La vita di Johann Sebastian Bach fu assai diversa rispetto quella del grande contemporaneo Handel, sia per carattere che per fortuna, soprattutto economica. A differenza del grande Handel, Bach fu un compositore riservato e cerebrale che seguì la musica strumentale e le possibili variazioni melodiche. Come è noto i due non si incontrarono e Bach poco viaggiò; non per questo fu meno colto di Handel e come lui fu assai ispirato dai musicisti italiani in particolare Vivaldi.
Johan Sebastian Bach nacque il 21 marzo 1685 nella piccola cittadina di Eisenach. Frequentò la scuola locale di latino e dopo la morte dei genitori (1694-95), il fratello lo accolse a Ohrdruf aiutandolo a perfezionare lo studio del clavicembalo e dell’organo. A quindici anni lasciò il fratello per trasferirsi a Lunenburgper far parte del coro della Michaeliskirche. Dopo essere stato per poco tempo violinista presso la corte di Sassonia-Weimar, nel 1703 divenne organista titolare di S. Bonifacio ad Arnstadt e in breve tempo acquisì una vasta rinomanza come virtuoso. La sua passione musicale lo spinse a percorrere quattrocento chilometri a piedi fino a Lubecca per ascoltare il famoso organista D. Bextehude e con la speranza di succedere all'ormai anziano maestro ma invano. Nel 1707 divenne organista di S. Biagio a Muhlhausen, dove sposò la cugina Maria Barbara, e compose un gran numero di pezzi per organo e le prime cantate che ci sono pervenute.
A causa di disaccordi con i superiori nel 1708 diede le dimissioni e si trasferì presso la corte di Sassonia-Weimar come organista e musico di camera suonando violino e viola. A Weimar continuò la composizione di musiche organistiche, particolarmente gradite al duca, conobbe il cugino J.G. Walther ed ebbe modo di studiare le contemporanee musiche italiane, trascrivendo concerti di A. Vivaldi, Marcello e altri e copiando di proprio pugno i Fiori musicali di G. Frescobaldi.
La fama di organista crebbe dandogli la possibilità di viaggiare e farsi conoscere in Germania specialmente a Lipsia e Dresda.
Magnificat anima mea dominum in re maggiore BWV 243
Nel 1717 lasciò Weimar assumendo la carica di maestro di cappella a Kothen alla corte del principe Leopoldo di Anhalt-Cothen, tra i suoi compiti anche quello di comporre cantate d'occasione e musiche concertistiche. La corte calvinista non gradiva la musica nelle celebrazioni lasciando Bach libero di sperimentare la musica strumentale; a quel periodo risalgono i 6 Concerti brandeburghesi, le suites e sonate per strumenti soli o accompagnati e soprattutto molta musica per clavicembalo, fra cui spicca il primo volume del Clavicembalo ben temperato.Nel 1721, dopo la morte di Maria Barbara, Bach sposò in seconde nozze la cantante Anna Magdalena Wulcken, figlia di un trombettista locale. Il periodo di Kothen si concluse nel 1723, quando Bach accettò il posto di Kantor nella chiesa di S. Tommaso a Lipsia, lasciato vacante da J. Kuhnan.
Concerto Brandemburghese n.5 BWV 1050 , allegro
Toccata e fuga in re minoreBWV 565
Nonostante le amarezze per i dissapori con i superiori del posto non abbandonò Lipsia dove compose un gran numero di cantate sacre e le grandi Passioni, ritornando alla musica strumentale solo verso il 1726. Fino al 1740 detiene la direzione del Collegium Musicum universitario, per il quale compose numerose cantate profane e concerti per uno o più cembali, nonchè molta musica strumentale di vario genere. Il ventennio 1730-50 fu occupato dalla composizione della Messa in si minore, alla rielaborazione di sue musiche precedenti, alla soluzione di problemi di contrappunto. Nel 1747 il re Federico II di Prussia lo invitò a Potsdam, riservandogli grandi onori e assistendo ammirato alle sue magistrali improvvisazioni. Tornato a Lipsia, Bach riconoscente inviò al sovrano l'offerta musicale, rigorosa elaborazioni berlinesi. Verso il 1749 la salute del compositore cominciò a declinare; la vista si affievolì sempre più e a nulla valsero le operazioni tentate da un oculista inglese di passaggio a Lipsia. Ormai completamente cieco, Bach dettò l'arte della fuga prima di esser colto da collasso cardiaco, sopraggiunto poche ore dopo un prodigioso recupero delle facoltà visive. Morì il 28 luglio 1750.
Oratorio di Natale BWV246, Cantata n.1
Passione secondo San Matteo, Corale O Haupt voll Blut und Wunden