Un incantesimo contro il re
La Voisin creò un incantesimo per la morte di Luigi XIV: “Guibourg aveva posto nel calice del sangue mestruale della demoiselle Des Oeillets, dello sperma di uno straniero inglese e il sangue di un bambino sgozzato dalla Voisin, oltre a polveri magiche, sangue di pipistrello e farina, per dare consistenza al miscuglio”. Guibourg completò questa cerimonia di magia sessuale con una messa e uno scongiuro in cui era citato il nome del re. Questo filtro malefico, reso più efficace dal complesso rituale, versato sugli abiti di Luigi XIV o sul suolo che egli avrebbe calpestato, avrebbe dovuto infondergli un profondo illanguidimento, che lo avrebbe portato alla morte.
La duchessa di Montespan, desiderava diventare la favorita di Luigi XIV, chiese aiuto alla Voisin, con la quale ebbe rapporti per cinque o sei anni. La Voisin le vendette dapprima polveri afrodisiache che sarebbero state poste sotto il calice, perché le somministrasse al re; l’abate Guibourg stesso preparò queste polveri misteriose che contenevano della cantaride e celebrò, per aumentarne l’efficacia, alcune messe nella cappella di Saint-Antoine du Buisson, vicino a Versailles. Furono inoltre sepolti due cuori di piccione che l’abate Manette, vicario di Saint-Sulpice, aveva tenuto in tasca durante la celebrazione della messa.
Riuscendo a conquistare i favori del re, e a sostituirsi a Mademoiselle de Lavallière, la Montespan attribuì il suo successo ai sortilegi della Voisin. Quando il re cominciò a interessarsi a Madame de Fontanges, la favorita sollecitò la Voisin a sopprimere la rivale con mezzi sbrigativi. La maga le assicurò che cinque messe celebrate sul suo ventre le avrebbero garantito il trionfo sulla pericolosa nemica. La Montespan rifiutò però di esporsi personalmente e l’abate Guibourg celebrò la prima messa sul corpo di una altra donna: durante la funzione sgozzò un bambino che aveva comprato per uno scudo. Quindici giorni dopo, ripeté la stessa cerimonia in una casa di Saint-Denis. Nel gennaio la Montespan accettò che la terza messa nera fosse celebrata sul suo corpo; Guibourg, che indossava la veste sacerdotale bianca, pose un telo sul ventre nudo della prosperosa Montespan, per celebrare il consueto rito sacrilego; sgozzò un bambino e lesse l’invocazione che si concludeva con questo auspicio: Che la regina sia ripudiata e io possa sposare il re. Era necessario celebrare altre due messe per ottenere lo scopo prefisso e la Voisin stessa sostituì la gran dama nella messa. Questi criminali credevano veramente al potere magico dei loro riti: se avessero voluto ingannare gli ingenui, non avrebbero celebrato alcun rito in assenza delle loro vittime.
Lo scandalo dei veleni
Quando la giustizia, con la costituzione della Camera ardente, cominciò a indagare su questi crimini, fu decretato l’arresto di trecentodiciannove persone, di cui centoottanta furono incarcerate e sottoposte a processo. La Voisin, arrestata il 12 marzo 1679, una domenica, mentre usciva dalla chiesa di Notre-Dame de-Bonne-Nouvelle alla fine della messa fu arsa sul rogo in place de Grève il 22 febbraio 1680. Furono condannati a morte numerosi sacerdoti accusati di empietà e sacrilegi.
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