Ogni epoca ha avuto il suo genere di letteratura pratica. Ad esempio nell’antichità e nel Medio Evo si sprecavano i trattati sull’educazione dei rampolli delle famiglie aristocratiche o sull’equitazione, la caccia o altre cose, e nel Rinascimento abbiamo quello splendido esempio di trattato sull’arte di governare che è il Principe di Niccolò Machiavelli. Chissà che la nostra epoca non passi alla storia per lo stile fantasioso, esagerato e barocco che a volte raggiungono certe pagine della pornografia.
Le quali presentano, ad imbattercisi, uno stile iperbolico ed ipertrofico di aggettivi e metafore: così felicemente assurde, roboanti e magniloquenti che talvolta paiono stese da un prosatore del Seicento.
Alcuni esempi:
“Jenny si tolse le mutande e un profumo fragrante di f**a penetrò nell’aria della stanza, una nuvola di sesso che punse le narici suine di John. Egli fu preso da una voglia acre e pungente di possederla, si calò le mutande a sua volta e ne estrasse srotolandolo il suo manubrio maleolente e nauseabondo. Quindi lo porse, già in fiamme, alla bocca oscena della donna, che…”
“Cerca di resistere un po’ ma quelle calde grotte, e lo stantuffarci dentro senza sosta lo fanno giungere ben presto all’eiaculazione. Anni e anni di attesa richiedono un magistrale orgasmo che chiaramente sbocca in un violento schizzo sulla faccia delle maestrine compiaciute.”
“Infilarsi in vasca per godere di un caldo abbraccio di acqua calda e di una soffice carezza di bagnoschiuma è piacere che ogni giorno è consentito di vivere a ciascuno di noi. Non altrettanto, almeno non per tutti, è facile vivere di piaceri ulteriori in una vasca dove il bagno si gode in compagnia di un pezzo di f**a che ti trastulla il c***o, te lo smanetta, te lo prende tra le sue burrose tettone per una spagnoletta da brivido e ti porta alle soglie dello schizzo.”
Cercando qua e là si possono rintracciare molti epiteti omerici, ovvero aggettivi che accompagnano necessariamente il nome come sua parte costitutiva e non come complemento di specificazione: la “cappella salata”, la “vagina unta”, l’ “ano bollente”, inquantochè la cappella è sempre salata, la vagina è sempre unta e l’ano bollente.
E’ incredibile quanta creatività si prodighi a stendere questi testi, quando si pensa che tali pubblicazioni sono accompagnate da testi scritti solamente perché non possono presentare solo fotografie ed immagini, onde poter essere annoverati ufficialmente tra le riviste e godere dei relativi benefici legali e fiscali. Forse creatività sprecata, ma comunque di un buon livello medio-alto.