La prima battaglia che vede schierati l'eservito Imperiale contro quello dell'union protestante si ebbe l’8 novembre nei pressi della Montagna Bianca, a ovest di Praga. Federico, la moglie e la sua corte fuggirono in Slesia. I vincitori, con a capo Massimiliano di Baviera, varcarono le mura di Praga e le chiese cattoliche riebbero i loro altari e le proprie immagini. Furono richiamati i gesuiti, l’istruzione passò di nuovo sotto il controllo del clero romano, e tutte le religioni, ecceto quella cattolica e quella ebraica, furono bandite.I fedeli di Federico che non avevano fatto in tempo a fuggire furono giustiziati.
Nel frattempo un esercito spagnolo comandato dal generale genovese Spinola, dalle Fiandre si muoveva alla conquista del Palatinato. Questo intervento allarmò i protestanti. Nei pressi di Heidelberg le truppe protestanti si scontrarono con quelle spagnole ma ebbero la peggio. La città mecca del calvinismo fu barbaramente saccheggiata. Per ordine di Massimiliano l’importante e ricca biblioteca dell’Università fu letteralmente smantellata, e i volumi caricati su cinquanta carri e spediti a Roma in dono al papa Gregorio XV.
In cambio dei servigi resi, Ferdinando concesse a Massimiliano il Palatinato, rendendo in questo modo schiacciante la maggioranza cattolica nel collegio elettorale dell’Impero. La cosa allarmò non solo i protestanti ma anche gli stessi cattolici perché in questo modo Ferdinando cominciava a diventare pericoloso. Si cominciava a vociferare che volesse unificare la Germania sotto un unico scettro. Il Papa e la Francia cominciarono ad avere paura di una nuova egemonia asburgica. Era necessaria una mobilitazione.
L’artefice di questa mobilitazione fu il cardinale Richelieu, primo ministro di Luigi XIII re di Francia. Per isolare gli Asburgo, il cardinale stipulò un’alleanza con l’Olanda, attirando a se anche l’Inghilterra, la Svezia e la Danimarca. Infine estese l’alleanza anche ai Savoia e a Venezia per strappare la Valtellina agli Asburgo. La Valtellina era un corridoio strategico; un passaggio obbligato degli eserciti spagnoli e imperiali dall’Italia all’Austria.
Il primo frutto di questi maneggi fu un duro colpo per la Danimarca. Il re Cristiano IV, in quanto Duca di Holstein, controllava vasti territori nella Germania del Nord, importanti per la potenza marittima danese nel Baltico. Questi possedimenti facevano gola a Ferdinando. Per difenderli Cristiano fece sbarcare sul continente un esercito di ventimila uomini che si unì con quello savoiardo, condotto da von Mansfeld. Ferdinando ordinò allora a Tilly di marciare contro Cristiano. Il generale accettò ma pretese dall’Imperatore un rinforzo perché i suoi uomini erano solo diecimila e per di più stanchi e mal ridotti. Ferdinando gli mandò un certo Albrecht von Wallenstein.