Accanto a Luigi XVI, un re sciatto e poco attento allo stile, sale al trono la regina indiscussa della moda, Maria Antonietta, che con la sua vera ossessione per abiti e accessori imprimerà al costume cambiamenti così radicali e continui da rappresentare un unicum nella storia.
La moda “delle stelle”...
Quando la giovane futura sovrana arriva a corte Luigi XV è ancora sul trono e la moda formale dell'andrienne è ancora saldamente in voga. Rispetto alla sua “genesi” si è ingentilito con decorazioni sulla piece d'estomac e ruches sui lati del corpetto e della “sopragonna”, che si apre su una gonna di tessuto diverso, più pesante e abbinato al corsetto. Le gonne, sostenute da enormi panier, rimangono corte per mostrare le scarpine di stoffa ricamata.
Maria Antonietta amplifica i caratteri dell'abito di corte:alla sua sarta personale Rose Bertin, a cui è rivolto lo sguardo di tutte le dame alla moda d'Europa, commissiona abiti ricchissimi e infarciti di fiocchi e decorazioni. Ma il vero tocco personale nella moda di corte la regina lo introduce con le altissime acconciature: intelaiature di filo di ferro sostengono montagne di capelli e boccoli posticci su cui vengono montati i così detti pouf à la circonstance. Sono miniature di frutta, velieri, animali e persino stelle e pianeti che si ispirano ad eventi storici o di attualità, alle stagioni o alle festività.
Il tutto è corredato da un trucco carico, che accentua il pallore della carnagione a contrasto con il rossore vivo di labbra e gote, da una miriade di nei posticci e da accessori quanto più possibile ricchi e ricercati (gioielli, ventagli, guanti, spille).
Le scarpe hanno punta acuminata e tacco molto alto e spostato in avanti per far apparire più piccolo il piede, tanto da rendere utile l’uso del bastone.
...e quella “delle stalle”
Dopo la nascita del primo figlio, Maria Antonietta si appassiona ad uno stile più semplice e informale, che trae ispirazione dall'immaginario pastorale squisitamente rococo tanto caro ai pittori dell'epoca. Ecco diffondersi a profusione in ogni parte d'Europa cappellini in paglia e piccoli tricorni, grembiulini, scialletti in pizzo da portare incrociati sul petto e detti fichu. Al posto degli ingombranti panier, che vengono mantenuti solo per gli abiti da gran corte, vengono introdotte delle più ridotte e confortevoli imbottiture, dette anche faux cul.
Si affermano gli abiti così detti alla polonaise, in cui la gonna era raccolta tramite due nastri legati a bottoni posti alla base del corpetto in 3 parti. Questo espediente, ottimo per non sporcare l'orlo dell'abito e renderlo più “maneggevole”, si ispirava ad un evento di grande attualità all'epoca: la Polonia era in fatti stata smembrata in tre tra Polonia, Russia e Prussia nel 1772. Erano corti per mostrare le sofisticate scarpine e sempre abbinati a stravaganti ed enormi cappelli, ornati da fiori e piume, e da un bastone che completava lo stile “pastorella”.
Su questa scia di ritorno alla semplicità, Maria Antonietta lancia la così detta chemise alla reine, una camicia ampia e leggera fermata in vita da un'alta fascia di seta o raso con cui si fece più volte ritrarre dalla sua pittrice di corte Elisabeth Vigeè le Brun tra lo sdegno generale. La chemise, considerata all'inizio un abbigliamento indecente, divenne di gran moda tra la dame della Francia pre-rivoluzionaria, indossata spesso sotto soprabiti morbidi detti lèvite.
A questo periodo risale anche l'introduzione delle pettinature dette à l'enfant, ovvero morbide e voluminose cotonature completate ai lati da due o più grossi boccoli che scendono sulle spalle. Questo look più naturale e sobrio rispetto ai vertiginosi pouf, poteva prevedere comunque l'uso di posticci per rendere la cotonatura più voluminosa ma raramente veniva incipriato.
“A l'anglaise”
Come quella maschile, anche la moda femminile viene colonizzata dopo il 1780 dal gusto e dalla pratica sobrietà della moda inglese, che per le donne introduce il concetto di abito spezzato giacca+gonna. Per tutti i giorni sono molto usati i pierrot o caraco, giacchette corte con maniche aderenti lunghe o a ¾ e una piccola coda a volant sul retro. Anche per le donne diventa di moda la redingote, un lungo soprabito chiuso sul davanti a doppio petto.
Anche la moda britannica prevede un abito elegante: è il robe à l'anglaise, che consta di un corsetto allacciato davanti e appuntito sul retro, con ampia scollatura tonda o quadrata e maniche aderenti senza più i volant di pizzo detti engageantes. Si distingue dal modello à la francaise per l'assenza del “mantello” di stoffa sul retro.