Forse il personaggio più affascinante e avventuriero della storia le cui origini sono avvolte nel mistero.
Secondo la tesi più accreditata, il Conte di Saint Germain era nato nel 1698 da una relazione fra la regina di Spagna, Marie Annie di Neuburg e l'Amirante di Castilla. Questa nascita spuria, ma regale, avrebbe permesso al Conte di disporre di ingenti ricchezze, di formarsi una cultura vastissima e di essere ricevuto in tutte le corti d'Europa senza fare anticamera.
Nasce la leggenda
Fece la sua prima comparsa a Londra, intorno al 1743 si faceva passare per un gentiluomo siciliano, frequentava la nobiltà inglese e suonava il violino per il principe di Galles. Nessuno conosceva l’origine della sua fortuna.
Charles Henri, barone di Gleichen, lo descrive così: ..un uomo di taglia media, assai robusto, vestito con semplicità magnifica e ricercata...
Aveva fronte spaziosa, occhi penetranti, statura media e forme aggraziate ma la sua descrizione è sempre imprecisa sulle sembianze ed esageratamente lusinghiera sulle capacità.
La fortuna in Francia
Lasciata l’Inghilterra nel 1746, soggiornò nei suoi possedimenti in Germania per trasferirsi a Parigi, nel febbraio del 1758.
Giacomo Casanova incontra il Conte di Saint-Gerinain nel salotto della marchesa d'Urfè a Parigi, nel 1758. L'avventuriero veneziano si dichiara affascinato dai modi, dallo sfarzo e dalle conoscenze del conte in campo occultistico.
Protetto dalla Pompadour, che egli affascinava con i suoi diamanti e coi racconti della sua vita anteriore alla corte di Francesco I, provocò la gelosia del duca di Choiseul, allora ministro degli Affari esteri. Nel 1760, il maresciallo di Belle-Isle incaricò il conte di Saint-Germain di una missione segreta a L’Aia; Choiseul ne richiese l’arresto e l’estradizione, ma Saint-Germain riuscì a fuggire.
Una vita errante
Acquistò la tenuta di Ubbergen, nei pressi di Nimega, in Olanda. Si stabilì poi a Tournai, nel 1763, dove si faceva chiamare Signor de Surmont e si qualificava come industriale.
Sotto il nome di conte di Welidone, si stabilì definitivamente a Lipsia nel 1776, dove era stimato da nobili e potenti. L’arciduca d’Austria, Giuseppe Massimiliano I, scrisse alla sorella che questo straordinario personaggio aveva duecento anni, ma che non li dimostrava affatto.
L'immortalità
Tra le varie doti del Conte quella che più ha stupito è l'immortalità. Poiché molti insistevano per conoscere il segreto della sua longevità, egli offrì loro il suo elisir vitale, a effetto lassativo, che consisteva in una polvere che aveva un sapore di anice e si beveva in soluzione, sotto forma di tè di lunga vita. Molti chimici cercarono di individuare la composizione di questo misterioso elisir, che si diceva costituito da piante aromatiche e oro, e che sembra fosse, in realtà, un miscuglio di legno di sandalo, foglie di sena e semi di finocchio’.
Una cultura eccelsa
Si dice avesse un cultura profonda e sbalorditiva, che fosse creativo eccelso ammirato da Mozart e Gluck e poi le sue straordinarie qualtià taumaturgiche. Fra le tante dicerie, più o meno plausibili, che si sono espresse sul Conte di Saint Germain, vi è anche quella della sua abilità di alchimista. Si pensò che egli fosse in grado di fabbricare l'oro e che avesse trovato la Pietra Filosofale (pare avesse la capacità di purificare le perle e si dice che avesse sbalordito la corte di Francia per aver tolto una macchia ad una gemma).
Saint-Germain consegnò all’ambasciatore di Federico II un elenco di ventinove procedimenti che costituivano la sua ”nuova fisica” prima di recarsi a Berlino nel 1777. Si tratta di procedimepti industriali (per il lavaggio della seta, per migliorare la qualità dei vini, preparare la carta e così via) fra cui solamente due riguardano la salute: un «mezzo per prevenire ogni genere di malattie e di disturbi » e degli «autentici purganti che sottraggono al corpo unicamente gli elementi nocivi ».
La fine
Saint-Germain si stabilì quindi ad Altona nel 1778, nella dimora del langravio Carlo d’Assia, che prendeva da lui tre ore di lezione al giorno e che gli mise a disposizione alcuni edifici a Eckernfòrde porto del Baltico, perché egli potesse compiere i suoi esperimenti. Qui egli morì e fu sepolto: benché le esequie del conte di Saint-Germain si siano svolte il 2 marzo 1784, alla fine dello stesso anno, il suo discepolo Etteilla, a Parigi, sostenne che egli era vivo, aveva 325 anni, e che aveva pranzato con lui il 22 luglio. Questa leggenda di immortalità si diffuse, suffragata da numerosi aneddoti, e divenne un vero e proprio articolo di fede per i teosofi.
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