La malattia della peste è provocato dal bacillo Pastaurella pestis che venne scoperto alla fine sell’800 da Alexander Yersin.
La trasmissione della peste avviene attraverso le pulci dei ratti e in conseguenza anche del morso dei roditori. Mentre nei ratti detti delle chiaviche lo sviluppo è circoscritto nei ratti comuni la proliferazione della malattia verso l’uomo è invece molto pericolosa perché morti i topi la pulce si sposta sull’uomo.
Con il freddo le pulci vanno in letargo o muoiono per cui gli attacchi di peste in passato erano per lo più in primavere ed estate.
L’infezione sull’uomo ha un incubazione di circa sei giorni e genera, gonfiamento dei linfonodi purulenza che porta a intontimento, mal di testa febbre fino alla setticemia e morte.
La peste più pericolosa è quella polmonare ed è trasmessa per via aerea e può causare la morte in poche ore o al massino entro uno o due giorni.
Durante il medio evo la peste fu una dramma continuo e costante per le popolazioni, solo nel corso del seicento ci fu un lento miglioramento dato anche dalla massiccia comparsa in Europa dei ratti delle ‘chiaviche’ che rispetto al ratto normale non faceva esplodere l’epidemia in modo troppo rapido.