Il Castello di Meudon sorgeva su una collina, a circa 4 chilometri a sud-ovest di Parigi. Risalente al XIV secolo la sua funzione era chiaramente quella di una fortezza medievale.
Nel 1527 divenne proprietà del cardinale Antoine Sanguin che lo donò alla nipote Anne de Pisseleu, duchessa d’Étampes.
Meudon ai tempi della corte del Gran Delfino
Il castello fu uno dei preferiti di Francesco I e molte modifiche iniziarono proprio in epoca rinascimentale.
Nel 1552 la duchessa d’Étampes cedette il castello al cardinale Carlo di Lorena. Questi rinnovò il complesso negli interni e negli arredi e affidò i lavori di ristrutturazione del giardino al Primaticcio.
Tanta era la bellezza del giardino, arricchito da una grotta e da rocce e fontane che Pierre Ronsard vi dedico dei versi. Alcune parti del terrazzo oggi fanno parte dell’Osservatorio mentre la famosa Orangerie, risalente al XVI secolo ancora sopravvive.
Alla morte del Cardinale di Lorena, nel 1574, Meudon passò al casato dei Guisa che mantenne la proprietà fino al 1654, quando, in seguito alle guerre di religione e la Fronda, la famiglia lo vendette al sovrintendente delle finanze, Abele Servien che si dedicò all’ambizioso progetto di rimodernare il castello.
Meudon fu così rimodernato e ampliato e, probabilmente, fu Louis Le Vau l’artefice di questo rinnovo; fu costruito un doppio salone ovale e la terrazza venne ampliata.
Nel 1679, il castello fu venduto da Servien a Louvois, ministro di Luigi XIV, che continuò l’opera di miglioramento dentro e fuori, fino alla sua morte avvenuta nel 1691.
Fu Louvois a commissionare ad André Le Nôtre la costruzione dei giardini e delle grandi fontane alimentate da elaborate opere idrauliche.
Nel 1695 Luigi XIV acquistò il complesso dalla vedova di Louvois con l’intenzione di installarvi la corte di suo figlio il Gran Delfino. Con l’erede di Luigi XIV ebbe inizio l’epoca d’oro di Meudon. Il Delfino impiegò Jules Hardouin-Mansart per la ristrutturazione; affidò poi i lavori decorativi al capo della Menus Plaisirs, Jean Bérain. Soprattutto nell’elemento decorativo era possibile intravedere il primo raggio dello stile Reggenza e qualcosa dello stile Il rococò francese.
La grande novità del Castello di Meudon fu il Gabinetto à la Capucine nel mezzanino dove il legno di quercia utilizzato venne lasciato con il suo colore naturale e poi semplicemente verniciato.
I soffitti furono affrescati da Audran e molto dell’arredamento fu affidato ad André-Charles Boulle, che fornì anche gli elementi architettonici per il camino sul quale venne posto (gran novità) uno specchio.
Nel 1702 fu completata e consacrata la cappella e il Castello Nuovo di Meudon prese posto nel luogo in cui il Primaticcio aveva posto la grande grotta del giardino. Il tutto fu completato nel 1706.
Con la morte del Gran Delfino, nel 1711, Meudon perse a poco a poco la sua importanza. Luigi XV lo impiegò come casino di caccia mentre madame de Pompadour vi installò nei pressi la sua proprietà di Bellevue.
Sotto Luigi XVI l’eclissi del castello continuò: il parterre fu lasciato a se stesso, i bacini furono svuotati e il parco fu lasciato in mano ai contadini.
Celebre per l’aria salubre Meudon ospitò per diverso tempo il delfino Luigi Giuseppe, figlio di Luigi XVI, malato di tubercolosi che vi morì nel giugno del 1789, pochi giorni prima della presa della Bastiglia.
Durante la rivoluzione il castello subì diversi saccheggi e nel 1795 anche un incendio che comportò la demolizione del Castello nuovo nel 1803.
Nel 1812 Meudon divenne residenza ufficiale dei re di Roma. Durante il Secondo Impero divenne la residenza di Girolamo Bonaparte fino a quando un nuovo e disastroso incendio lo distrusse nel 1871.
Nel 1874 fu deciso che il sito di Meudon diventasse sede dell’Osservatorio. Gli unici fabbricati rimasti in piedi sono oggi abitati da alcuni astronomi che lavorano all’Osservatorio di Parigi.
Ciò che resta di Meudon oggi è sede dell'Osservatorio di Parigi