1600 La terra un magnete
Colombo nel suo primo si era accorto che qualcosa non andava. Fino allora i naviganti usavano la bussola ma nessuno sapeva ancora perchè l'ago puntasse sempre verso Nord. Prima di Colombo nessuno si era spinto così lontano, e ciò che lui scoprì in pieno oceano fu che non sempre l'ago puntava solo a nord-nord ma anche un po' a nord-est. Nulla si sapeva della "Declinazione magnetica". C'erano inoltre molte dicerie. se il magnete veniva strofinato con l'aglio distruggeva il magnetismo, se invece con diamanti tritati si strofinava un ferro questo diventava un magnete. A sfatare queste leggende fu il fisico inglese - William Gilbert (1544-1603); prima fece delle dimostrazioni pubbliche poi nel 1600 pubblicò un libro "De Magnete", in cui oltre che illustrare alcune esperimenti, lo concludeva affermando che gli aghi della bussola si comportavano in quel modo perchè la Terra stessa era un grosso magnete. La dimostrazione la fece costruendo una grossa sfera in magnetite, ne individuò i poli e mostrò che l'ago di una bussola se posta accanto alla superficie puntava sempre a nord.
1650 L’età della terra
Nel seicento vi era un unico testo che aveva credibilità in ambito anche scientifico: la Bibbia. Era piuttosto vaga quando si riferiva alla datazione della terra. A togliere ogni dubbio ci pensò un vescovo anglicano nel 1650 - James Ussher (1581-1656), che affermò che il mondo era stato creato nel 4004 a.C. - Uno più zelante di lui - il teologo inglese John Lightfoot- quattro anni più tardi - precisò che Dio aveva creato il mondo, l'universo, la luce, il sole, la luna e i pianeti alle 9 di mattina del 26 ottobre del 4004. Quale sistema adottò per "creare" lui questa data, resta un mistero.
1669 I fossili
La fossilizzazione era uno dei temi più dibattuti, di speculazioni ne sorsero tante: quelle di ispirazione religiosa -che negavano l'evoluzione della vita sulla Terra - ne affermavano diverse di teorie: che erano scherzi della natura; che erano le prove fatte male dal buon Dio prima della creazione; che erano tentativi di Satana che aveva contrastato Dio il giorno della creazione; che erano i resti di esseri viventi periti nel Diluvio Universale. Del resto quest'ultimo per i creazionisti era la testimonianza del castigo divino, e quindi i fossili erano appunto quelli che erano stati sommersi dalle apocalittiche acque purificatrici mandate da Dio.
Il danese Nicolaus Steno (1636-1686) iniziò a sostenere che quelle cose "scavate" (in latino "scavare" è "fossile") erano resti di esseri viventi vissuti in tempi immemorabili, e che col tempo tramite dei particolari processi chimici si erano pietrificati. Quanto alla data, non ne fece accenno.
Quasi cento anni dopo, nel 1749 un uomo audace, Buffon, ipotizzò che la Terra aveva 75.000 anni, e affermava che la vita vi era apparsa dopo 40.000 anni. La reazione del mondo degli studiosi conservatori fu quella di perdonare questa "buffoneria", affermando che si addiceva al nome che l'autore portava. Del resto anche lo stesso Voltaire, in una sua Storia del mondo, considera i fossili uno scherzo della natura e nel parlarne sorvola in gran fretta il tema. Pochi anni dopo, nel 1795, uscirà l'opera di un filosofo, James Utton , "Theory of the Earth" che alcuni indicano come il primo comprensivo trattato che possa propriamente essere considerato una sintesi geologica più che un opera filosofica o un esercizio di immaginazione. Ma Utton sorvolò pure lui di fare date; non si espose, affermò che le date non avevano molta importanza, e la tesi "mosaica" della non antichità della terra e dell'uomo poteva tranquillamente essere accettata; e chiuse l'argomento. Segna comunque un punto di non ritorno perchè ha esposto una quantità enorme di fatti e li ha interpretati in modo rigoroso, fedele ai suoi presupposti newtoniani. Ha creato la scienza della geologia pur non occupandosi della formazione del mondo, cercando, devoto com' era, di sorvolare la questione.
Nel 1830 uscì l'opera di LYDELL, "Principi di Geologia", e con le prime ipotesi-rivelazioni sulla origine dei fossili si azzarda anche a formulare una datazione, mettendo così in discussione l'Età della Terra, la Bibbia e perfino la leggenda" del biblico Diluvio Universale Quello di Lydell era il secondo "botto" nell'ambiente scientifico, che seguiva il primo, quello molto attinente, di quattro anni prima, nel 1826 con WOHELER che aveva annunciato la sua sintesi organica gridando a destra e a manca che "la materia è la chimica , e la chimica è la vita"; oltre al botto provocò anche i "fuochi artificiali" di tutto il mondo accademico.
1684 La dimensione della terra
Eratostene di Cirene nel 240 ac. è il più grande astronomo della scuola alessandrina. Qui gli avevano riferito che nel giorno del solstizio d'estate (22 o 23 giugno, cioè quando il Sole si trova allo zenit dei due punti della superficie terrestre situata al tropico del cancro) a Syene 782 chilometri a sud rispetto ad Alessandria, il sole a perpendicolo su un obelisco non proiettava nessuna ombra. Alessandria si trovava a nord di 7 gradi dallo Zenit, ma l'ombra nello stesso istante era diversa perchè indubbiamente da Syene ad Alessandria la Terra si curvava. Conoscendo i gradi e conoscendo la distanza che separava Alessandria da Syene, Eratostene iniziò a calcolare quante volte si sarebbe dovuta ripetere quella curvatura per fare un giro completo, cioè i 360 gradi di una sfera. Sommando sempre 7 gradi, per arrivare a 360, bisogna aggiungere 51,4 volte il 7. Sapendo che Syene era distante circa 782 chilometri da Alessandria, moltiplicando 782 x 51,4 volte Eratostene otteneva la circonferenza del Globo Terra pari a 40.232 chilometri, e un diametro di 12.812.
L'astronomo francese Jean Picard (1620-1682) volle ripetere la misurazione non adottando il metodo di Eratostene, con l'ombra degli obelischi, ma con i telescopi misurò la distanza di una stella dello zenit in luoghi diversi. I risultati non fece in tempo a pubblicarli, uscirono postumi due anni dopo la sua morte, nel 1684. La circonferenza che aveva ottenuto con il suo metodo era di 40.033 chilometri, il diametro circa 12.713. Quasi esatti, perchè gli effettivi sono rispettivamente 40.053 e 12.756.
1749 L’età della terra
Il primo audace scienziato che abbia apertamente formulato ipotesi sull'evoluzione, fu il naturalista francese Georges Luis Leclerc de Buffon (1707-1788) quando intorno a questa data (1749) iniziò a pubblicare i volumi della sua "Storia naturale generale e particolare". Congetturava non solo sull'evoluzione di animali e piante, ma esordiva con il suo primo volume ipotizzando che la Terra e gli altri pianeti fossero stati formati dalla collisione del Sole con qualche corpo celeste; perdendo materia, questa poi raffreddandosi, aveva dato origine ai pianeti che le ruotano attorno. Ma quando tutto questo era accaduto? Buffon rispose facendo degli strani calcoli, che gli permisero di affermare che per raffreddarsi, alla Terra erano occorsi 75.000 anni; la vita vi era apparsa da 40.000 anni, e questa in seguito si sarebbe estinta dopo 90.000 anni a causa del raffreddamento totale del pianeta. Congetture non esatte ma per prime differenti dal credo biblico.
1756 Il movimento dei continenti
A ipotizzare che in tempi lontanissimi l'isola della Gran Bretagna fosse congiunta al resto d'Europa, fu il geologo francese Nicolas Desmarest (1725-1815). Ma pur andando contro certe descrizioni bibliche, cioè che la forma della terra fosse state creata da Dio fissa ed eterna- non è che si sbilanciò molto, ipotizzò che forse un grande terremoto aveva distanziato l'isola dal continente creando così lo stretto della Manica. Desmarest non aveva ancora pensato in grande, cioè che non solo le isole si muovono, ma vanno alla deriva interi continenti. E questa non era una ipotesi nuova ma era già stata accennata da Bacone nel 1620, poi ripresa da Placet nel 1668, ma era rimasta allo stato di intuizione e nulla più. Tuttavia le tre intuizioni sono le prime indicazioni del fatto che grandi isole e interi continenti possono spostarsi e cambiare forma e sono ancora in continuo movimento. Non avrebbe mai potuto immaginare Desmarest che la Gran Bretagna alcuni milioni di anni fa era ancora unita all'America.