La "frattura dell'amante"
Scritto da Irene Marone. Pubblicato in mirabilia
Nell'ortopedia moderna è ancora in uso questo curioso eponimo, ovvero nome che viene dato ad una patologia traendo ispirazione dal suo scopritore o da un episodio significativo, dietro il quale si cela nient'altro che la frattura dei talloni.
Questa denominazione fu coniata nella seconda metà del XVIII e sottolinea quale fosse l'infortunio più frequente al quale gli amanti, rischiando di venire scoperti il “flagrante delicto”, andavano in contro saltando giù in gran segreto da finestre e balaustre, magari dopo aver sfidato a duello ed ucciso il marito di lei come in uno dei quadri del ciclo “il Matrimonio alla Moda” di William Hogarth.
La patologia della frattura del tallone, associata immediatamente all'adulterio o ad altri reati gravi come appunto quello di duello o omicidio, era vissuta con imbarazzo dai pazienti, che spesso stentavano per questo motivo a ricorrere alle cure dei chirurghi, fino a diventare un vero e proprio marchio sociale dei seduttori incalliti.
Poiché infatti la chirurgia del tempo raramente riusciva a risolvere definitivamente il problema, soprattutto in caso di fratture multiple e scomposte, e riportare il soggetto ad una deambulazione normale, la claudicanza tipica data dalla “frattura dell'amante” fu per tutto il '700 un vero e proprio marchio di infamia.
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