I territori che nel XVI secolo si chiamavano Paesi Bassi, formano oggi l'Olanda, il Belgio e un lembo nel nord della Francia. Il tipo d'arte che si sviluppò in questi luoghi nel XVII secolo, scaturì da un contesto che ne facilita l'analisi: le regioni settentrionali e protestanti lottarono a lungo contro i re di Spagna per strappare loro la libertà religiosa e l'indipendenza politica.
La pittura fiamminga I Paesi Bassi Meridionali La pittura di genere La natura morta olandese Sansone e Dalila, Rubens La ronda di notte di Rembrandt Betsabea di Rembrandt
I fiamminghi
Peter Paul Rubens Antoon Van Dyck Frans Pourbus il Giovane Jacob Jordaens Jan Brueghel Daniel Seghers Jan Fyt Frans Snyders Adriaen Brouwer David Teniers il giovane Clara Peeters
Gli olandesi
Rembrandt Jan Vermeer Pieter de Hooch Endrik Terbrugghen Gerrit Van Honthorst Jan Steen Carel Fabritius Jacob Van Ruisdael Frans Hals Meindert Hobbema Emanuel de Witte
Ottenuta l'indipendenza essi presero il nome di Province Unite. Protestanti, borghesi e mercantili, le Province Unite coltivarono un'arte realistica, misurata e ragionevole, ben lontana dal barocco che fioriva nelle regioni del sud, rimaste cattoliche e chiamate, in ragione del loro sovrano, Paesi Bassi spagnoli, poi austriaci (approssimativamente l'odierno Belgio). Il cattolicesimo, anche se ufficialmente proibito, era tollerato: alcuni artisti, talvolta fra i più grandi, erano cattolici, come Vermeer.
La Repubblica delle Provincie Unite ammetteva una dinastia come quella d'Orange-Nassau, che giocò spesso il ruolo di corte principesca, portata al fasto e all'apertura internazionale. Infine gli ugonotti francesi, introdussero alcune sfumature inedite, chiaramente barocche.