Nel periodo barocco la giustizia e i tribunali erano sotto il potere nobiliare, potevano davvero capitare ingiustizie e maleffatte come spesso vediamo nei film o leggiamo nei romanzi.
Nel 1585 venne eletto papa un frate francescano Felice Peretti con il nome di Sisto V, Roma a quell'epoca viveva una situazione difficile di caos, il nuovo papa volle quindi riportare ordine e pace nell'Urbe attraverso una severa opera di polizia e in pochi mesi ci riuscì, purtroppo però la severità fu tale in alcune occasioni da generare nel popolo vero terrore.
Il giovane fiorentino al patibolo
Un episodio che fece molto scalpore fu la condanna a morte di un ragazzo di 17 anni la cui colpa fu di porre una legittima quanto moderata resistenza nei confronti di sbirri che erano andati alla casa del padrone per sequestrare un asino a causa di debiti. Il ragazzo fiorentino cercò a ragione di fermarli perchè stavano sequestrando l'asino di un altra persona ma questò non impedì all'autorità giudiziaria di arrestare il ragazzo e condannarlo a morte.
Il fatto fece molto clamore perchè la colpa del povero fiorentino era davvero misera di fronte alla pena capitale ma nulla si potè fare per convincere il papa alla clemenza, ne che l'età era inferiore a quella ritenuta idonea per legge ne l'intervento dell'ambasciatore di Firenze.
Innanzi ad un popolo atterrito il povero giovane, che dal pianto lacrimava sangue, fu portato al patibolo ed impiccato.
La galera per aver disobbedito alla madre
Sempre sotto il papato del temibile Sisto V accadde che un artigiano per punire il nipote che non aveva obbedito alla madre per punizione portasse il ragazzo in prigione perchè imparasse ad essere più rispettoso.
Quello che l'artigiano non poteva immaginare è che il giorno seguente quando andò a prendere il ragazzo le guardie gli dissero che per essere rilasciato occorreva la licenza papale. L'artigiano allora chiese udienza e fu ricevuto dal papa che sentendo la motivazione per quell'arresto fu ancor più severo e condanno il povero ragazzo alla morte che converti in galera che all'epoca era forse peggio della morte.
Così un povero ragazzo per aver disobbedito alla madre fece questa brutta fine con grande orrore del popolo verso questo papa temibilmente severo.
In questo modo papa Sisto terrorizzando tutta Roma con severe ingiustizie teneva popolo e nobili al suo giogo.