Il termine giardino d'inverno o più comunemente orangerie stava ad indicare una serra nella quale venivano riparati gli agrumi (aranci, mandarini, limoni, cedri) coltivati da secoli al di fuori del loro paese d'origine.
Già i Romani, nel primo secolo a.C., coltivavano aranci in zone riparate, per proteggerli dagli sbalzi di temperatura e dai venti invernali.
Più tardi la coltura si estese sempre più e si sentì l'esigenza di creare, nei giardini, costruzioni adatte a ripararvi le piante nei mesi rigidi; in genere l'orangerie è munita di sportelli o di grandi porte a vetri da utilizzare durante le giornate favorevoli.
Passate ad ospitare non più solo agrumi, ma tutte le piante che necessitano di riparo nei mesi freddi, le orangeries costituirono per secoli anche opere architettoniche di rilievo.
L'orangerie come forma architettonica nacque in Italia durante il Rinascimento, quando le tecniche vetrarie erano all'apice del loro splendore e divennero non solo una moda ma un vero e proprio status.
Una delle più importanti orangerie che si ricordi fu quella del palazzo del Louvre del 1617, che fu modello e fonte di ispirazione per quella del Castello di Meudon.
L'orangerie di Versailles
Sotto il regno di Luigi XIV gli agrumi e in particolar modo gli aranci ebbero un vero e proprio boom, tanto da andare ad influenzare anche l'arte, la letteratura, il ricamo, la musica e la profumeria.
A Versailles gli agrumi inizialmente venivano coltivati in grandi vasche di pietra che dovevano essere spostate su una terrazza ogni mattina dopo le gelate e riparate subito dopo il tramonto. Tutto questo rappresentava un'impresa tenendo conto del fatto che vi erano migliaia di alberi di agrumi in vasi di pietra di notevoli dimensioni da spostare.
In seguito Luigi XIV commissionò a Le Vau un'orangerie simile a quella che Abel Servien aveva ordinato per il castello di Meudon. Vent'anni dopo l'orangerie di Versailles fu ampliata da Mansart con l'aggiunta di due scale monumentali conosciute come le scale dei “cento passi”. In inverno l'orangerie ospitava oltre 3000 alberi di arance, limoni, melograni, mele ecc.
L'accesso a questo palazzo delle arance dipendeva dalla volontà del re che spesso vi conduceva i suoi ospiti pieni di ammirazione e stupore.
Costituita da tre lunghe gallerie e da finestre ad arco, l'orangerie è situata sotto il “parterre du midi” e gode di una posizione soleggiata e di una temperatura piuttosto mite in inverno.
L'orangerie di Versailles in un dipinto di Étienne Allegrain
La coltivazione delle arance a Versailles era straordinaria grazie all'opera di Jean-Baptiste de La Quintinie, responsabile della frutta e degli orti reali dal 1670. Tra il 1678 e il 1683 egli lavorò con Mansart sul nuovo orto reale che gli dette l'opportunità di sperimentare nuovi metodi di coltivazione sugli alberi da frutto.