Nel periodo barocco l'uso della retorica, quindi delle parole e delle compisizioni dei discorsi, delle frasi e dei trattati era essenziale nella vita sociale. Sempre, ed anche ora, la comunicazione ha sfruttato la comunicazione come fine pratico di convicimento attraverso strutture e giochi ma nel mondo barocco questo strumento accresce di importanza divenendo motivo di studio per tutti coloro che si addentravano negli affari della società.
Riportiamo una pratica e sinteica guida delle principali figure retoriche
Accumulazione: enumerazione caotica o ordinata di termini e particolari.
Adynatom: subordinare un fatto ad una condizione impossibile (Ti pagherò quando la settimana avrà due giovedì)
Allitterazione: ripetizione degli stessi suoni all’inizio e nel corpo di più parole.
Amplificazione: insieme delle figure retoriche che consentono di accentuare un concetto
Anafora: ripetizione di una o più parole all’inizio di una o più frasi, versi, periodi.
Allegoria: procedimento retorico per cui un contenuto concettuale viene espresso attraverso un’immagine che rappresenta una realtà diversa e autonoma rispetto al contenuto stesso. (esempio: i veltro riformatore della divina commedia che sconfigge la lupa ovvero la cupidigia)
Antitesi: indica la contrapposizione di due concetti o di due pensieri (esempio: due volte nella polvere \ due volte sull’altar. Manzoni)
Aferesi: caduta di una lettera o di una sillaba a inizio di parola
Apocope: caduta di una sillaba a fine di parola
Anacoluto: contenuto sintattico che prevede un soggetto senza verbo (esempio: un religioso che vale molto anziché si tratta \ è un religioso che vale molto )
Asindeto: sequenza di diversi aggettivi uniti dalla virgola. Asindeto aperto: “a”,”b”,”c”,”d”,”e”,”f”,”g” Asindeto chiuso: “a”.”b”.”c”.”d”.”e”.”f “ e “g”
Allitterazione: quando due parole iniziano con le stesse sillabe: (esempio e fa fuggire le fiere e li pastori(Dante)- e di me medesimo mi vergogno)
Assonanza: le parole finali dei versi hanno dopo l’accento tonico le vocali uguali ma le consonanti differenti: (esempio: io non sono come loro \ in perpetuo volo \ la vita la sfioro- )
Anastrofe: presentare le parole di un enunciato in un ordine diverso da quello abituale 8ad un pensiero solleva \ di me più degno - invece che più degno di me-)
Analogia: similitudine senza il come “i tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto: Pavese)
Apostrofe: interrompere l’ordine espositivo per rivolgersi improvvisamente ad una persona: “Ahi serva Italia, di dolore ostello… (Dante)
B
Brachilogia: contrazione dell’espressione. Si caratterizza per la presenza dell’ellissi del verbo.
Bisticcio: esempio: pizza pazza a pezzi- ragazzi pizzi pazzi e male avvezzi
C
Comparazione: confronto immediato tra due cose, due animali, persone.
Climax: intensificare il racconto sul piano emotivo – passionale gradatamente, se ascendente. Se non lo è si fa l’esatto contrario. (da un momento più emozionante a uno meno)
Chiasmo: ripetizione con schema ABBC. La ripetizione si può effettuare anche con l’uso di sinonimi.
Cotesto: rapporto semantico che si stabilisce tra un testo e un altro dello stesso poeta e tra il poeta e gli altri del suo tempo
Consonanza: quando le parole finali dei versi hanno dopo l’accento tonico le consonanti uguali ma l vocali diverse ( batte alla tua finestra e dice il VENTO\ per monti e per mari ho viaggiato TANTO)
D
Dialefe: distinzione dei due suoni. Quello finale da quello iniziale
Diastole: spostamento dell’accento da sinistra a destra.
E
Epandiplosi: ripetizione della stessa parola a inizio e fine frase
Epentesi: allungamento all’interno di una parola
Eufemismo: dir le cose in modo piacevole per nascondere una situazione svantaggiosa
Epifonema: sentenza espressa in modo esclamativo
Epifonia: ripetizione alla fine di due o più versi
Epanalessi: ripetizione di un termine a fine frase che si ritrova all’inizio della successiva
Enallage: aggettivo con valore avverbiale
Ellissi: quando vengono sottintesi alcuni elementi della frase
Enumerazione: accostamento di una serie di termini della stessa categoria (fior, frondi, herbe, mbre, antri, onde, avri soavi)
F
Favola: sistema narrativo, racconto (generico); in greco mùtos: modo di raccontare dando alle cose un valore reale
I
Ipotiposi: descrizione varia e efficace , ricca di colori e suoni
Iterazione: ripetizione di discorsi, parole, costrutti
Ironia: particolare modo di esprimersi che conferisce alle parole un significato contrario (antifrasi) o diverso da quello letterale con intento critico e derisorio.
Dissimulazione in cui la figura autoriale vuole cogliere e significare idee morali, sociali, etiche e spirituali non facilmente comprensibili dai destinatari o dall’interlocutore all’interno dell’affabulazione.egli sa che i destinatari no sanno e gli fa capire che devono sapere.
Iperbole: esagerazione “ti mando mille baci” (Catullo)
Idiotismo: espressione dialettale riportata in lingua dotta
Ipotassi: proposizione principale che regge diverse subordinate
Iperbato: inversione di posizione “della città la bellezza”
Inarcatura: frase iniziata in un verso che si conclude in quello successivo.
Intensione: qualità concettuale che rende la comunicazione più o meno intensa per chi ascolta.
L
Litote: dare rilievo ad una non qualità negando l’idea contraria
Litote mascherata: non si definiscono con il non ma il non è nascosto : intero: non maculato
M
Metonimia: esprime un rapporto di qualità
Causa per effetto: morì per duello
Effetto per causa: vivere col sudor della fronte
Contenente per contenuto: bere un bicchiere
Contenuto per contenente: gli ho inviato un sms
Astratto per concreto: sfuggì alla polizia
Concreto per astratto: sei un tuono
Strumento per chi lo adopera: è un’ottima penna
L’epoca per le persone che vi appartengono : il Novecento
L’autore per l’opera: un Botticelli
Il nome di una persona per le qualità che la contraddistinguono: è un Woytila
Metafora: sostituire una parte con un’altra
O
Ossimoro: unione di due termini antitetici
Onomatopea: imitazione di u suono della natura o del suono di un oggetto
Omoteleuto: quando due o più parole hanno la sillaba finale uguale
P
Protesi: aggiunta di un infisso
Paragoge: allungamento a fine parola
Perifrasi: giro di parole che tende a esprimere qualcosa
Preterizione: affermare di non dire qualcosa che poi viene descritta
Polisindeto: sequenza di diversi aggettivi o sostantivi untiti da numerose congiunzioni
Polisindeto aperto: x e y e p e t e v e z
Polisindeto chiuso: x e r e t e p e v , v
Paratassi: proposizioni principali legate o per asindeto o per polisindeto
Pleonasmo: uso superfluo di qualcosa “ a me mi…”
Paronomasia: accostamento di due parole di suono simile ma con significato diverso.
Poliptoto: un vocabolo ripreso a breve distanza con funzioni morfo-sintattiche diverse: genere, numero, tempo, persona de verbo
Prosopea: cose anomale, astratte
R
Reticenza: non dire qualcosa che sarebbe bene dire
Ripetizione: esempio: viene subito subito
Rafforzamento: insieme di due o più aggettivi che consolidano il significato del sostantivo a cui si riferiscono (Vieni subito e presto: deittici diversi foneticamente ma simili nel significato)
S
Sinestesia: contrapposizione tra due sensazioni diverse
Similitudine: figura retorica composta da”cosi…come” che esprime un rapporto di uguaglianza.
Sarcasmo: esprimere in modo aspro o brutale un giudizio sociale, morale, etico, spirituale contro qualcuno o qualcosa
Sineddoche: esprime un rapporto di quantità.
la parte per il tutto: un asso del pedale
il tutto per la parte: un cappotto di visone
il singolare per il plurale: sensibilità dell’uomo
il plurale per il singolare: sensibilità degli uomini
Sincope: caduta di una sillaba all’interno di parola
Sillessi: concordanza assentio di verbo e soggetto (la maggiorparte delle donne chiesero---anziché chiese)
Sinalefe: prevede la fusione della vocale finale di una parola con la vocale iniziale della successiva)
Sineresi: quando si fondono due o più vocali all’interno di una parola
Sistole: spostamento da destra a sinistra dell’accento, dalla penultima alla terzultima sillaba per esempio
Simbolo: oggetto concreto chiamato a rapporto delle sue qualità leone per coraggio
T
Timesi: taglio di una parola per andare a capo
Z
Zeugma: verbo che regge più complementi che dovrebbero essere da altri o quando una principale regge delle subordinate che avrebbero bisogno di essere rette da altri.
Parlare e lagrimar vedrai insieme (Dante)
Musica e retorica Architettura e retorica Il trattato nel XVII secolo