Villa Widmann sorge sulla sulla riva sinistra del Brenta e la villa nacque per volere dei Serimann, mercanti armeni cattolici giunti dalla Persia nella seconda metà del Seicento.
Quando Diodato Serimann sposò nel 1705 Elisabetta Tornimbeni, ottenne tra i beni portati in dote dalla moglie, alcuni terreni di Mira, dove esisteva già un palazzetto.
Dal Serimann furono costruite barchesse, oratorio, giardino ed orto, muro di cinta con vistose statue, stalla, rimessa; egli considerava infatti la proprietà principalmente come tenuta agricola.
Il vecchio palazzetto risaliva invece al 1550-1557, come ci testimonia un’ incisione del Gian Francesco Costa, molto probabilmente di proprietà della famiglia Moro.
A metà Settecento la villa passò ai Serbelloni, che provvidero ad ampliare erimodernare la casa padronale su modello rococò francese.
La costruzione centrale dell’edificio venne sopraelevata, venne ampliata la barchessa congiungendola alla chiesetta.
Venne aggiunto un piano nobile e un attico a croce con timpani curvilinei e finestre dalle linee rococò, inconsuete a Venezia ma molto usate in Lombardia.
All’interno si trova la sala da ballo a doppia altezza, arricchita da balaustra in ferro e ottone, stucchi bianchi e oro, affollati di animali e mostri, conchiglie, pesanti ricci e affreschi di Giuseppe Angeli probabilmente collaboratore di Giambattista Piazzetta e di Gerolamo MengozziColonna collaboratore preferito da Gianbattista Tiepolo.
Nell’Ottocento il complesso divenne proprietà dei Widmann che aggiunsero al loro cognome anche quello di Rezzonico.
Il Parco
Il parco è ricco di piante, di cespugli e di fiori. Numerose le statue in pietra tenera. I viali sono tutti un filare di tigli; sul lato destro si apre un ampio spazio sul quale venne ricavata una piscina intorno al 1770. Sempre in questo periodo venne realizzato il grande lago, una monumentale fontana e nuovi viali.
Curiosità
Carlo Goldoni soggiornò spesso a Villa Widmann, così come i musicisti Malipiero, Igor Stravinski e il poeta Gabriele D’annunzio.