Il Classicismo barocco
Scritto da Stefano Torselli e Laura Savani. Pubblicato in pittura barocca
Barocco e Classico non sono opposti. Nella composizione dell'uno o dell'altro entra più o meno ragione, più o meno sogno. Germain Bazin
Il barocco dominò la creazione e il gusto, in fatto d'arte, in un itinerario di quasi due secoli, nella maggioranza dei paesi. Per questo è giusto definire barocco, il periodo che si estende dalla fine del manierismo all'inizio del neoclassicismo. Tuttavia alcuni paesi, senza ignorarlo, preferirono alcune correnti che si inserirono nel contesto del classicismo e va inoltre precisato che l'arte del XVII e del XVIII secolo univa al barocco un'infinità di sfumature e correnti di diversa creatività. Fu così per l'Inghilterra e i Paesi Bassi mentre la Francia stabilì, tra le due grandi forme d'arte e le diverse sfumature, un equilibrio complesso.
L'Europa del Seicento praticò i due stili, barocco e classico, nel medesimo tempo ma non si deve considerare una stranezza questa sovrapposizione che, di fatto, non è una contraddizione ma un'ulteriore ricchezza tanto che, in alcune opere, i due generi si fondono.
Venere, satiro e due amorini, Annibale Carracci
Lo stile classicista riprese, idealmente, l'estetica dell'antichità greco romana adattandola e reinterpretandola nell'epoca moderna. Lo sviluppo di questo stile partì da Roma, ricca dei riferimenti più importanti dell'antichità romana, dove artisti di tutta Europa si recavano per studiare i modelli e riprodurli. L' Europa del XVII secolo era ricca di collezioni di reperti archeologici e sculture di marmo, in particolare dell'epoca romana ma anche ellenica che evocavano, nell'ideale delle classi nobili, un gusto dell'antico raffinato e idealizzato che spingeva verso una riproduzione ma anche ad una rielaborazione dello stile classico. Oltre al riferimento antico anche il rinascimento con Raffaello fu preso a modello di equilibrio e compostezza.
L'artista barocco non era solo ‘pittore' o ‘scultore' ma anche ‘intellettuale'; conosceva la storia, i miti e le leggende, s'intendeva di letteratura e praticava il collezionismo.
L'autore più famoso del classicismo, che rimarrà punto di riferimento nei secoli a venire fu Guido Reni ammirato per la capacità di dipingere scene complesse con senso della misura ed eleganza, dando un tono monumentale alle opere. Anche in Francia lo stile venne molto apprezzato ed ‘esportato' dai tanti pittori che si recavano a Roma a studiare i ruderi ma anche i paesaggi creando dei generi che arricchiranno le regge e le case di tutta Europa, ispirando letterati e poeti.
All'interesse dei soggetti dell'antichità si univa anche il gusto per il pittoresco, per le scene naturali ed aperte che riflettevano, in modo suggestivo e con atmosfera, elementi architettonici e scene pastorali combinando, con l'uso della luce, fantasia e realtà.
I pittori più noti del genere sono Poussin, Claude Lorrain, Valentin de Boulogne, Domenichino, Annibale Carracci.
Il tramonto del barocco
Il barocco si concluse in date che variano a seconda dei paesi: in Europa questo tramonto si notò a partire dal 1750 al 1760 ma si produssero ancora fioriture tardive, come nel Portogallo del Nord, a causa della diffusione di modelli rococò incisi nelle biblioteche monastiche, o in Brasile, dove i modelli europei non potevano arrivare immediatamente.
La causa di questo epilogo fu decisa dai viaggi che compirono in Italia, nel 1749-1751, il fratello di Madame de Pompadour, M. de Vandières, Charles-Nicolas Cochin figlio, l'architetto Soufflot e l'abate Le Blanc.
Il futuro marchese di Marigny si convertì all'antico, adottando un atteggiamento ben più sfumato nei confronti dell'arte mentre Coquin professò una grande ammirazione per i bolognesi, Carracci e Guido Reni.
Si deve però considerare che il barocco era legato a condizioni storiche precise e l'evoluzione degli eventi non poteva che nuocergli. La scoperta di Ercolano e Pompei rivelò una civiltà intatta che costituì un fenomeno nuovo, alla base della nascita di un cambiamento del gusto e dello stile.