità del mondo che riprende un tema già presente nel Seicento, quando veniva raffigurato con altri simboli: il teschio, la clessidra, la natura morta. Le rovine fanno assumere ai dipinti un ineffabile senso nostalgico, e preludono alla nascita di quel gusto "pittoresco" che si diffonde alla fine del XVII secolo e prepara il terreno al romanticismo.
E' una sorta di "memento mori" architettonico, una meditazione sulla caducità del mondo che riprende un tema già presente nel Seicento, quando veniva raffigurato con altri simboli: il teschio, la clessidra, la natura morta. Le rovine fanno assumere ai dipinti un ineffabile senso nostalgico, e preludono alla nascita di quel gusto "pittoresco" che si diffonde alla fine del XVII secolo e prepara il terreno al romanticismo.
Retorica
L'arte del persuadere non è un'invenzione del Seicento, ma in questo secolo diventa uno strumento imprescindibile per la comunicazione dell'artista. L'origine sta nella lettura della Retorica di Aristotele, applicabile a qualsiasi argomento e quindi anche all'arte in tutte le sue manifestazioni.
In età barocca le figure retoriche vengono impiegate per facilitare la necessità comunicativa: questo avviene anzitutto in area cattolica, in cui l'arte assume una chiara funzione di propaganda e viene adottata dalla Controriforma come strumento privilegiato di comunicazione. Ma l'impiego della retorica non si limita all'arte sacra: è usata anche dalle grandi famiglie, per sottolineare la loro importanza e il loro prestigio.
In età barocca le figure retoriche vengono impiegate per facilitare la necessità comunicativa: questo avviene anzitutto in area cattolica, in cui l'arte assume una chiara funzione di propaganda e viene adottata dalla Controriforma come strumento privilegiato di comunicazione. Ma l'impiego della retorica non si limita all'arte sacra: è usata anche dalle grandi famiglie, per sottolineare la loro importanza e il loro prestigio.
Rococò
Deriva probabilmente dal francese rocaille, termine con cui si indica un tipo di decorazione cheimita formazioni rocciose naturali, impiegata soprattutto nei giardini dove crea grotte, anfratti, fontane e padiglioni rivestiti di pietruzze e conchiglie ondulate.
Lo stile rococò nasce nella Francia di Luigi XV, ma si diffonde presto in Europa in tutti gli ambiti della decorazione e dell'arredo. Per la sua estrosità e fantasia è usato soprattutto nella decorazione d'interni, e si caratterizza per l'uso di materiali preziosi come specchi, stucchi e legni pregiati.
Meno solenne rispetto al barocco, il rococò persegue il desiderio di una nuova, più calda intimità: in questo stile nascono i boudoirs, graziosi salottini con alcove che affiancano i grandi saloni di rappresentanza tipici dell'epoca barocca.
Lo stile rococò nasce nella Francia di Luigi XV, ma si diffonde presto in Europa in tutti gli ambiti della decorazione e dell'arredo. Per la sua estrosità e fantasia è usato soprattutto nella decorazione d'interni, e si caratterizza per l'uso di materiali preziosi come specchi, stucchi e legni pregiati.
Meno solenne rispetto al barocco, il rococò persegue il desiderio di una nuova, più calda intimità: in questo stile nascono i boudoirs, graziosi salottini con alcove che affiancano i grandi saloni di rappresentanza tipici dell'epoca barocca.
Salon
Il termine, coniato dall'Académie Royale di Parigi, indica le esposizioni ufficiali di opere d'arte, periodiche e aperte al pubblico. Fino al Settecento gli artisti lavoravano per una precisa committenza, e il grosso del pubblico era tagliato fuori dal collezionismo: le gallerie d'arte e le esposizioni pubbliche su ampia scala si vedranno solo a partire dall'Ottocento.
Il Salon muove i primi, decisivi passi verso l'allargamento della committenza. I dipinti vengono presentati secondo una precisa scala gerarchica: il genere più alto è considerato la pittura di storia, in quanto efficale veicolo di insegnamenti morali. I paesaggi e le nature morte, seppur apprezzati, sono considerati un genere inferiore.
Durante la Rivoluzione, la partecipazione ai Salon viene aperta a tutti gli artisti che ne fanno richiesta. Ma unavolta terminata la parentesi rivoluzionaria, torna il vincolo per gli espositori di appartenere all'Académie Royale, e l'accettazione delle opere viene demandata a una giuria molto rigida e severa. Questo sistema continuerà oltre la metà dell'Ottocento, tanto che ne faranno le spese anche Manet e gli impressionisti.
Il Salon muove i primi, decisivi passi verso l'allargamento della committenza. I dipinti vengono presentati secondo una precisa scala gerarchica: il genere più alto è considerato la pittura di storia, in quanto efficale veicolo di insegnamenti morali. I paesaggi e le nature morte, seppur apprezzati, sono considerati un genere inferiore.
Durante la Rivoluzione, la partecipazione ai Salon viene aperta a tutti gli artisti che ne fanno richiesta. Ma unavolta terminata la parentesi rivoluzionaria, torna il vincolo per gli espositori di appartenere all'Académie Royale, e l'accettazione delle opere viene demandata a una giuria molto rigida e severa. Questo sistema continuerà oltre la metà dell'Ottocento, tanto che ne faranno le spese anche Manet e gli impressionisti.
Stucco
Noto fin dall'antichità, è un impasto morbido formato da elementi diversi, come polvere di marmo, calce, sabbia, gesso o caseina, a seconda dell'uso che se ne intende fare (dalla semplice correzione alla decorazione di pavimenti e soffitti).
Nel Settecento lo stucco è impiegato nella decorazione d'interni per ottenere una fusione perfetta fra le strutture architettoniche e le decorazioni scultoree. L'impasto viene lavorato direttamente con le dita o con l'aiuto di spatole.
Le figure a tutto tondo vengono modellate direttamente intorno ad armature di metallo. Per una perfetta realizzazione è necessaria l'assenza di freddo e umidità eccessivi nell'ambiente: per questo motivo, le maestranze concentrano il lavoro nei mesi più caldi.
Nel Settecento lo stucco è impiegato nella decorazione d'interni per ottenere una fusione perfetta fra le strutture architettoniche e le decorazioni scultoree. L'impasto viene lavorato direttamente con le dita o con l'aiuto di spatole.
Le figure a tutto tondo vengono modellate direttamente intorno ad armature di metallo. Per una perfetta realizzazione è necessaria l'assenza di freddo e umidità eccessivi nell'ambiente: per questo motivo, le maestranze concentrano il lavoro nei mesi più caldi.
Sublime
E' il valore estetico frutto della percezione di qualcosa di smisurato e potente, che l'uomo non è in grado di controllare con la ragione e che lo affascina terribilmente. La definizione del sublime spetta al teorico inglese Edmund Burke (1729-1797).
Nella sua Indagine filosofica sull'origine delle nostre idee di Sublime e di Bello egli sostiene che accanto a un'idea di bellezza tradizionale e positiva, basata su principi di armonia e perfezione (il Bello), ne esiste un'altra dettata dai sentimenti, che mescola il piacere con il dolore o la paura (il Sublime). Nell'uomo, oltre alla ragione, esiste un universo emotivo che si lascia sedurre da ciò che nasconde una minaccia. Si diffonde così nel campo dell'arte un gusto per la bellezza non più armoniosa, ma ambigua e inquietante. La natura viene raffigurata nei suoi aspetti più selvaggi e terribili (burroni, cascate, cieli tenebrosi), e la figura umana si fa sempre più piccola.
Nella sua Indagine filosofica sull'origine delle nostre idee di Sublime e di Bello egli sostiene che accanto a un'idea di bellezza tradizionale e positiva, basata su principi di armonia e perfezione (il Bello), ne esiste un'altra dettata dai sentimenti, che mescola il piacere con il dolore o la paura (il Sublime). Nell'uomo, oltre alla ragione, esiste un universo emotivo che si lascia sedurre da ciò che nasconde una minaccia. Si diffonde così nel campo dell'arte un gusto per la bellezza non più armoniosa, ma ambigua e inquietante. La natura viene raffigurata nei suoi aspetti più selvaggi e terribili (burroni, cascate, cieli tenebrosi), e la figura umana si fa sempre più piccola.
Vanitas
E' uno dei temi più ricorrenti nel genere della natura morta. Dalla rilettura del libro biblico dell'Ecclesiaste ("vanitas vanitatum", vanità di vanità, tutto è vanità) gli artisti scelgono di inserire nelle loro composizioni inanimate degli oggetti che siano un esplicito richiamo alla meditazione sulla caducità della vita, con particolare allusione ai piaceri mondani.
Tra i simboli più ricorrenti della vanitas troviamo il teschio, la clessidra, l'orologio, la candela che si consuma oppure spenta. Anche le armi, gli strumenti musicali e i libri assumono un significato simbolico, diventando l'ultima testimonianza, fredda e muta, di febbrili attività umane ormai passate. Non è un caso che la natura morta nasca e si diffonda nel Seicento: un'epoca di guerre, carestie e crisi economica, con una nuova attenzione ai problemi religiosi e sociali.
Tra i simboli più ricorrenti della vanitas troviamo il teschio, la clessidra, l'orologio, la candela che si consuma oppure spenta. Anche le armi, gli strumenti musicali e i libri assumono un significato simbolico, diventando l'ultima testimonianza, fredda e muta, di febbrili attività umane ormai passate. Non è un caso che la natura morta nasca e si diffonda nel Seicento: un'epoca di guerre, carestie e crisi economica, con una nuova attenzione ai problemi religiosi e sociali.
Vedutismo
Genere pittorico che raffigura un paesaggio reale, di tipo urbano o agreste. La moda settecentesca del Grand Tour richiede sempre più la presenza di vedute dipinte o disegnate, che vengono acquistate dagli stranieri come souvenir. Il centro di sviluppo del nuovo genere è Roma, dove già a fine Seicento Gaspar Van Wittel aveva realizzato una serie di vedute assai più precise rispetto alle precedenti.
Anche a Venezia, meta di intellettuali e collezionisti soprattutto inglesi, la richiesta di vedute è altissima. Tra gli specialisti del genere si distinguono Luca Carlevarijs e Canaletto. Dipingere vedute richiede un'ottima conoscenza delle leggi prospettiche: l'uso della camera ottica permette al pittore di inquadrare prospetticamente l'area da ritrarre, e facilitare così il suo lavoro.
Anche a Venezia, meta di intellettuali e collezionisti soprattutto inglesi, la richiesta di vedute è altissima. Tra gli specialisti del genere si distinguono Luca Carlevarijs e Canaletto. Dipingere vedute richiede un'ottima conoscenza delle leggi prospettiche: l'uso della camera ottica permette al pittore di inquadrare prospetticamente l'area da ritrarre, e facilitare così il suo lavoro.