Il Re Sole di Louis de Saint Simon
Scritto da Elena Romanello. Pubblicato in mondo barocco
La collana Ritratti della Castelvecchi si arricchisce con un altro titolo dedicato a un protagonista dell’epoca barocca, anzi al protagonista per antonomasia, Luigi XIV, il Re Sole, di cui ricorre quest’anno il trecentesimo anniversario della morte, alla fine di uno dei più lunghi regni della storia europea.
Il racconto di un testimone diretto
Il Re Sole proposta da Ritratti è scritto da Louis de Saint-Simon, testimone diretto degli ultimi anni di regno di Luigi XIV: nato nel 1675, approdò a Versailles appena diciottenne ed ebbe modo di frequentare il Re Sole e la sua corte per diverso tempo, diventando molto amico del duca di Borgogna, nipote del sovrano e padre di Luigi XV, e rimanendo profondamente toccato dalla sua morte. Saint-Simon ebbe ancora un ruolo centrale alla corte del Reggente Filippo d’Orlèans, che faceva le veci del piccolo Luigi XV, per poi ritirarsi a vita privata.
Una parte di un’opera più grande
In realtà, il libro che oggi esce in italiano è una parte delle Memorie di Saint-Simon, inedite da decenni nel nostro Paese, e incentrate su tutta la vita dell’autore, che morì ottantenne nel 1755. La scelta dell’editore è di proporre i capitoli dedicati al Re Sole, comunque i più significativi del corpus dell’opera. Tra i lettori più entusiasti di quest’opera ci sono stati Stendhal e Proust.
Il Re Sole visto da Saint-Simon
L’autore traccia un ritratto rigoroso del passato e presente di Luigi XIV rispetto a quando l’ha conosciuto lui, tra etichetta, favorite, azioni politiche, battaglie, intrighi, diplomazia, lutti, nascite, raccontando anche fatti a cui non ha assistito perché antecedenti alla sua nascita o comunque al suo arrivo a Versailles, non tacendo i lati oscuri e non eccedendo comunque mai nella celebrazione.
La posizione di Saint-Simon
A Louis de Saint-Simon non piaceva la politica assolutista di Luigi XIV, non poteva dirlo apertamente, ma dalle sue parole traspare un mondo spietato, per cui l’autore non ha comunque nessuna simpatia, ma che descrive senza acrinomia, con il taglio del cronista e del ritrattista di un’epoca, narrando in maniera asciutta gli splendori e non tacendo le miserie.
L’interesse del libro
Come per altri titoli della collana, si tratta di materiale inedito da anni nel nostro Paese, senza contare che è un ottimo modo per ricordare i trecento anni dalla fine di un’epoca che influenzò non solo la Francia ma tutta l’Europa. Inoltre, i toni non agiografici ma nemmeno distruttivi su Luigi XIV, in una prospettiva molto moderna, rendono ancora oggi il ritratto del Re Sole di Saint-Simon uno dei migliori della storiografia, con il valore aggiunto di essere una testimonianza di prima mano e non riportata secoli dopo. E molti degli storici che si sono occupati del Re Sole, da Nancy Mitford a Guido Gerosa, hanno avuto come punto di riferimento proprio le Memorie di Saint-Simon.