Il tramonto della potenza spagnola influisce sulla moda femminile che riconquista alcuni tratti di grazia e sensualità. Si fa strada in modo compiuto il concetto di moda, di tendenza che le donne seguono per essere “a la page”, per valorizzarsi e sentirsi belle oltre che per essere socialmente accettate. E non è un caso che proprio nel 1640 compare per la prima volta in Italia la parola “moda” nel titolo dell'opera dell'abate Agostino Lampugnani Della carrozza da nolo;ovvero del vestire et usanze alla Moda.
Le novità partono soprattutto dalla “lingerie”.
Infatti lunghi corpetti costrittivi lasciano il posto a bustier meno rigidi e più corti, in lino o tela steccata, che riportano la vita nella sua sede naturale. Anche il rigido verdugado scompare, a favore di una serie di sottovesti che sostengono e gonfiano la gonna in modo naturale, senza sostegni.
La riconquista della femminilità
Gli abiti tornano ad essere scollati, sempre di più: dalla scollatura quadrata che incornicia il seno dei primi anni del secolo si approderà verso il 1650 ad un decolletè che lascia scoperte spalle, schiena e attaccatura del seno. Per qualche tempo la scomparsa della gorgera lascia un residuo, dei piccolissimi colletti inamidati e cuciti al retro dell'abito detti “rebatos”, ma presto scompaiono anche questi per lasciare il posto esclusivamente ai ricchi e grandi pizzi che incorniciano le scollature. Tornano di moda anche gli strascichi.
Tramonta il predominio del nero e appaiono addosso alle dame tinte nuove: colori pastello ma anche sgargianti, primo su tutti il blu in tutte le sue sfumature. Il celeste e il blu sono considerati i colori di gran moda dell'epoca, oltre al bianco utilizzato come sfondo per ricamare motivi floreali o altri fregi verdi, rosa e blu. Anche le tecniche delle manifatture tessili subiscono una evoluzione e i broccati prodotti (soprattutto in Francia e in Italia) hanno motivi decorativi più complessi e simmetrici rispetto al passato.
Gli uomini (del '600) preferiscono...le more
I capelli non sono più costantemente raccolti, ma le ciocche laterali al viso vengono arricciate con appositi ferri e lasciate sciolte mentre il resto della capigliatura viene stretto in uno chignon. Questa moda di acconciarsi, detta alla hurluberlu per la francesizzazione dei termini hurly-burly (pazzoide, bizzarro), fu inventata da una parrucchiera di Parigi prendendo spunto dalle chiome scapigliate e naturali di Nell Gwynne, amante del sovrano inglese CarloII.
Il cappello e la cuffia non sono più obbligatori e anche la signora di rango può tranquillamente farsi ritrarre o comparire in luoghi pubblici a capo scoperto.
Per far risaltare il candore delle carni, che vengono sbiancate con cosmetici al mercurio e ciprie a base di piombo, si diffonde la moda di tingere i capelli di nero. Tutte le bionde fanno a gara a trovare le tinture più coprenti e resistenti e persino la linfatica regina di Francia Anna d'Austria non rimarrà esente da questo must della moda del primo '600.