Prima d'installare stabilmente la sua corte a Versailles Luigi XIV si dedica all'impresa di creare il mito della favolosa reggia. Ci riesce organizzando feste meravigliose che si protraggono per giorni, nelle quali vengono rappresentate le commedie di Moliere, le tragedie di Racine e le opere di Lully. Queste feste sono un efficacissimo mezzo di propaganda politica e di promozione del monarca. Luigi XIV riesce a convincere i nobili di Francia che tutta la loro ricchezza non vale il più modesto degli alloggi a Versailles, che la loro vita agiata non ha senso lontano dal sovrano e che la loro stessa esistenza non può essere separata dalla corona. Nel 1682 la corte del Re Sole si stabilisce finalmente a Versailles: a partire da questa data, il monarca non ha più bisogno di organizzare feste mirabolanti per tenersi stretti i sudditi: lui stesso diviene il più grandioso e ambito spettacolo di corte. Uno spettacolo dalle regole e dai codici ben precisi eccone i nomi: Le petit Lever, du Lever au Conseil, du Conseil à la Messe, le Dìner, le travail du Roi, la Promenade, le Coucher.
Il mattino
Alle ore otto il primo cameriere del sovrano si accosta al letto nella Chambre du Roi, mormorando "Sire, e' l'ora". Si alza così il sipario sulla giornata del re, durante la quale tutte le attività del sovrano - dal lever alla caccia, dalle passeggiate alle udienze e persino ai bisogni quotidiani del corpo - sono messe sontuosamente in pubblico. E' un privilegio, ad esempio, essere ammessi allo spettacolo della seggetta: un mobile ricoperto di velluto con una vaschetta in maiolica e un tavolinetto per leggere e scrivere utilizzato dal sovrano mentre e' dedito a soddisfare le leggi di natura.
I gentiluomini spettatori si dividono in tre categorie: alle "grandi entrate" assistono i membri della famiglia reale, i principi del sangue, il barbiere, il gran ciambellano che ha il compito di porgere la vestaglia al re e sfilargli il berretto da notte, il medico di corte che lo visita ad ogni risveglio, il primo valletto della camera responsabile delle parrucche, eccetera. Dalle 8:30 del mattino hanno inizio le "seconde entrate", più numerose. I fortunati assistono il sovrano sulla seggetta (privilegio riservato a gentiluomini favoriti), quindi possono contemplare il re pettinato e imparruccato. Finalmente arriva l'ora della colazione alla quale assiste la terza categoria di privilegiati, le cosiddette persone di qualità: ciascuna di esse ha riferito il proprio nome all'usciere che lo ha ripetuto al primo gentiluomo e questi al re, dopo di che i visitatori vengono incanalati da un altro usciere secondo l'ordine delle precedenze, gli ultimi della fila spingono per scorgere il sovrano almeno da lontano. Le "persone di qualità" assistono al maniacale, lentissimo rito della vestizione del re: il monarca non si alza mai dalla sua poltrona mentre i membri del servizio d'onore si affannano intorno a lui per aiutarlo. Qui entrano in scena i duchi, onorati di porgere al sovrano la camicia, la cravatta di pizzo o i fazzoletti.
Quando Luigi e' finalmente pronto, tutto il corteo attraversa solennemente gli appartamenti del re e raggiunge la Chapelle Royale alle 10 precise, per assistere alla Messa che si celebra ogni mattina davanti a tutti i membri della casa reale, agli ufficiali e ai cortigiani. Alle 11 il re passa nel Cabinet du Conseil dove riunisce il Consiglio di Stato, quello degli Affari Interni, delle Finanze e anche quello della Coscienza per le questioni religiose.
Il pranzo
Le ore 13 scandiscono il momento del pranzo, che il sovrano consuma rigorosamente da solo nella Chambre du Roi. "Da solo" nel senso che nessun commensale siede alla sua tavola, ma anche quì e' presente un capannello di spettatori che assiste al cerimoniale. Il pranzo e' composto da quattro piatti di minestra, della selvaggina con contorno d'insalata, due fette di prosciutto, un pezzo di montone con sugo e aglio, un piatto ricolmo di pasticcini, frutta e qualche uovo sodo. C'e' tutto il tempo di digerire tra un piatto e l'altro, giacché il pranzo viene servito con una lentezza esasperante. Ogni portata, infatti, prevede un preciso allestimento scenico con relativa coreografia: il pranzo reale impegna quindici persone fra le guardie, l'usciere, il maggiordomo incaricato di battere il bastone a terra, il gentiluomo che serve il pane, il controllore generale, il clerc d'office attento al servizio e alle varie portate del re, gli ufficiali che servono la carne, quelli della verdura e della frutta, lo scudiero di cucina e il custode delle stoviglie. Visto che i locali delle cucine sono ubicati piuttosto lontano dalla stanza reale, questi servitori devono compiere un vero e proprio tragitto per assistere il sovrano che mangia. Il tragitto e' studiato al chiuso e all'aperto, in modo che altri cortigiani possano assistere allo spettacolo del pranzo. Quando il re chiede da bere il cerimoniale ricorda quello dell'Offertorio durante la Messa, con inchini solenni e passaggi di mano in mano. Il bicchiere viene servito su un piattino d'oro e accompagnato da due caraffe di cristallo, una d'acqua e l'altra di vino. Occorrono circa 8 minuti per porgere al sovrano un bicchiere di vino, e una catena di 498 persone per cucinargli e servirgli il pranzo.
Il pomeriggio
Finito il pranzo, Luigi trascorre un poco di tempo coi propri cani da punta dandogli personalmente da mangiare, in modo che gli animali lo riconoscano e lo assistano fedelmente durante la caccia al cervo. Questa si svolge una volta alla settimana: il sovrano adora la caccia e dona le prede uccise alle dame di corte che partecipano alle battute. Negli altri giorni della settimana il re passeggia nello splendido parco di Versailles accompagnato da un codazzo di ospiti, ai quali viene offerto un ricco rinfresco in mezzo al verde. Il drappello reale vero e proprio è composto dai cortigiani titolari delle cariche più importanti; poi c'è un cospicuo numero di gentiluomini e dame che osservano a distanza le mosse del sovrano. I giardini reali, molto amati dal re, annoverano tra le loro bellezze il Grand Canal: un corso d'acqua a imitazione dei canali veneziani, con una piccola flotta di gondole guidata da autentici gondolieri della città lagunare, sulle quali si effettuano rilassanti gite.
La sera
Al tramonto del sole, tre volte alla settimana, i cortigiani si recano negli sfarzosi saloni del Grand Appartement du Roi per assistere a concerti, partecipare a balli, giochi di società e d'azzardo accompagnati da buffet. Luigi è un grande appassionato di biliardo, e lo abbandona solo per spostarsi al tavolo da gioco. I cortigiani puntano anche grosse cifre, traendone delle enormi fortune così come colossali rovine.
Alle 22 si consuma la cena della famiglia reale, nell'Antichambre du Grand Couvert. Più leggera del pranzo, avviene alla presenza della corte e non si protrae oltre le 23:30. A quest'ora il sovrano si congeda dalle favorite e dalla famiglia per ritirarsi nella Chambre du Roi, dove si compie il rito del coucher pari pari a quello mattutino del lever, ma più svelto e in senso contrario. Così il Re Sole conclude un'altra magnifica giornata.