Il Museo della Certosa di San Martino fu destinato fin dalla sua istituzione ad accogliere le più importanti testimonianze della storia e della civiltà napoletana. Del suo ricchissimo patrimonio fanno parte oggetti che documentano le più varie espressioni artistiche che Napoli produsse dal XV al XIX secolo: dai dipinti ai coralli, dai presepi alle porcellane, dalle stampe agli avori.
La storia del museo e le sue sezioni
Nel 1866 l'archeologo Giuseppe Fiorelli si fece promotore di un museo, all'interno della Certosa di San Martino, che illustrasse la storia e la società napoletana nei secoli. Inaugurato nel 1900 il museo di San Martino fu, per anni, uno dei più avanzati quanto a criteri espositivi.
La parte più importante e famosa, tra quelle visitabili, è la sezione presepiale, frutto di una tradizione che ha pochi confronti in Italia. Notevole il presepe di Cuciniello, così chiamato in onore del donatore. Solo alla fine dell'ottocento si iniziò a considerare il presepe un'espressione artistica degna, al pari di dipinti e sculture, di essere esposta. Molte delle statuine presenti nel museo furono realizzate da celebri artisti; si ricordano Il mendicante cieco opera del Sanmartino, autore del famoso Cristo velato nella La Cappella di San Severo .
Interessanti la quadreria, allestita nelle sale del priore e la sezione delle sculture prettamente partenopee, distribuite in un arco di tempo che va dal XIV al XX secolo. Gli ambienti un tempo destinati al Priore sono il risultato di una fusione di stili. La dimora fu realizzata nel XVII secolo e ampliata in quello successivo.
La sezione storica
La sezione dei ricordi storici del Regno di Napoli si svolge attraverso dipinti, sculture, arredi e medaglie, armi e cimeli. Il tutto può essere magistralmente riassunto da sue opere che al notevole valore storico-artistico uniscono quello documentario: La rivolta di Masaniello del 1647 e La piazza del Mercatello durante la peste del 1656, celebri dipinti di Micco Spadaro che, in composizioni affollate e drammatiche, raccontano due momenti fondamentali della Napoli del '600.
La sezione Orilia raccoglie boiserie, porcellane, ceramiche, sculture e dipinti dal Medioevo al Settecento.
Bellissima la farmacia con vetri di Murano dei secoli XV e XVI.
Il Museo ospita anche una ricca sezione topografica, una relativa ai costumi, alle feste, al teatro e una sezione dedicata all'Ottocento napoletano.