Nel 1666 Luigi XIV, a fronte dell'intensa attività sperimentale intrapresa nel potager e nell'orto botanico di piante officinali di Versailles, è incoraggiato da Colbert a commissionare all'Accademia delle Scienze la stesura di una grande storia illustrata della botanica per organizzare “in modo universale e costante” i risultati e le scoperte ottenuti. L'erbario avrebbe dovuto contenere un'illustrazione e una descrizione di ogni pianta, dei suoi fiori e dei suoi frutti, le sue virtù note e un'analisi chimica e fisica.
L'Accademia propone allo scopo Claude Perrault, architetto e medico anatomista, fratello del novelliere che, insieme ai chimici Duclos e Bourdelin e al botanico Marchant, si mette subito al lavoro.
Tra arte e scienza
Per la parte grafica l'Academie Francaise invia una rappresentanza dei suoi migliori artisti: gli incisori Abraham Bosse e Louis de Chatillon effettuano le incisioni a bulino e le acquaforti mentre Nicolas Robert, “pittore ordinario di Sua Maestà per le miniature”, è responsabile delle illustrazioni.
Quello che doveva essere un semplice “corredo esplicativo” al testo scientifico, diventa invece il cuore dell'opera: le magnifiche tavole illustrate vantano un realismo e una meticolosità quasi fotografiche nelle forme e nei colori, oltre ad essere le prime riproduzioni di alcune specie botaniche mai ritratte prima di allora.
Coordinata dal medico Denis Dodart, entrato nell'Accademia delle scienze nel 1673, una prima trache dell'opera, costituita da 38 tavole e cinque capitoli, viene pubblicata dalle stamperie reali nel 1676 sotto il nome di Mémoires pour servir à l’Histoire des plantes.
Questa sarà l'unica parte del lavoro ad essere pubblicata.
Tra il 1672 e il 1767 saranno stampate a grande richiesta ben 3 edizioni delle 319 tavole completate da Robert con la tecnica dell'acquarello. La terza edizione è una raccolta che il re in persona offre ai suoi ospiti più illustri in occasioni di rappresentanza.
Rivalità editoriali
I lavori di ricerca proseguirono nonostante le rivalità tra l'Accademia delle Scienze e il reale orto botanico di erbe medicinali, fino a quando la pubblicazione nel 1694 dell'importante lavoro di Pitton de Tournefort Elemens de botanique splendidamente illustrato da d'Aubriet, non segnò la battuta d'arresto di un progetto ormai obsoleto e travagliato da lotte di potere.
Seppur incompiute, le Mémoires pour servir à l’Histoire des plantes sono la testimonianza di un grande progetto scientifico ed editoriale del tutto unico nel suo genere per il secolo XVII, che precorre le grandi raccolte enciclopediste della second metà del '700 e che consegna alla storia dell'arte e della botanica una delle più complete ed accurate raccolte iconografiche sulle piante mai prodotte.
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