Amante e schiava
Fibbah era una schiava di colore che viveva a Egypt, piantagione giamaicana del XVIII secolo di cui erano proprietari John e Mary Cope. La storia di Fibbah è stata raccontata dal suo amante bianco, il sorvegliante Thomas Twistlewood, che teneva un diario molto dettagliato in cui annotava, oltre al lavoro nella piantagione, i propri affari di cuore e di sesso.
Il legame tra Fibbah e Thomas era molto intenso ed erotico, ma assai instabile: Fibbah era gelosa delle infedeltà di Thomas con le altre schiave. Nel 1757 Thomas accettò un nuovo posto di lavoro a Kendal: l’imminente separazione procurava ai due amanti una sofferenza continua. Thomas pregòJohn e Mary cope, padroni di Fibbah, di permettergli di comprare o di assumere al proprio servizio l’amante, ma Mary Cope si oppose. Così Thomas partì per Kendal: riuscì a mantenere i rapporti con Fibbah e a vederla di tanto in tanto, ma nel frattempo si fece altre amanti tra le schiave della nuova tenuta.
Una complicata storia d’amore
Con il tempo, Fibbah aveva fatto nascere in Thomas un sentimento di pietà per la sua infelice condizione di schiava. Prima d’incontrare Fibbah, Twistlewood era stato anche crudele con gli schiavi che controllava; la relazione con lei lo rese più sensibile alla loro condizione, e lo spinse a comportarsi più umanamente. La separazione tra i due non durò a lungo: alla fine del 1757 John Cope riuscì a convincere Thomas a tornare a lavorare per lui. Thomas e Fibbah erano di nuovo uniti. Nel 1760 Fibbah partorì un figlio che ricevette il nome di John, poi chiamato “Mulatto John”. I Cope affrancarono il bambino dalla schiavitù quando era ancora in fasce, dimostrando così i loro buoni rapporti con Twistlewood. Thomas, dal canto suo, lasciò di nuovo la piantagione di Egypt per andare a lavorare a Breadnut Island Pen. Ricominciarono così gli andirivieni suoi e di Fibbah, come ai tempi di Kendal, finché nel 1767 John Cope accondiscese a cedere in affitto Fibbah a Thomas, in cambio di 18 sterline annue. Così Fibbah si trasferì a Breadnut Island Pen, portando con sé Mulatto John e tuti i suoi effetti personali.
Grazie all’amicizia con i Cope, Twistlewood riuscì a fare il suo ingresso in società. Ma la sua amante schiava non era benvenuta ai pranzi e ai ricevimenti nelle case private. Lui rimediava conducendo Fibbah agli eventi pubblici, per esempio alle corse dei cavalli.
Il testamento
Nel 1786 Thomas morì all’età di sessantacinque anni. Nel testamento dispose che gli eredi comprassero Fibbah da John Cope e che la donna fosse in seguito affrancata. Se avesse ottenuto la libertà, Fibbah avrebbe dovuto ricevere due schiave. Inoltre Fibbah ottenne un lascito di 100 sterline per acquistare un terreno e costruirvi una casa. Le disposizioni di Thomas dimostrano che provava un’amore sincero per Fibbah.
Cinque anni dopo, il testamento di Twistlewood fu convalidato e i Cope affrancarono Fibbah. Qui si concludono i documenti storici, e con essi le notizie sulla vita di questa donna. Senza saperlo, Thomas Twistlewood fu il suo biografo.