Per quanto fantastica e meravigliosa possa essere ed è l'Isola Bella, è tuttavia bellissima. (C. Dickens, 1844)
Isolabella Borromeo è l’attrazione principe delle bellezze del Lago Maggiore. L’isola è un gioiello di architettura e gusto barocco italiano, che per posizione, qualità e stile la pone ai vertici assoluti delle regge reali e dei tesori dell’umanità.
L’isola si presenta come una nave, a prua Palazzo Borromeo a Poppa la piramide tronca a scaloni che domina il giardino all’italiana come il castelletto dei velieri.
Nel 1632 il Conte Vitaliano Borromeo iniziò la costruzione del monumentale palazzo barocco e della maestosa scenografia dei giardini che diedero fama all'Isola e che ancor oggi documentano gli splendori di un'epoca.
La dimora dei Borromeo offre ai visitatori un ambiente elegante e sontuoso che conserva inestimabili opere d'arte: arazzi, mobili,statue, dipinti, stucchi ma anche le curiose grotte a mosaico,luogo di frescura e di diletto. Terminata la visita al Palazzo, si accede ai giardini per una piacevole passeggiata. Questo singolare monumento fiorito sviluppato a terrazze ornate e sovrapposte, è un classico e inimitabile esempio di Il giardino all'italiana seicentesco.
Sito dell'isola per informazioni sulle visite
Storia di Isolabella Borromeo
Fino a circa il 1630 l'Isola Bella era una semplice isola abitata da pescatori.
Le prime opere edilizie furono avviate da Giulio Cesare Borromeo (1593-1638) e seguirono quelle di Carlo III (1586-1652) che diede il via ai primi interventi concreti e nominò l’isola: Isabella in onore della moglie Isabella D'Adda, in seguito per contrazione divenuta Isolabella.
I veri artefici della trasformazione dell'isola furono i figli, il Cardinale Giberto III (1615-1672), e in particolare Vitaliano VI (1620-1690), che migliorarono e innovarono il primitivo progetto del padre.
Palazzo e giardini vennero concepiti come un'unica entità di grande impatto scenografico. Nella realizzazione si succedono, dalla metà del Seicento fino a metà Ottocento, importanti architetti come Giovanni Angelo Crivelli, Filippo Gagnola, Carlo Fontana e, più in qua nei secoli, Giulio Galliori, Cosimo Morelli, Giuseppe Zanoia, Luigi Canonica. Dopo secoli di lavoro il Principe Vitaliano X Borromeo Arese (1892-1982) terminerà il Palazzo con la costruzione del Salone Grande (1948-1952), della facciata settentrionale e del grande molo all'estremità superiore dell'isola (1948-1958).
Palazzo Borromeo
Il palazzo si presenta maestosoe sontuoso, ricco di ambienti suggestivi e originali rifiniti dai migliori stucchi e marmi ed arredati con oggetti di inestimabile valore, tutto in piena armonia con il barocco italiano.
Tele di noti artisti tra i quali il pittore napoletano Luca Giordano (1632-1705), il toscano Francesco Zuccarelli (1702-1788) e il fiammingo Pieter Mulier detto il Tempesta (1637 ca.-1701), occupano le pareti di eleganti e raffinati ambienti insieme a mobili di gran pregio, marmi, stucchi neoclassici, sculture e arazzi di produzione fiamminga del XV secolo.
Di grande interesse storico sono la Sala della Musica dove, nell'aprile 1935, si svolse la Conferenza di Stresa tra Mussolini, Laval e Mac Donald che avrebbe dovuto garantire la pace europea e la Sala di Napoleone che qui soggiornò accompagnato da Giuseppina Beauharnais (1797).
Gli ambienti e le sale sono molte e tutte di altissimo interesse:
Sala delle armi, Sala delle medaglie, Sala del Trono, Sala della musica, Sala Napoleone, Biblioteca, Sala di Luca Giordano, Sala dello Zuccarelli, Sala di conversazione, Sala da ballo, Galleria degli arazzi, Ottagono, Sala dell'Affresco e ottgano.
Ricodiamo in oltre di grande interesse le sei grotte che si trovano nel livello inferiore del palazzo, le pareti intere sono decorate con conchiglie creando un atmosefera unica nel genere.
Oltre ai meravigliosi dipinti ricordo le due statue in marmo di Gaetano Monti, Ebe e Venere addormentata.
Terminata la visita alla dimora, si accede in quello che è considerato il più splendido e grandioso esempio di giardino barocco all'italiana. Molte le specie vegetali anche di provenienza esotica, tra le quali si aggirano in libertà pavoni bianchi dall'incantevole piumaggio.
I giardini di Isolabella
Splendido e grandioso giardino barocco all'italiana è uno degli esempi più noti e meglio conservati in Italia. Costruito in tempi diversi, è comunque un insieme coerente di forma piramidale che culmina nella grande statua del Liocorno cavalcato da Amore.
Articolato in dieci terrazze digradanti, è abbellito da vasche, fontane, prospettive architettoniche e una moltitudine di statue risalenti alla seconda metà del Seicento rappresentanti personificazioni di fiumi, stagioni e venti.
Molti di questi "ambienti" sono delimitati da muraglie e balaustre sulle quali ancor oggi si intuiscono i punti da cui sgorgavano zampilli, fontane, cascatelle e giochi d'acqua.
Il clima, particolarmente mite, ha permesso la crescita di una vegetazione ricca di varietà e specie che qui hanno trovato il loro habitat. Fra azalee e rododendri, spalliere di pompelmi e arance amare, orchidee e piante carnivore, spicca la sagoma di un grosso canforo di più di duecento anni. Le piante esotiche vengono riposte durante la stagione invernale nella serra ottocentesca, inserita nel percorso di visita. Le rifiniture ricorrenti da marzo a settembre non lasciano mai il giardino privo di fascino e di colore.