Verso la metà del XVII secolo medici e ricercatori iniziano ad interessarsi alla trasfusione sanguigna, a studiare i procedimenti e fare i primi esperimenti.
Le conoscenze del tempo, rispetto alla nostra, erano primitive e la scienza non sapeva molto delle proprietà e dei gruppi sanguigni; la cultura generale e scientifica si basava su saperi antichi ritenendo il sangue elemento portentoso e medicamentoso nonché, per taluni, la sede dell'anima.
Gli esperimenti di Richard Lower
Nel 1664 in una lettera a Robert Boyle, il medico inglese Richard Lower comunica l'intenzione di sperimentare la trasfusione di sangue tra due cani ed inseguito tra un ovino e l'uomo. La curiosità e le domande erano tante: La trasfusione tra un animale mite ed uno aggressivo avrebbe cambiato il carattere del secondo? Dopo una trasfusione il cane avrebbe riconosciuto il padrone? Che sarebbe successo trasfondendo sangue di due animali diversi?
La conoscenza del tempo, oltre ai riferimenti religiosi, poggiava anche sulla teoria degli umori che era molto filosofica e poco scientifica ma oltre a questi dibattimenti il problema della trasfusione era anche tecnico.
Nel 1666 Lower riesce nell'esperimento legando l'arteria carotidea del donatore due volte infilzando in una apertura la punta di un calamo di una penna, il cane ricevente aveva invece due tagli e due calami uno per riceve il sangue del donatore l'altro alla giugulare per perdere il suo. L'operazione era stata continuata fino a che il cane donatore non era morto.
L'esperimento fu positivo ponendo fiducia nella tecnica per il futuro; tuttavia Boyle incominciò a delinearne un uso terapeutico sciogliendo la nuvola di fantastici effetti che avrebbe potuto provocare la trasfusione.
Scienza ed etica
Oltre a Lower anche medici che lavoravano ad Oxford sperimentavano sulla trasfuzione: tra questi citiamo Edmund King, mentre in Francia opera Claude Tardy. Gli esperimenti e la loro diffusione stimolano un dibattito scientifico tra la tradizione umorale e sperimentale ed anche un acceso dibattito morale e religioso.
In Francia il dibattito si alimenta tra il medico Martiniere legato alla tradizione biblica ma anche galenica ed empirica con Jean Baptiste Denis cartesiano. Martiniere accusava chi trasfondeva sangue di vampirismo, ritenendo la trasfusione inumana e guardando con terrore alla trsfusione tra esseri umani..
Denis dal canto sua doveva rispondere ai pamphlet attaccando le accuse come illogiche e legate ad un credo esoterico e convincendo che l'agire del trasfondere non è innaturale.
L'esperimento umano
Sia Denis che Lower pervennero alla conclusione che la trasfusione tra sangue animale e umano non avesse conseguenze negative ed affinate le tecniche iniziarono i primi esperimenti.
Nel 1667 Denis trasfuse ad un giovane malato di febbre 9 once di sangue d'agnello sottraendogliene 3 con la convinzione di ripulire il sangue malato del paziente. L'esperimento non ebbe conseguenze negative.
Successivamente trasfuse il Barone Bond ( da tempo gravemente malato) con sangue bovino ma l'esito non fu felice e il paziente morì ma la causa fu attribuita alla cancrena alle viscere.
Alla fine del 1667 ci fu l'evento più determinante nella storia delle trasfusioni: venne trasfuso il valletto di Madame de Sevignè, Gollier, malato di turbe psichiche e noto per scorribande notturne per le strade di Parigi completamente nudo. Gli vennero trasfuse poche once di sangue di agnello senza arrecar danno, anzi sembrava migliorato.
Anche in Inghilterra si procedeva con le trasfusioni alla fine del 1667 venne trasfuso un volontario, il teologo Arthur Coga, che ricevette sangue di pecora con la ricompensa di 1 ghinea. L'esperimento non ebbe effetti negativi.
Gli esperimenti si susseguirono finchè nel 1668 la situazione di salute di Gollier, il valletto di madame de Sevignè, peggiorò e il malato morì. A questo punto intervennero le autorità giudiziarie per accertare la causa del decesso.
Fine degli esperimenti di trasfusione
Con il caso Gollier e la sentenza del tribunale che vietava la trasfusione di sangue senza l'autorizzazione di un medico della facoltà di Parigi gli esperimenti si interruppero e divennero sporadici e fino agli inizi del XIX secolo gli scienziati non se ne occuparono più.
Le motivazioni contro la trasfusione non vennero solo dai nemici tradizionali della trasfusione che ripetevano che se Dio aveva voluto separare le razze non si poteva contravvenire scambiando il sangue tra le razze ma anche dai nuovi biologi di origine cartesiana. Il famoso medico Charles Perrault sosteneva che il sangue di ogni specie e caratteristico e non si può cambiare notando che persino il sangue di madre e figlio son diversi.