La cucina francese diventa un must nell‘Europa del Sei – Settecento. Il conte di Chesterfield, ambasciatore della corona inglese a La Haye, non è soddisfatto del suo cuoco parigino: nel 1728 scrive una lettera all‘amico duca di Richmond, parigino d’adozione e buongustaio, perché gliene trovi uno migliore.
Caro duca,
credo che mi perdonerete più volentieri il fastidio che sto per procurarvi delle scuse che, a motivo di ciò, dovrei presentarvi; lascio quindi da parte i preamboli. Sappiate dunque che ho a servizio un cuoco, inviatomi giusto sei mesi fa da Parigi, che, per quanto non sia affatto male, non è neppure dei migliori; ora, poiché ho in mente de faire une chère sarei molto felice di avere un cuisinier di genio migliore, in grado non solo di eseguire, ma anche di creare dei morceaux friands et parfaits: in breve, uno di quegli uomini degni di allettare il vostro fine palato, fatemelo venire qui a La Haye.
Se potete procurarmi una persona del genere, vi prego di ingaggiarlo per me alle migliori condizioni e di inviarmelo. Ma a meno che non ne troviate uno che, a detta di tutta Parigi, sia il migliore nel suo campo, non mandatemelo, perché quelli che già ho sono passabili.
Questo incarico vi sarà forse gravoso, ma ammetterete che avrei mancato di rispetto al vostro buon gusto se, sapendovi a Parigi, mi fossi rivolto ad un altro e non a voi en fait de cuisinier...
Ma non abbiate fretta ad inviarmi questo servitore, perché sarà più che sufficiente che arrivi entro i prossimi due mesi; avete dunque tutto il tempo di metterlo alla prova e di decidere.