Palazzo Pianetti si trova a Jesi, in provincia di Ancona, ed è un edificio in stile Rococò mitteleuropeo, unico nel suo genere in Italia. Apparteneva un tempo alla nobile famiglia Pianetti (che protesse e mantenne agli studi il giovane Pergolesi) e fu proprio un esponente della famiglia, Cardolo Maria Pianetti, che svolgeva anche l'attività di architetto di corte in Austria, a disegnare il progetto del palazzo. In un secondo tempo il progetto fu revisionato da Domenico Valeri che iniziò i lavori di costruzione intorno al 1748.
Il palazzo è un tipico edificio settecentesco che si svolge su due piani più un mezzanino. Cinto da mura terrazzate, si affaccia su uno splendido giardino all'italiana mentre la facciata principale, opera dell'architetto Viaggi, si affaccia su una lunga e stretta via.
Al pian terreno, presso il quale un tempo vi erano i locali di servizio del palazzo, si accede attraverso un porticato a colonne binate; il Piano nobile o primo piano era quello destinato alle sale di rappresentanza mentre al secondo piano erano posti gli appartamenti della famiglia Pianetti. Il mezzanino era invece destinato ai locali della servitù.
Oggi palazzo Pianetti è aperto al pubblico, è sede della Biblioteca civica e vanta una bellissima collezione di tele di Lorenzo Lotto.
La Galleria degli stucchi
La massima attrattiva del palazzo è la Galleria degli Stucchi che occupa tutta la lunghezza dell'edificio: tramite scale e terrazze essa è collegata al giardino all'italiana e fin da subito fu ammirata per la sua bellezza da coloro che avevano il privilegio di essere invitati a palazzo Pianetti per i ricevimenti che vi si svolgevano.
Con i suoi 76 metri di lunghezza è la galleria italiana più lunga dopo quella della Venaria Reale. Affrescata in stile rococò, con colori delicatissimi, dai pittori Giuseppe Temanti, Giuseppe Simbeni e Andrea Mercoli, tra il 1776 e il 1770, la Galleria è qualcosa di unico e sorprendente.
Le altre sale
Le sale da visitare sono le “Stanze di Enea", disposte in sequela e con i soffitti a volta che raffigurano il mito di Enea, e il "Salone delle feste", destinato a celebrare la poesia attraverso affreschi rappresentanti Apollo che incorona Virgilio sul Parnaso. Anche in questi ambienti il trompe-l'oeil e i motivi rococò dominano incontrastati.
Il secondo piano
Nell'ottocento gli appartamenti privati, composti di sale e salottini, guardaroba e toilette e camere da letto, subirono parecchie modifiche, tuttavia vi sono ancora motivi e stili tipicamente settecenteschi, in particolare sono evidenti motivi grotteschi. Particolarissimo il salotto rotondo a cupola piatta dall'acustica particolare.
Il Giardino
Il giardino venne realizzato tra il 1748 e il 1764 e, nonostante sia un giardino all'italiana, esso ha elementi che lo avvicinano al “giardino naturale” teorizzato in Inghilterra proprio nel Settecento (giardino all'Inglese). Attraverso scale e terrazze è collegato al palazzo e alla Galleria degli Stucchi.
Nel giardino non mancano statue allegoriche, vasche e fontane, il tutto realizzato dallo scultore Antonio Bonazza.