Come è noto la bevanda è usata da millenni in oriente sia dai cinesi che dai giapponesi ma la sua comparsa sulle mense europee si deve alle colonie Portoghesi ed olandesi che avevano stabilito floridi commerci nell’Isola di Giava.
Il tè appare in Europa nel 1610 a Londra, portato da una nave delle Compagnie delle Indie Orientali da Bantam, la capitale dell’isola di Giava.
All’inizio il costo era molto elevato, più di 3 sterline alla libbra in Inghilterra, 70 franchi per il tè cinese e 150 per quello giapponese in Francia. Nonostante il prezzo arrivò in tutta Europa trovando testimonianze in Russia nel 1618 ed a Parigi nel 1636 perché fu l’alta società ad adottarlo come bevanda d’elite.
Non si conosce bene l’usanza di berlo col latte in Inghilterra e col limone perché in oriente nessuno l’ha mai così bevuto, forse l’aggiunta del latte freddo all’inizio fu usata per raffreddare il liquido affinché non rompesse le tazze.
Bevanda da nobili
Il Redi, nelle note al Ditirambo di Bacco lo descrive come una bevanda usitatissima tralle persone nobili nella China, nel Giappone, e quasi in tutte le parti delle Indie Orientali; e si compone col tenere infusa nell’acqua bollente una certa erba chiamata tè, ovvero cià.
La moda del tè in Europa si deve, come per altre cose, a Luigi XIV, il Re Sole che prese l’abitudine di berne dopo aver ricevuto in regalo un prezioso servizio di tè in oro dagli ambasciatori siamesi. Il Mercure, il primo giornale di Francia, stampò l’illustrazione famosa del Duca d’Orleans mentre beve il tè cinese lanciando così l’uso in tutta Europa. Entusiasti della bevanda furono anche il cardinale Mazzarino e Racine, il grande Racine.
Anche come cura
Il tè divenne famoso anche come potente rimedio di molte malattie, secondo il sapere cinese, ma trovando anche duri detrattori come il medico Gui Patin. Gustavo III di Svezia per risolvere la disputa si propose in un esperimento commutando la pena di morte a due condannati in ergastolo in cambio della loro disponibilità a bere per due mesi quindici tazze al giorno di cafè il primo e di tè il secondo. L’esperimento si risolse in nulla perché morirono improvvisamente i medici incaricati di seguire l’esperimento e lo stesso re di Svezia venne assassinato prima della fine dell’esperimento.
Un successo strepitoso
La domanda di tè crebbe talmente nel 700 che per soddisfare le esigenze della classe inferiore, sempre crescente si arrivò a condannare il contrabbando della bevanda che avveniva soprattutto in Olanda arrivando a contraffare l’erba del tè con ogni altro mezzo, addirittura si arrivava a far bollire scorza di frassino e liquirizia con melassa e chiodi di garofano immerse in sterco di pecora.
Come ultima curiosità ricordo che il favore di pubblico che in Europa conquistò il tè è pari a quello che in Cina fu per la salvia, tanto che i mercanti olandesi la vendevano carissima fino a tre libbre di tè per una di salvia.