Cenni biografici e opere
Nato a Napoli nel 1686 da Carlo Porpora, libraio, e da Caterina di Costanzo, Nicola Antonio Porpora fu ammesso, grazie alle condizioni benestanti della famiglia, al conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo a Napoli nel 1696.
La rappresentazione di Agrippina nel 1708 segnò l'inizio dell'intensa e fortunata attività di operista del compositore, che ben presto si estese sia a Roma che a Vienna. Fu assunto, poi, come maestro di cappella dal principe Filippo d'Assia-Darmstadt.
"Primo maestro" nel conservatorio di Sant'Onofrio dal 1715 al 1722, fu poi attivo a Venezia come direttore del coro femminile dell'ospedale degli Incurabili e in questa città furono rappresentate fino al 1733 numerose sue opere e oratori.
Inviato a Londra come compositore dell'Opera of the Nobility, sostenne onorevolmente il confronto con Handel, cui era stato contrapposto dai suoi sostenitori.
Nel 1733 rientrò in Italia e per un lungo periodo alternò, tra Venezia, Vienna e Dresda, l'attività di operista a quella di insegnante e di maestro di cappella.
Visse gli ultimi anni in estrema miseria, dedicandosi in particolare alla composizione di musica religiosa.
Aria di bravura dalla Semiramide Riconosciuta
Alla sua vasta produzione appartengono oltre cinquanta opere teatrali, tra le quali emergono Gli Orti Esperidi (1721), su testo di Metastasio, e Arianna in Nasso (1733), su testo del Rolli; nove oratori, serenate, cantate, messe, mottetti e altra musica sacra; in campo strumentale, Sinfonie da camera a tre istromenti (Londra 1736), sei sonate per due violoncelli e due violini (Londra, 1745), dodici sonate per violino e basso (Vienna, 1754), un concerto per flauto e uno per violoncello e per clavicembalo.
Porpora fu un eccellente insegnante: tra i suoi numerosi allievi divenuti famosi si ricorda Carlo Broschi, detto Farinelli, il Porporino, Caffarelli, Felice Salimbeni e Regina Mingotti.
Fu un colto compositore e riuscì ad elaborare uno stile di eccezionale raffinatezza, sorretto da una tecnica impeccabile. Anche se privo di potenza drammatica, Porpora compose pezzi di impareggiabile spessore melodico.
Accolse con entusiasmo la poetica arcadica; fu lui a mettere in musica i primi lavori drammatici di Metastasio: si ricorda infatti la serenata a 6 voci Angelica e Metodoro, in cui si esibì un giovanissimo Farinelli e la serenata degli Orti Esperidi.
A differenza della sua produzione teatrale, del tutto dimenticata, vengono oggi rivalutate le sue composizioni religiose e strumentali.
Morì nel 1768 a Napoli.
Aria di bravura dall' opera Siface: i numerosi virtuosisimi canori e il “da capo” che ripropone il motivo principale con maggiori fioriture sono studiati appositamente da Porpora per i suoi allievi, alcuni tra i più virtuosi castrati del tempo. In particolare l'opera Siface, rappresentata per la prima volta nel 1727 nel teatro veneziano di San Giovanni Crisostomo ebbe così tanto successo che valse al musicista napoletano l'incarico di direttore dell'istituto musicale degli Incurabili, uno dei più prestigiosi a Venezia.