André Le Nôtre (Parigi 1616 - 1700) è considerato uno dei più grandi architetti di giardini. Nipote di Pierre Le Nôtre, giardiniere delle Tuileries nel 1592, e figlio di Jean, capo dei giardinieri di Luigi XIII, ricevette nell'ambito della famiglia una prima formazione tecnica; in seguito frequentò l'atelier di Simon Vouet e quello di Jules Hardouin-Mansart. Nel 1637 ebbe la nomina di giardiniere capo delle Tuileries e, nel 1638, divenne primo giardiniere dei giardini del Lussemburgo.
Il matrimonio con la figlia di François Langlois signore di Hamel (1640) gli procurò gli incarichi di disegnatore di progetti (1645) e controllore generale degli edifici reali (1656) e anche, nel 1675, cariche nobiliari.
Il parco di Vaux le Vicomte (1656-1661) è il primo traguardo importante nel percorso del suo stile: si tratta ancora di un giardino a prospettiva chiusa. Le trasformazioni dei giardini di Versailles e delle Tuileries (iniziate nel 1661) sono opere del tutto originali e segnano la seconda fase nello stile di Le Nôtre, caratterizzato da prospettive a perdita d'occhio.
I suoi progetti per Chantilly e per Sceaux hanno fatto anche di questi parchi opere originali; quelli per Fontainebleau, Saint-Germain-en-Laye, Saint-Cloud e Meudon testimoniano della sua capacità di adeguarsi a diversi ambienti.
Nel 1662 si recò a Londra su invito di Carlo II; il suo consiglio fu richiesto anche dai re si Svezia e di Olanda e nel 1679 compì un viaggio in Italia.
Versailles-Fontana di Latona
Giardiniere, urbanista e architetto, André Le Nôtre applicò rigorosamente nei suoi disegni le leggi dell'ottica e dell'idraulica. Imbevuto di cultura classica, il tema del "Grande Canale", derivato dal Canapo di Villa Adriana a Tivoli, divenne il nucleo essenziale dei suoi giardini a Vaux-le-Vicomte, a Versailles, a Chantilly e a Sceaux. Ma, fedele allo spirito dei suoi tempi, egli trasformò questi specchi d'acqua in fonti luminose che riflettono la luce dando al paesaggio circostante una incomparabile bellezza.