L’interesse per il mondo animale rinacque in epoca rinascimentale, un risveglio legato anche alla scoperta di nuovi mondi e di nuove faune: fu lo stesso Colombo a portare in Europa numerosi animali all’epoca sconosciuti.
Da questo rinnovato interesse iniziarono a sorgere, nei parchi e nei giardini reali di tutta Europa, le prime collezioni di specie rare, dei veri e propri zoo ante litteram anche se non aperti al pubblico.
L'obbiettivo primario di questi serragli non era quello di studiare da vicino la fauna esotica ma quello di esprimere attraverso di essa potere e ricchezza.
Il serraglio di Versailles, progettato da Le Vau subì successivamente un ampliamento ad opera di Mansart
La menagerie di Versailles
Nel 1660 Luigi XIV re di Francia fece costruire un serraglio a Vincennes: la funzione di questo serraglio però era tutt’altro che scientifica: leoni, tigri e leopardi erano tenuti in gabbia intorno ad un anfiteatro dove il re poteva intrattenere cortigiani e dignitari con sanguinose battaglie. Sappiamo che nel 1682 l’ambasciatore di Persia assistette ad una lotta all’ultimo sangue tra una tigre reale ed un elefante.
Con la costruzione della reggia di Versailles, Luigi XIV volle un serraglio annesso al palazzo, un serraglio totalmente diverso da quello di Vincennes, e affidò i lavori, nel 1663, all’architetto Le Vau. I primi animali vi furono introdotti nel 1664 anche se le finiture interne non erano ancora terminate.
Situato nella zona sud-ovest del parco, il serraglio di Versailles fu il primo grande progetto di Luigi XIV per la reggia, uno dei primi luoghi di piacere e soprattutto uno dei primi serragli in stile barocco, celebrato ed ammirato da La Fontaine e da Madame de Scudery.
La caratteristica del serraglio barocco era la pianta circolare, al centro della quale sorgeva un bellissimo padiglione. Intorno al padiglione c’era una percorso recintato oltre il quale gli animali vivano liberamente o in gabbia.
Luogo di bellezza e meraviglia la menagerie era tappa obbligata durante le passeggiate e le feste del Re Sole. Principi e dignitari di tutta Europa potevano ammirare al suo interno colibrì, pappagalli, struzzi, un elefante e un cammello e presto il serraglio divenne meta di studio per scienziati e pittori. Tra questi vi era soprattutto il pittore fiammingo Pieter Boel che dipinse gli animali del serraglio di Versailles su permesso del re; probabilmente il pittore aveva all’interno del serraglio il proprio laboratorio per meglio osservare dal vivo le specie animali.
Pappagalli in un dipinto di Pieter Bail "Peintre des animaux de Louis XIV"
Sulla scia del serraglio di Versailles sorsero in Europa altri giardini zoologici: famosi, all'epoca, quello di Chantilly, quello di Bélem, quello del principe Eugenio di Savoia che ne fece costruire uno nel suo castello del Belvedere a Vienna, quello di Madrid e quello di Sans-souci.
Quanto al serraglio di Versailles fu ampliato nel 1698 da Mansart per ordine del re, in onore della duchessa di Borgogna, Maria Adelaide di Savoia, madre del futuro Luigi XV.
Dopo la morte di Luigi XIV il serraglio e il suo prestigio furono a poco a poco dimenticati; il Reggente, per intrattenere il giovanissimo Luigi XV, fece arrivare al serraglio nuove specie animali ma nei fatti il giardino zoologico perse il suo splendore.
Durante la Rivoluzione molti animali presenti al serraglio furono mangiati o venduti e i pochissimi esemplari sopravvissuti furono trasferiti al Museo di Storia Naturale dove oggi si può vedere il rinoceronte impagliato di Luigi XV.
Il giardino zoologico di Shonbrunn
Il giardino zoologico del castello di Schonbrunn è considerato il primo zoo moderno; voluto dall'imperatore Francesco Stefano (amante della natura), che ne affidò i lavori all'architetto Adrian van Stekhoven, il serraglio sorse sull'antico serraglio del 1540. Ricordiamo che alla fine del Cinquecento, Rodolfo II ordinò la realizzazione del famoso "bestiario" al quale lavorarono numerosi artisti che riprodussero le diverse specie presenti nel serraglio di Vienna.
La nuova menagerie di Francesco Stefano era ubicata in modo tale che l'imperatore e la sua famiglia potessero goderne la vista mentre consumavano la prima colazione.
Anche il serraglio di Schonbrunn fu meta di naturalisti ed artisti. Tra tutti soprattutto un pittore, Johann Baptist Bergl Wenzel, potè studiare con attenzione le specie animali ospitate e riprodurle nei magnifici affeschi che oggi possiamo ammirare alla Hofburg e a Schonbrunn.
Coppia di fenicotteri in un affresco di Johann Baptist Bergl Wenzel
Aperto al pubblico a partire dal 1765 il giardino si arricchì grazie alle campagne di esplorazione in Africa finanziate da Giuseppe II.
Gli edifici in stile barocco dell'antico serraglio di Schonbrunn, su modello di quello di Versailles, ci trasmettono ancora oggi un'ottima testimonianza di come doveva essere un giardino zoologico nel Seicento e nel Settecento.
Giardino zoologico a Vienna, il più antico ma anche il primo costruito con concezioni moderne. Questo padiglione era destinato alla prima colazione della famiglia imperiale ed era circondato da 13 recinti per gli animali. L'interno fu decorato dai dipinti di Johann Michael Purgau che rappresentano un gran numero di animali rarissimi per l'epoca. Oggi il padiglione è un bar/ristorante