Le amanti reali
I matrimoni dei regnanti d’Europa non erano dettati dall’amore, bensì dalla convenienza. Lo scopo primario della coppia reale era quello di generare dei rampolli reali: un erede al trono, possibilmente un secondo erede di scorta e vari altri piccoli nobili da sistemare in giro nelle corti europee. Come ovvia conseguenza, nella maggior parte delle corti, le amanti dei sovrani erano ordinaria amministrazione. Le amanti provenivano per lo più dall’aristocrazia, ma non mancarono casi di donne provenienti dai ceti più bassi, come le attrici. Per evitare l’imbarazzo di introdurre a corte una plebea, molti sovrani regalavano alla favorita di turno la patente di nobiltà.
Un’attrice conquista il re d’Inghilterra
La più allegra e impertinente delle amanti reali conquistò il cuore del re d’Inghilterra Carlo II Stuart. Tornato in patria dopo un esilio di 18 anni, cominciato dopo la decapitazione di suo padre Carlo I, il nuovo sovrano si dedicò a rivitalizzare il teatro inglese, concedendo alle donne il permesso di recitare per dare maggiore realismo alle rappresentazioni (è risaputo che, fino ad allora, i ruoli femminili erano interpretati da uomini: così venivano messe in scena le opere di Shakespeare). L’amore per il teatro portò Carlo a maturare un debole per le attrici, in particolare per le primedonne dell’epoca: Moll Davis e la nostra Nell Gwynne. I due si incontrarono per la prima volta nel 1667: Nell aveva 17 anni, Carlo venti di più. Figlia di un soldato morto in prigione per debiti, Nell aveva fatto la venditrice di arance presso il King’s Theatre di Londra. A 14 anni era diventata l’amante di Charles Hart, pronipote di Shakespeare, e aveva cominciato a calcare le scene. Al tempo dell’incontro con Carlo era ormai diventata un’attrice di grido e aveva un nuovo amante, ma se ne sbarazzò ben presto per mettersi col sovrano.
Vita da amante
Essere l’amante del re di solito portava in dote una casa, il mantenimento della propria persona e di eventuali figli, e regali generosi. Oltretutto, dato che la regina Caterina aveva avuto una serie di aborti e non poteva dare a Carlo un erede legittimo, Nell e le altre amanti si aspettavano che il sovrano fosse generoso con i figli illegittimi. In effetti Carlo aveva diverse amanti, e regalava ducati a quelle più importanti, ma si rifiutò di fare la stessa cosa con Nell, forse a causa delle sue umili origini. Nell soffriva per questo trattamento e non perdeva occasione per rinfacciarglielo. Una volta che Carlo la vide con un vestito nuovo, esclamò: “Sei così bella che potresti essere una regina!” Al che lei ribattè: “E così puttana che potrei essere una duchessa!” Alla fine Carlo diede ai due figli di Nell il titolo nobiliare di Beauclerk, un titolo minore. Ma quando il figlio minore morì, il sovrano volle consolare il profondo dolore di Nell concedendo un ducato al figlio superstite, Carlo jr, che divenne duca di St. Albans.
Nell fu un’amante intelligente: durante i 17 anni della sua relazione col re non si immischiò mai nella politica, non tentò mai d’influenzare gli eventi. Carlo la stimava per questo, e anche il popolo mostrava di gradire. Una canzoncina popolare dell’epoca diceva: “Lei tiene bene in pugno la sua lancia, ma non ha mai messo mano al suo scettro”.
Amata dal popolo
Nel 1681 Carlo dovette affrontare un’aspra battaglia col Parlamento sulla questione della successione al trono, questione legata al problema della legittimità del cattolicesimo. La situazione era tesa, gli animi surriscaldati, bande anticattoliche spargevano il terrore nelle strade. Anche Carlo era circondato di sospetti, poiché molti lo consideravano un cattolico in segreto, ma l’aggressività popolare si scatenò contro la sua amante cattolica Louise de Kérualle. Un pomeriggio i dimostranti notarono una carrozza che si dirigeva verso la residenza reale: credendo che fosse Louise, la folla si preparò ad aggredirla, gridando “morte alla femmina cattolica del re!” Ma dal finestrino della carrozza si sporse Nell, che esclamò: Calma, calma, brava gente! Io non sono la puttana cattolica, io sono la puttana protestante! Il suo humour conquistò la folla, che sbollì la rabbia lasciandosi andare a una sonora risata. I sudditi di Carlo volevano bene a quella ragazzaccia pronta di lingua: anche se era l’amante del re, sotto sotto era sempre una di loro. Nell riuscì a farsi volere bene addirittura dalla regina Caterina: ella tollerava le amanti del marito solo perché non poteva eliminarle, ma a Nell si affezionò sinceramente, perché non aveva mai cercato di scavalcarla.