Michael Maier (1568-1622), dotto medico e filosofo, orientò le sue ricerche verso l’ermetismo. La sua fama divenne in breve così grande che l’imperatore Rodolfo II, nel 1608, lo volle alla sua corte, a Praga, e lo nominò suo medico e segretario, conte palatino e membro del Consiglio privato.
Nel 1612, alla morte dell’imperatore, prima di essere colpito dalle misure contro i protestanti, Maier si rifugiò in Inghilterra dove strinse legami d’amicizia con Robert Fludd. In quest’epoca fu pubblicata la sua prima opera Arcana arcanissima, interpretazione dei misteri egiziani e greci. Michael Maier pubblicò diciassette libri, il più famoso dei quali è Atalanta fugiens (1617) che rivela le manipolazioni e i procedimenti dell’alchimia attraverso cinquanta incisioni, cinquanta fughe a tre voci, poesie e commenti di carattere esegetico. Nella prefazione egli sostiene che sotto il mito di Atalanta che Ippomene vinse nella corsa, gettandole, una dopo l’altra, tre mele d’oro che ella si attardò a raccogliere, si celava il processo di coagulazione dell’acqua mercuriale: la vergine stessa è puramente chimica: è il mercurio filosofico fissato e trattenuto dallo zolfo d’oro. Ma nel resto del libro non vi è più alcun riferimento ad Atalanta, vi sono solo commenti alle meravigliose incisioni, caratterizzate da motti singolari: "Chiunque cerchi di entrare senza chiave nel roseto dei filosofi è paragonabile a un uomo che voglia camminare senza piedi”, “Se fai perire uno solo dei quattro, immediatamente anche gli altri moriranno tutti”.
Maier si schierò a favore dei Rosacroce lodandoli nel suo Silentium posi clamorem (1617) perché non avevano reagito alle critiche di cui erano stati oggetto. Interessante è anche la sua singolare allegoria Syrnbola aureae mensae duodecim narionum (1617) che mostra dodici eroi riuniti in occasione delle feste celebrate in onore di Ermes, per disarmare Pirgopolinice, nemico dell’alchimia.
Jean d’Espagnet, presidente al Parlamento di Bordeaux dal 1600, nel suo Enchiridion physicae restitutae (1623) ha parlato diffusamente della copulazione alchemica incestuosa: " Che l’adepto congiunga in matrimonio legittimo, secondo la formula d’uso, Gabrico e Beya, il fratello e la sorella, perché da questi possa nascere un glorioso figlio del sole".
Valentin Andreae (1586-1654), impresse una svolta alla simbologia alchemica. Ricevette la prima educazione nel convento di Kònigsbronn, nel ducato di Wiirttemberg, di cui il padre era abate. Dopo la morte del padre, la madre lo fece entrare, nel 1601, all’università di Tubinga. A soli diciassette anni era baccelliere, a diciannove anni docente; ma all’insegnamento preferì una vita errabonda attraverso la Francia, la Svizzera, la Germania, l’Italia. Tornato nel Wùrttemberg e insediatosi come diacono a Vaihingen, si sposò e pubblicò, nel 1614, due manifesti, a pochi giorni di intervallo l’uno dall’altro: Fama Fraternitatis e Confessio Fratrum Rosae-Crucis, in cui esponeva la riforma generale dell’Umanità preconizzata dall’ordine; pubblicò poi Reformation des gantzen weiten Welt che rivelava ai dotti europei gli aspetti politici, scientifici e religiosi di tale riforma.
La sua opera migliore è un romanzo allegorico del 1616, Chemische Hochzeit Christiani Rosencreutz anno 1459 che narra come il fondatore dell’ordine dei Rosacroce abbia trovato la pietra filosofale: sotto ogni episodio sono celate precise indicazioni tecniche. Il narratore, Rosencreutz, invitato alle nozze di Sponsus e Sponsa si addentra in una foresta dove è costretto a scegliere fra quattro strade, di cui una è mortale e le altre tre pericolose: nessuna, comunque, consente il ritorno. Cercando di liberare una colomba assalita da un corvo, ne sceglie inavvertitamente e casualmente una e giunge, dopo avere superato molte difficoltà, a un castello regale. Là i convitati, nobili e plebei, devono essere pesati sulla Bilancia degli Artisti, per sapere se sono degni di essere presentati al re. Centoventisei vengono eliminati, in quanto non raggiungono il peso equivalente a sette pesi d’oro, Rosencreutz, dopo aver superato la prova, assiste a una cerimonia in cui si celebrano i funerali di sei personaggi regali, mentre un gigante nero è decapitato perché con la sua testa si riscaldi un forno che Serve a covare un uovo. Dall’uovo esce un uccello nero che viene immerso in un bagno bianco come il latte: l’uccello perde tutte le piume e il liquido diventa azzurro.
Tutti i numeri che compaiono in questo racconto prescrivono i dosaggi necessari per compiere la Grande Opera; le iniziali sulle medaglie, le iscrizioni sui muri, gli enigmi e gli indovinelli che si pongono gli astanti, sono altri modi velati per indicare l’ordine e il risultato delle operazioni. Il settimo giorno, Rosencreutz, nominato dal re Cavaliere della Pietra d’oro, presta giuramento di rispettare i cinque comandamenti inerenti alla sua nuova dignità e scrive su un registro: summa scientia nihil scire. Motto che non significa che la scienza sia vana, ma che il vero dotto deve agire come se ignorasse tutto e dedicarsi instancabilmente alla ricerca.Nel 1620 Valentin Andreae fondò una società di mutuo soccorso per assistere gli operai, gli studenti, i poveri e i malati. Ma la città fu saccheggiata e incendiata durante la guerra dei Trenta Anni e Valentin Andreae fu costretto ad abbandonare la sua casa distrutta. Nel 1638 divenne, a Stoccarda, consigliere concistoriale e predicatore accreditato del duca Eberardo III. Per dieci anni lottò contro la simonia e la dissolutezza, creandosi tanti nemici che, sopraffatto dallo scora mento, si dimise dalle cariche e rinunciò alle sue funzioni. Nel 1650 muore appena dopo esser nominato abate di Babenhausen (Baviera).
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