tratto dal Tesoro dei Segreti di Filigeo Di Lao', Palermo 1711
- Bevendone un quantitativo pari a quanto ne conterrebbe un’avellana, libera l’uomo dall’epilessia e da ogni altra infermità interna che derivi da frigidità.
- Ponendo qualunque spezie, ossia sostanze aromatiche, o qualunque erba nell’acquavite e lasciandovela in infusione per un’ora, sottrae ad esse tutte le forze e tutto il sapore e se ne appropria.
- Bevendone tre gocce a digiuno unite a buon vino bianco e vigoroso, renderà allegri e vigorosi e darà alito gradevole.
- Quando si lavano con essa i denti che dolgono a causa della frigidità, li risana, rafforzando anche quelli che ballano nell ‘alveolo.
- Se si mette nell’acquavite carne o pesce, crudo o cotto, essa lo conserva sempre fresco com’era.
- L’acquavite aggiunta a vino guasto, lo fa tornare della primitiva bontà.
- Il giorno in cui tu abbia bevuto acquavite, nessun veleno ti può nuocere.
- Al luogo dove si trovi l’acquavite non si può avvicinare cosa alcuna che sia velenosa.
- Libera dai calcoli alla vescica e giova contro le coliche causate da frigidità o da ventosità.
- Chi avesse cattiva memoria o cervello poco sano, usando l’acquavite recupererà la memoria ed il cervello.
- È rimedio efficacissimo contro gli stiramenti di nervi, contro i dolori degli occhi, contro la tigna, contro le fistole e le piaghe: basta lavarle con quest’acqua.
- Se qualcuno fosse stato punto da uno scorpìone, da un ragno o da altro animale dotato dì veleno freddo, beva dell’acquavite e subito il veleno uscirà.
- E rimedio efficace contro la febbre quartana: se ne beva per tre volte la quantità di un guscio di avellana. Il giorno dell’eccesso febbrile, falla bere al malato un’ora prima e l’eccesso non si verificherà, e se anche si verificherà, sarà di breve durata.
- Quando bevi acquavite, guarda di non bere altra acqua o brodo, perché sarebbe molto nocivo.