Giovanni Battista Martini, detto Padre Martini (Bologna 1706-1784), fu frate francescano, storico e teorico della musica e compositore. Maestro di cappella nella chiesa di San Francesco a Bologna (1725), si dedicò presto anche a studi di fisica e matematica: la sua vasta erudizione in campo teorico gli valse rinomanza europea e numerosi musicisti di ogni paese (tra cui il giovanissimo Mozart) si recarono da lui per avere insegnamenti e consigli. Fu maestro, tra l'altro, di N. Jommelli, J. C. Bach, F. G. Bertoni, G. Sarti, e del padre S. Mattei.
Membro dell'Arcadia, "definitore perpetuo" dell'Accademia Filarmonica (1758), ebbe relazioni con le maggiori personalità europee dell'epoca e la raccolta dei suoi carteggi è fonte preziosa di notizie. La sua opera teorica comprende tra l'altro una monumentale "Storia della musica" (incompiuta) in tre volumi (1757-1770-1781), "L'esemplare ossia Saggio fondamentale pratico di contrappunto" (1774-1775) e "Regola degli organisti per accompagnare il canto fermo" (1756).
Come compositore si ispirò sia alla polifonia vocale del XVI secolo sia al contrappunto strumentale del secoli XVII e XVIII, ma non trascurò neppure lo stile galante.
Dal concerto per flauto, archi e basso continuo in sol maggiore, I tempo Vivace
La sua produzione comprende alcuni lavori teatrali, quattro oratori, tra cui "l'Assunzione di Salomone al trono d'Israele" (1734) e "San Pietro" (1738), un gran numero di composizioni strumentali, tra cui due raccolte di sonate "per l'organo e il cembalo" (1742-1747), e sacre (messe, mottetti, inni, vespri, litanie, ecc.).
A Padre Martini va inoltre il merito di aver costituito una ricchissima biblioteca comprendente opere musicali e teoriche, oggi raccolte nel Civico museo bibliografico musicale presso il conservatorio G. B. Martini di Bologna.
Sinfonia da camera a 4 in re maggiore (Bologna, 1750)