Vincenzo de' Paoli: un santo alla corte di Anna d'Austria
Scritto da Irene Marone. Pubblicato in società barocca
Le origini e la vocazione
Vincenzo de' Paoli nasce in Guascogna nel 1581, terzo di sei figli di una famiglia di agricoltori molto poveri: per lui l'unica possibilità di sopravvivenza e di promozione sociale è entrare nella Chiesa. Il 13 settembre 1600 diventa sacerdote, ma la sua non sarà una vocazione di comodo o di circostanza, come tante ce n'erano nel XVIII secolo, ma un'esperienza di fede talmente profonda e totalizzante da segnare profondamente il suo secolo e la storia stessa della Chiesa.
Subito dopo il sacerdozio, durante un viaggio in mare, viene rapito dai pirati e condotto a Tunisi dove viene venduto come schiavo: riesce miracolosamente a sopravvivere e a tornare indenne a Parigi dove, come voto per la sua salvezza, comincia un severo percorso di formazione spirituale frequentando l'oratorio di padre Pierre de Bèrulle, anch'egli dichiarato santo.
Una vita per i poveri
Diventa vescovo di Clichy e chiamato ad insegnare catechismo ai braccianti e ai domestici dei principi Gondi, si rende conto dello stato di abbandono, disperazione e miseria spirituale in cui si trovano i ceti più umili in Francia. Inizia allora a predicare nelle campagne e al sottoproletariato delle città, non troppo diverso dalle “corti dei miracoli” medioevali.
“Amiamo Dio, fratelli miei, amiamo Dio, ma che ciò sia a spese della nostre braccia, che sia fatto con il sudore dei nostri volti”, ripete spesso ai poveri e agli umili vessati da condizioni di lavoro disumano.
Si alza tutti i giorni alle quattro e cerca di vivere come le pecorelle del suo gregge, infliggendosi privazioni e disagi.
Nel 1619 diventa elemosiniere delle carceri, un incarico solitamente osteggiato dagli alti prelati che lui svolge con passione e dedizione.
Per sostenere meglio ed in maniera più capillare i poveri e i bisognosi, raggruppa attorno a sé donne caritatevoli di tutte le estrazioni sociali, poi raggruppate nella confraternita delle “Figlie della Carità” e coordinate da Louise de Marillac, poi santificata.
Queste suore grigie vestite come le contadine dell'Ile-de-France, realizzano ospedali, ospizi e ricoveri e insieme a Vincenzo stesso prestano soccorso nelle zone devastate dalla guerra dei Trent'Anni prima e dalla Fronda poi.
Un consigliere scomodo
Vincenzo de'Paoli viene chiamato a corte da Luigi XIII e diventa suo confidente e confessore personale: nonostante il santo sia sempre stato critico verso la condotta morale e sessuale del re, questi lo chiama al suo letto di morte e vuole conferire in privato con lui.
Anna d'Austria lo volle come suo direttore spirituale e lo nominò nel “consiglio di coscienza”, la cerchia dei suoi consiglieri più fidati. Pare che gli abbia anche confessato i suoi turbamenti amorosi per il cardinale Mazzarino, un personaggio che fu sempre in aperto conflitto con Vincenzo per la sua amicizia e vicinanza al Cardinale di Retz, grande antagonista del prelato italiano.
Nonostante tutto, l'unione ha il “placet” del santo, che vede in essa un motivo di stabilità per il regno e di sostegno morale alla giovane regina in un momento critico per la corona.
Allo scoppio della Fronda, il principe di Condè, un tempo baluardo della monarchia, si schiera con i rivoltosi e sembra che non ci sia nessuna possibilità di dialogo tra loro e la monarchia: entrambe le parti cercano l'intercessione del pio Vincenzo, che cerca di convincere la regina ad un'apertura verso i dissidenti.
Mazzarino è categorico e impone la linea dura: nessun dialogo con i frondisti. Vincenzo de' Paoli è allontanato dalla corte e si dedica a soccorrere le vittime nelle strade di Parigi e a predicare la misericordia e il perdono alle folle inferocite.
L'anima della Controriforma francese
Vincenzo de' Paoli si fa promotore del rinnovamento della Chiesa francese, facendo risorgere dalle ceneri un misticismo, una semplicità, uno zelo e una dedizione all'altro che sono il vero cuore della Controriforma cattolica.
Il suo ruolo simbolico e innovatore può essere paragonato a quello di Carlo Borromeo in Italia, ma forse è ancora maggiore poiché il suo impegno sul campo e il suo coinvolgimento diretto tra gli ultimi e i più umili lo rendono il santo più popolare del Grand Siècle, esempio massimo di quella carità che è considerata unico mezzo di salvezza da tutti i ceti sociali e che diventa segno distintivo della spiritualità del XVII secolo.
La Controriforma è densa di fermenti teologici e di fermenti filosofico intellettuali: in questo filone si innestano altri grandi santi del '600 francese, come Pierre de Berulle e Francesco di Sales, ma non Vincenzo de' Paoli, che si allontana dal piano speculativo per dare priorità all'azione.
Il movimento di rinascita cattolica in Europa è anche caratterizzato da un fiorire di ordini e confraternite, a cui Vincenzo da' un contributo determinante: fonda l'ordine dei Lazzaristi con lo scopo di formare alla carità e alla solidarietà i nuovi sacerdoti.
Nonostante fosse stato osteggiato dai rappresentanti di altri ordini che si sentivano minacciati dal suo carisma travolgente, tramite le “conferenze del martedì” Vincenzo attira a sé un nugolo di preti ferventi con i quali aprirà un seminario nel 1636 e fonderà 840 missioni fino in Madagascar, sino ad ottenere da Urbano VIII l'approvazione della Costituzione dei Lazzaristi.