Cenni biografici e opere
Violoncellista e compositore, Luigi Rodolfo Boccherini nacque a Lucca nel 1743. Studiò con l'abate Vannucci, maestro di cappella dell'arcivescovo di Lucca, completando poi la sua formazione musicale a Roma. Tornato nella sua città natale, fra il 1761 e il 1767, tenne il posto di violoncellista della cappella e compose tre oratori.
Nel 1765 si recò in Lombardia dove entrò in contatto con Giovanni Battista Sammartini. Il suo talento venne presto apprezzato: le sue opere divennero famose e le tournées di concerti in Austria, poi in Francia, destarono ampi consensi.
Nel 1767 si recò a Parigi dove partecipò al famoso quartetto che aveva come violinisti Nardini e Manfredi e alla viola il Cambini; alcuni editori di Parigi vollero pubblicare molte delle sue composizioni da camera.
Nel 1769 il compositore si stabilì a Madrid dove divenne “compositore e virtuoso da camera” di Don Luigi infante di Spagna.
Nel 1776, quando ormai si trovava a Madrid da circa otto anni, Boccherini fece quello che nemmeno a Mozart sarebbe stato perdonato: sentitosi offeso dall'erede al trono, Don Carlos, che eseguendola personalmente, aveva trovato sciocca la parte del violino di un suo quintetto, l'allora trentatreenne Boccherini si ribellò alla tradizionale condizione servile del musicista di corte tacciando di incompetenza il futuro sovrano. Naturalmente Don Carlos fu quasi sul punto di ucciderlo con le proprie mani, se non fosse intervenuta la sua consorte.
Da allora per il compositore si chiusero le porte della corte spagnola e poco dopo con la sua numerosa famiglia, seguì il suo unico protettore, Don Luigi, che si trasferiva definitivamente nel castello di Las Arenas portandosi con se tutti i musicisti da camera.
Fu nel decennio di isolamento trascorso a Las Aranas che il compositore produsse gran parte della sua musica da camera e, tra questa, il quintetto in do maggiore del 1780, intitolato Musica notturna nelle strade di Madrid; una composizione in cui è presente una forte nostalgia per il mondo sonoro della capitale spagnola.
Musica notturna nelle strade di Madrid, op.30 n.6
Nel 1787 ricevette da re di Prussia il titolo di compositore da camera del re, ottenendo da Federico Guglielmo II, a Berlino, una pensione, di cui usufruì fino al 1797.
Tornato nella sua amata Madrid vi restò fino alla morte avvenuta nel 1805.
La sua produzione comprende, oltre a concerti e sonate per violoncello, uno Stabat Mater, 125 quintetti e 100 quartetti per archi, 30 sinfonie, 74 trii, 21 sonate per violino.
Oltre a essere considerato il più grande violoncellista del Settecento, Boccherini occupa un posto di primo piano nella storia della musica per il nuovo spirito espressivo, l'accento patetito e la dolcezza spesso elegiaca che caratterizzano la sua fluente invenzione melodica e che donano una grazia tutta propria ai suoi lavori.
Assieme ad Haydn e Cambini, Boccherini divise la gloria di avere dato vita al quartetto d'archi mentre resta il creatore del quintetto d'archi (con 2 violoncelli).
Il minuetto del quintetto n° 5 op 13
Raramente una danza ha così tanto caratterizzato un'epoca come il minuetto. È quasi immediato, ascoltando questo cullante e vaporoso ritmo ternario, rievocare immagini legate al mondo dell'aristocrazia settecentesca: grandi saloni, dame in abiti sontuosi e ingombranti, ballerini impomatati, parrucche, ciprie e belletti.
Minuetto del Quintetto n.5 op 13 (1771)
Era questa l'epoca di Boccherini che diede vita a diversi minuetti, il più noto dei quali appartiene al Quintetto n.5 op 13 del 1771.
Nato e vissuto in un epoca in cui i musicisti erano al servizio di una corte o di un'istituzione ecclesiastica, Boccherini si ritrovò proiettato in un mondo nel quale i musicisti dovevano guadagnarsi il successo giorno per giorno. Quando il compositore morì, Beethoven aveva già composto l'Eroica ma per Boccherini il tempo si era fermato. In realtà il compositore era sempre vissuto fuori del suo tempo e anche il minuetto era diventato una danza leziosa e fuori moda.
Il minuetto, come composizione, aveva origini popolari. Le sue prime tracce si trovano già nel Quattrocento nella regione francese del Poitou.
È del 1445 un documento nel quale si parla di una certa Madame la Dauphine, che avrebbe danzato a corte facendo “tre piccoli passi indietro”.
Nei secoli successivi alcune danze scomparvero del tutto, altre assunsero un carattere serio, al punto da essere adottate anche dai compositori di musica colta.
Quanto al minuetto esso occupa una posizione precisa: segue in genere il movimento lento di una sinfonia o di un quartetto.
Il minuetto n. 5 op 13 di Boccherini occupa un posto fin troppo noto nella storia della musica, a scapito di altri lavori del musicista; esso è entrato nell'olimpo dei brani celebri e ascoltandolo si coglie ancora l'eco di un mondo lontano.